MADELEINE VIONNET - RIVOLUZIONARIA STILISTA FRANCESE, La storia della donna che si schierò contro il corsetto

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view post Posted on 7/9/2023, 12:26     +9   +1   -1
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L’abito non deve appendersi al corpo,
ma seguire le sue linee.
Deve accompagnare chi lo indossa
e quando una donna sorride
l’abito deve sorridere con lei

(Madeleine Vionnet)



MADELEINE VIONNET
LA RIVOLUZIONARIA E VISIONARIA SARTA FRANCESE




La storia della donna che si schierò apertamente contro il corsetto.





Poster creato da Madeleine Vionnet nel 1919.


Il taglio a sbieco, gli abiti a sirena, la tutela del diritto d’autore e l’innovazione degli abiti senza bustini, Madeleine Vionnet è stata tra i più celebri precursori della rivoluzione della moda del Ventesimo secolo. Reduce da un’infanzia difficile si fa strada già da giovanissima nelle sartorie più rinomate dell’epoca fino a raggiungere il massimo successo con la Maison Vionnet. Il suo nome è rimasto nella storia perché insieme alla sua vita intrigante, la sarta ha lasciato un’enorme eredità che vive ancora oggi nelle collezioni degli stilisti attuali.



Da una pagina di Vogue del 1927, la modella Jule Andre indossa un modello smanicato di Madeleine Vionnet.


Biografia

Nacque ad Aubervilliers in Francia nel 1876 in una realtà difficile a causa dei problemi economici del padre e dell’abbandono della madre avvenuto prematuramente. Trasferitasi nei pressi di Parigi insieme al padre, grazie a un’amica di famiglia trovò lavoro in una maison de couture come apprendista merlettaia lavorando con una paga minima. Dopo essersi sposata a soli diciotto anni, aver divorziato l’anno successivo e aver perso un figlio a causa di una malattia, decise di trasferirsi nel Surrey in Inghilterra e, successivamente all'aver imparato l’inglese e aver lavorato come lavandaia, ottenne un nuovo incarico al fianco di Kate Reilly, sarta che fabbricava abiti per la corte inglese. Grazie a lei imparò i segreti della creazione dei vestiti e approfondì la conoscenza delle esigenze delle sue clienti.



La stilista ritratta nell'atto di creare l'abito su un manichino in miniatura, nel 1930.


Al suo rientro a Parigi fu messa in contatto con Madame Gerber, direttrice, insieme alle due sorelle, della "Maison Callot Soeurs", all’epoca era una tra le più rinomate della Francia. Lavorando per loro fece tesoro degli aspetti pratici dell’alta sartoria e dell’attività sartoriale. Nel periodo trascorso lavorando per Madame Gerber affinò anche la grande abilità del riuscire ad intuire e anticipare i gusti e le esigenze delle clienti. Il grande passo verso l’apice del successo avvenne al fianco dello stilista Jacques Doucet che la assunse per svecchiare la sua maison. Madeleine sfruttò l'incarico di realizzare una nuova collezione, per esibire le sue idee innovative e presentò i suoi abiti facendoli indossare a modelle che non portavano né corsetti né scarpe, dichiarò poi di essersi ispirata alla ballerina Isadora Duncan.



Da una pagina di Vogue del 1930, la modella indossa un abito da sera in crepe di georgette di Madeleine Vionnet.


Nel 1912 riuscì finalmente a fondare la sua casa di moda, la Maison Vionnet al 222 di Rue de Rivoli e - grazie all’accumulata esperienza dei primi anni nelle corti della nobiltà europea e nelle maison dell’alta borghesia- cominciò la sua battaglia contro il corsetto. Il suo obiettivo era andare incontro alle esigenze delle sue clienti e da quell’intenzione iniziò il suo percorso di rivoluzione della moda femminile. A seguito dell’inizio della guerra nel 1914 Madeleine Vionnet chiuse temporaneamente la sua maison per trasferirsi a Roma dove si appassionò al classicismo che influenzerà moltissimo la sua filosofia estetica, di design e delle proporzioni. Una delle più importanti scoperte che fece in quegli anni è il taglio a sbieco dei tessuti, tecnica che precedentemente veniva utilizzata solo per i colletti. Questo taglio consiste nel fare un’incisione in diagonale a quarantacinque gradi anziché seguendo l’ordito della stoffa. Scoprì infatti che questa tecnica rendeva la struttura più elastica e dichiarò che lo fece per "liberare" la stoffa dalle costrizioni che altri tagli imponevano. Questo taglio fu un’importante innovazione perché permise di creare modelli che si adattassero meglio al corpo delle donne, drappeggiati per assecondare le curve: fu questa la chiave del suo successo. Questa innovazione scatenò anche il desiderio delle donne di fare movimento e attività fisica perché per indossare i suoi abiti senza bustino era necessario curare il proprio corpo.



Una modella indossa un modello di Madeleine Vionnet nel 1930.


A seguito dell’enorme attenzione che attirarono le sue tecniche pratiche innovative, in molti cercarono di imitare le sue creazioni. Per fare fronte agli imitatori la stilista iniziò una campagna contro il plagio fondando l’Associazione per la Difesa delle Belle Arti e delle Arti Applicate nel 1921. La sua tecnica per prevenire il plagio era di documentare le sue creazioni fotografandole da tutte le angolazioni, dando un nome ad ogni abito e numerandoli e successivamente timbrando le fotografie con la sua impronta digitale. La sua dedizione ha permesso non solo che in quegli anni venisse limitata notevolmente la concorrenza con i suoi imitatori ma ha contribuito alla realizzazione di un curato e ampio archivio che ha aiutato ad arricchire la conoscenza della moda dell’epoca.



La copertina di settembre del magazine francese Votre Beaute, protagonista un abito Vionnet, 1932.


Nel 1919 riaprì la sua sartoria in Avenue Montaigne che verrà definita "Il Tempio della Moda" grazie non solo ai suoi incantevoli abiti ma anche alla splendida sede che li ospita. In quegli anni si dedicò alla realizzazione di abiti che dovevano dare la sensazione di muoversi come l’acqua e la cui leggerezza ricordasse le tuniche delle stature greche. Insieme alla sua amica e collega fidata Marielle Chapsal diede il via non solo a un movimento di rinnovamento stilistico ma anche sociale. Intorno agli anni Trenta elaborano una nuova tecnica di creazione degli abiti che parte dalla produzione di modellini di manichini e abiti alti ottanta centimetri e che venivano riprodotti solo successivamente a dimensione reale. Molti degli abiti realizzati in quegli anni erano molto complessi sia da realizzare che da indossare e per questo capitava che la stessa Madeleine si recasse nelle abitazioni delle sue clienti per aiutarle ad indossarli.



Un modello Vionnet del 1935 che mixa tagli di sbieco e drappeggi.


Il suo team di sarte era tra i più numerosi di quegli anni e in moltissime sceglievano di lavorare da lei grazie alle tutele che forniva alle sue lavoratrici come l’assistenza sanitaria, la convenzione con una mensa nei pressi della maison e la tutela dei loro diritti sindacali. La Maison Vionnet chiuse nel 1940 donando il suo archivio alla Union Française des Arts du Costume al quale lavorerà fino alla sua scomparsa. Si spense il 2 marzo del 1975 a Parigi, all’età di novantotto anni, lasciando uno dei più preziosi contributi nel mondo della moda. Nel 2006 la sua maison tornò a vivere sotto la direzione creativa di Sophia Kokosalaki. (Mar L8v)



Un ritratto di Madeleine Vionnet del 1937.

 
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