I PITY FOR POOR IMMIGRANT - Bob Dylan (1969), Da: John Wesley Harding [Testo e traduzione]

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view post Posted on 17/12/2023, 18:03     +5   +1   -1
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Tazzulella fumante
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I PITY FOR POOR IMMIGRANT
BOB DYLAN

(1969)
Da: John Wesley Harding




HO PIETA' DEL POVERO IMMIGRANTE

Ho pietà del povero immigrante
Che avrebbe desiderato rimanere a casa
Che adopera tutto il suo potere per fare del male
Ma alla fine rimane così solo
Quell’uomo che inganna con le sue dita
E che mente con ogni respiro
Che odia appassionatamente la sua vita
E ugualmente teme la morte.

Ho pietà del povero immigrante
Che consuma tutta le sue forze invano
Il cui cielo ha cancelli d’acciaio
Le cui lacrime sono come la pioggia
Che mangia ma non è soddisfatto
Che ascolta ma non vede
Che ama soltanto la ricchezza
E a me volta le spalle.

Ho pietà del povero immigrante
Che cammina in mezzo al fango
Che si riempie la bocca di risate
E che costruisce la sua città col sangue
I cui sogni alla fine cadranno
Frantumati come vetro
Ho pietà del povero emigrante
Quando la sua gioia sarà scomparsa.





Edel Rodriguez
Strangers
2018
Acrilico su tela
60 x 40 cm
Collezione privata


L'artista Edel Rodriguez è nato all'Avana nel 1971. Formalmente è uno scrittore/illustratore che affronta temi di oppressione sistemica da parte dei governi e questioni di attualità che riguardano coloro che sono esclusi dalla società. Rodriguez parla del movimento migratorio di massa delle persone dal sud del mondo verso il nord nel 2018; il titolo "Strangers" allude a come gli immigrati siano considerati meno che umani (raffigurati da fantasmi e mostri) o a quelli che Eden definisce "Boat people", pericolosi e non accolti nel Paese in cui chiedono asilo. Nella sua stessa descrizione, Eden sottolinea l'accettazione dell'immigrazione negli Stati Uniti nonostante i potenziali pericoli, facendo l'esempio delle bande irlandesi o delle mafie italiane, ma ora gli Stati Uniti sembrano avere paura di concedere asilo perché spaventati dalle potenziali minacce.

Un tempo rifugiato in fuga da Cuba, Edel Rodriguez ha dipinto ciò che altri chiamano "Boat People". Questa barca piena di stranieri è piena di volti, alcuni minacciosi, altri spettrali. Le loro espressioni rivelano poco delle loro motivazioni, aspirazioni o sentimenti. L'unica indicazione delle loro intenzioni collettive è una bandiera bianca di resa e di pace sulla coda della barca. I blu monocromatici informano solo un senso di espansione dal cielo all'oceano e oltre. Tuttavia, la barca naviga verso cieli più scuri, un avvertimento delle tempeste che ci attendono. In riferimento a quest'opera, Rodriguez ha spiegato che un tempo gli Stati Uniti erano un Paese che si assumeva il pericolo dell'immigrazione senza esitazioni. Poi ha affermato: "Questo Paese sembra ora spaventato dall'idea di rischiare con gli stranieri, di scommettere sulla possibilità che la prossima barca piena di stranieri possa essere piena di grandezza".

Come spesso accade con le canzoni di Bob Dylan sono sicuramente possibili più interpretazioni. Al di là dei documentati riferimenti biblici, ve n'è una che è chiara da subitoda subito: l'io narrante è un nativo americano alle prese con i primi coloni di lingua inglese, forse addirittura i Padri Pellegrini (tra i primi immigrati anglosassoni in America arrivati a bordo della Mayflower/fondazione di Plymouth nel 1620). Ognuno rileggendo il testo può farsene un'idea.

- That man whom with his fingers cheats (Quell’uomo che inganna con le sue dita).
- Whose heaven is like Ironsides (Il cui cielo ha cancelli d’acciaio) - il riferimento a Cromwell - primi del Seicento - sembra più pertinente rispetto a quello alla corazzata americana.
- Who fills his mouth with laughing (Che si riempie la bocca di risate) - come nei casi precedenti il costrutto verbale sarebbe quello tipico dei nativi).


I PITY THE POOR IMMIGRANT

I pity the poor immigrant
Who wishes he would've stayed home
Who uses all his power to do evil
But in the end is always left so alone
That man whom with his fingers cheats
And who lies with ev'ry breath
Who passionately hates his life
And likewise fears his death.

I pity the poor immigrant
Whose strength is spent in vain
Whose heaven is like ironsides
Whose tears are like rain
Who eats but is not satisfied
Who hears but does not see
Who falls in love with wealth itself
And turns his back on me.

I pity the poor immigrant
Who tramples through the mud
Who fills his mouth with laughing
And who builds his town with blood
Whose visions in the final end
Must shatter like the glass
I pity the poor immigrant
When his gladness comes to pass.



Edited by Jeanne Hebuterne - 17/12/2023, 18:25
 
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