IL DOLORE - Cesare Pavese, L'arte di gestire le sferzate di dolore

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/3/2023, 21:06     +6   +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,189
Reputation:
+18,068

Status:




CESARE PAVESE
L'ARTE DI GESTIRE LE SFERZATE DI DOLORE



C'è un'arte di ricevere in faccia le sferzate del dolore, che bisogna imparare...



Lasciare che ogni singolo assalto si esaurisca; un dolore fa sempre singoli assalti – lo fa per mordere piú risoluto e concentrato. E tu, mentre ha i denti piantati in un punto e inietta qui il suo acido, ricordati di mostrargli un altro punto e fartici mordere – solleverai il primo. Un vero dolore è fatto di molti pensieri; ora, di pensieri se ne pensa uno solo alla volta; sappiti barcamenare tra i molti, e riposerai successivamente i settori indolenziti.




Jean Béraud
Après la faute
1885-1890
Olio su tela
38,1 x 46 cm
Londra National Gallery




separator-trasp



IL DOLORE

Il dolore non è affatto un privilegio,
un segno di nobiltà,
un ricordo di Dio.
Il dolore è una cosa bestiale e feroce,
banale e gratuita,
naturale come l’aria.
È impalpabile,
sfugge a ogni presa
e a ogni lotta; vive nel tempo,
è la stessa cosa che il tempo;
se ha dei sussulti e degli urli,
li ha soltanto per lasciar meglio indifeso chi soffre,
negli istanti che seguiranno,
nei lunghi istanti in cui si riassapora lo strazio passato
e si aspetta il successivo.
Questi sussulti non sono il dolore propriamente detto,
sono istanti di vitalità
inventati dai nervi
per far sentire la durata del dolore vero,
la durata tediosa, esasperante,
infinita del tempo-dolore.
Chi soffre è sempre in stato d’attesa
– attesa del sussulto e attesa del nuovo sussulto.
Viene il momento che si grida senza necessità,
pur di rompere la corrente del tempo,
pur di sentire che accade qualcosa,
che la durata eterna del dolore bestiale
si è un istante interrotta-
sia pure per intensificarsi.
Qualche volta viene il sospetto che la morte – l’inferno-
consisterà ancora del fluire di un dolore senza sussulti,
senza voce, senza istanti,
tutto tempo e tutto eternità,
incessante come il fluire del sangue
in un corpo che non morirà più.


Cesare Pavese
Il mestiere di vivere: diario 1935-1950 (Torino, Einaudi 1952)

 
Web  Top
0 replies since 2/3/2023, 21:06   53 views
  Share