Icona Decollazione di san Giovanni Battista, 1590 - 1610, Museo delle Icone Russe, Palazzo Pitti

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/10/2023, 14:27     +7   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,043
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:





Icona Decollazione di san Giovanni Battista
Bottega moscovita
1590 - 1610 c.
tempera su tavola; argento dorato, filigrana, smalti - 31,2 x 26 cm.
Museo delle Icone Russe, Palazzo Pitti, Firenze


L’icona illustra le ultime fasi della vita di san Giovanni Battista. La narrazione inizia nella parte destra, con Giovanni che viene condotto da un armigero fuori di prigione per essere giustiziato, secondo il volere del re Erode. Il santo volge lo sguardo verso Gesù Cristo che, sollevato in una nuvola da un angelo, lo benedice. A sinistra Giovanni è raffigurato con le mani legate mentre sta per sta per essere colpito dalla spada impugnata dal giustiziere. La scena è ambientata in una quinta rocciosa e spoglia che richiama il deserto dove Giovanni, ultimo profeta, si era ritirato in penitenza, predicando e annunciando l’arrivo del Figlio di Dio. A sinistra in basso si erge un piccolo albero fra le cui radici è appoggiata una scure, citazione dal sermone di Giovanni tramandato dai Vangeli (Matteo 3, 10; Luca 3, 9). Il centro della composizione, in primo piano, è occupato dalla testa decollata del martire, adagiata in un bacile d’oro nella cavità della roccia.


La venerazione per la decollazione del Battista crebbe in Russia all’epoca dello zar Ivan il Terribile (1529-1584), il cui onomastico cadeva nel giorno della festa dedicata al martirio del santo (29 agosto). L’icona delle Gallerie degli Uffizi fu eseguita fra la fine del XVI° secolo e l’inizio del secolo seguente in una bottega moscovita. Inserti di lamina d’argento e smalti, l’impiego della filigrana per l’aureola di Cristo, il sottile tratteggio dorato eseguito ad assist (foglia d’oro a decalco), rendono questa icona assai raffinata e preziosa. Il rivestimento in argento dorato realizzato a basma, ovvero con alcune sottili lamine metalliche applicate sull’icona, è coevo alla realizzazione della pittura. Non è noto quando l’immagine sacra sia pervenuta a Firenze, ma è probabilmente da identificare con una delle suppellettili conservate nella Cappella delle Reliquie di Palazzo Pitti già nel 1639, all’epoca dei granduchi Ferdinando II de’ Medici e Vittoria della Rovere. Daniela Parenti



 
Web  Top
0 replies since 5/10/2023, 14:27   31 views
  Share