Allegoria femminile (Abbondanza o Autunno), Sandro Botticelli, 1475-1482

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view post Posted on 14/12/2022, 13:50     +3   +1   -1
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Sandro Botticelli
Allegoria femminile
(Abundance or Autumn)
1475-1482
Matita nera, matita rossa, inchiostro nero e biacca
31,7 x 25,2 cm
Londra, British Museum


Le immagini più belle e famose del pittore fiorentino Sandro Botticelli sono quelle delle donne. Chi può dimenticare l'ammiccante sorriso di Flora - dipinta al centro della Primavera - o il fascino di Venere, appena nata da un ampia conchiglia galleggiante sulle acque?

Protagonista di questo disegno è ancora una figura femminile: coperta da una veste sottile semitrasparente che le aderisce al corpo disegnando piccole pieghe, i lunghi capelli divisi in ciocche mosse da un vento invisibile, avanza verso lo spettatore tenendo per mano un putto. Nell'altra mano, la destra, regge una cornucopia traboccante di frutti e foglie. Altri putti l'accompagnano, alcuni, appena accennati nel disegno aiutandola a portare la cornucopia, altri recando in mano frutti.


Non si conosce il quadro per cui questo disegno potrebbe essere stato preparatorio. Il soggetto è comunque abbastanza chiaro: un'allegoria. Il senso dell'allegoria rimane però ambivalente. Potrebbe trattarsi dell'Abbondanza o dell'Autunno. La cornucopia allude sicuramente all'abbondanza. Secondo il mito era un corno della capra Amaltea, nutrice di Zeus, staccato involontariamente dal dio, che lo riempì di ogni frutto e fiore, dandogli anche il potere di produrre in grande quantità ogni cosa il possessore potesse desiderare. La presenza di grappoli d'uva e, in generale, di frutti autunnali può far pensare che si tratti invece di un'allegoria d'autunno.

Lo stile del disegno è tipico della mano di Botticelli; i profili delle figure sono delineati con grande precisione e la tensione vitale che le pervade è tutta basata sulla vibrazione delle linee e dei contorni. Questa tecnica rappresentativa era tipica della scuola fiorentina del Quattro e del Cinquecento, spesso contrapposta, dai critici d'arte del tempo alla scuola veneziana, che utilizzava macchie di ombra e di luce per ottenere le sagome delle figure. (Mar L8v)




 
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