PICCOLA MORTE SMARRITA E SOAVE - Adriano, La ricchezza di sapere che tutto ha una fine

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/1/2023, 22:08     +4   +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,191
Reputation:
+18,073

Status:




PUBLIO ELIO TRAIANO ADRIANO
LA RICCHEZZA DI SAPERE CHE TUTTO HA UNA FINE




Occorrono sincerità e coraggio per affrontare con serenità
il fatto che tutto fluisca, che ogni cosa abbia un inizio e una fine.
L’imperatore Adriano, con la sua breve poesia
recitata in punto di morte, ci insegna ad acquistare la consapevolezza
necessaria per guardare “la morte a occhi aperti”.



Publio Elio Traiano Adriano, più semplicemente noto come Adriano, è stato uno degli imperatori adottivi dell’Impero Romano, che ha governato dal 117 fino alla morte, avvenuta nel 138. Innamorato della cultura ed in particolare della tradizione greca, Adriano viaggiò molto e cercò di valorizzare le province dell’Impero. È ricordato per la sua magnanimità, per i suoi numerosi interessi artistici e culturali e per essere il protagonista di un’opera meravigliosa, “Le memorie di Adriano”, scritta da Marguerite Yourcenar nel 1951. L’imperatore Adriano nasceva il 24 gennaio del 76 d.C. ad Italica. In occasione del suo anniversario di nascita vogliamo portarvi alla scoperta di una sua breve poesia che in pochi versi è capace di emozionare e scatenare una riflessione su quanto sia difficile e al contempo importante essere consapevoli del tempo che abbiamo a disposizione e di come nulla sia eterno.



Arnold Böcklin
L'isola dei morti - Terza versione
1883
Olio su tavola
80 x 150 cm
Berlino, Alte Nationalgalerie




Libri_1



Piccola anima smarrita e soave

“Piccola anima smarrita e soave, compagna
e ospite del corpo, ora t’appresti a
scendere in luoghi incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti”.



Animula vagula blandula

“Animula vagula blandula
Hospes comesque corporis,
Quae nunc abibis in loca
Pallidula rigida nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos”.




Libri_1



Entrare con la morte a occhi aperti

Si racconta che Adriano abbia recitato questa poesia poco prima di spirare. La dolcezza dei vezzeggiativi latini e il suono accogliente e liquido dei versi ci accompagna come in un armonico fluire verso la riflessione sui temi esistenziali che tutti, prima o poi nella vita, si sono accinti ad affrontare. La morte, così come la fine più in generale, sono realtà naturali, che non vanno temute, bensì guardate bene, pensate, attese. Soltanto così si vive con cognizione di causa. La piccola anima, “smarrita e soave” all’idea di lasciare il corpo, è un’immagine che infonde quella sana malinconia che ci fa comprendere il valore incommensurabile degli attimi che troppo spesso sprechiamo in attività e distrazioni inutili. Finché siamo in tempo, e finché nutriamo aspirazioni, desideri e sogni, anche quelli che ci sembrano irrealizzabili, , pensiamo alla morte, e al fatto che tutte le cose abbiano un inizio ed una conclusione: solo “entrando con la morte a occhi aperti” possiamo riuscire a guardare la nostra vita a occhi aperti.

Vi lascio con la piccola strofa che Marguerite Yourcenar ha aggiunto alla poesia di Adriano, perché forse un po’ tutti noi abbiamo bisogno di leggere queste parole una volta nella vita, o anche di più:

“Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari,
le cose che certamente non vedremo mai più.
Cerchiamo d’entrare nella morte a occhi aperti”.

 
Web  Top
0 replies since 25/1/2023, 22:08   80 views
  Share