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NEVICATA Ada Negri
Sui campi e su le strade Silenziosa e lieve, Volteggiando, la neve Cade.
Danza la falda bianca Ne l’ampio ciel scherzosa, Poi sul terren si posa Stanca.
In mille immote forme Sui tetti e sui camini, Sui cippi e nei giardini Dorme.
Tutto dintorno è pace: Chiuso in oblìo profondo, Indifferente il mondo Tace.
Ma ne la calma immensa Torna ai ricordi il core, E ad un sopito amore Pensa.
Charles-François Daubigny La Neve 1873 Olio su tela 90 x 120 cm. Parigi, Museé d’Orsay
Nevicata, una poesia contro l’indifferenza
Il titolo originale della poesia è Nevicata, ma la possiamo trovare sul web e in altre raccolte con il titolo Cade la neve o Neve. Per comprendere il significato della poesia si può fare riferimento all’ultima parola di ogni verso
Cade Stanca Dorme Tace Pensa
La neve osservata da Ada Negri nel suo “cadere”, volteggia come una ballerina danzante, in un dinamismo armonico che dona allo spettatore una momento di pura riflessione e magia. La nevicata non ha staticità se non nel momento in cui lo sguardo si ferma ad osservare la neve che si posa, offrendo un immediato senso di pace. Ed è qui che si manifesta tutta la forza poetica di Nevicata. Di fronte a tanta pace e a quest’immensa armonia...
“Chiuso in oblìo profondo, Indifferente il mondo Tace”. Il Mondo troppo preso dalla propria quotidianità si mostra indifferente a così tanta bellezza, appare insensibile a tutto ciò che lo circonda. Versi che oggi appaiono ancora più intensi e dotati di un’attualità che fanno comprendere la grandezza di Ada Negri. In queste strofe c’è l’essenza di una società sorda e ottusa, chiusa nei propri interessi, che non comprende neppure il messaggio di pace insito nella danza della neve. Ma nella rima successiva il tace lascia il passo al pensa. Una contrapposizione che rende manifesto come il mondo non si cura del messaggio che la neve, silenziosa, porta con sé. È cieco e sordo, incapace di aprirsi al cambiamento perché troppo occupato a mantenersi intatto nella propria indifferenza.
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