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“Il ponte Mirabeau” Guillaume Apollinaire
L’amore e il tempo in una poesia visiva
Paul Signac Le pont des Arts 1928 Olio su tela 75 x 145 cm Parigi, Musée Carnavalet
Il 9 novembre 1918 si spegneva a Parigi il poeta francese Guillaume Apollinaire, colui che aveva coniato il termine “esprit nouveau” (spirito nuovo, Ndr) per esprimere l’avanguardia dei tempi moderni. Guillaume Apollinaire era stato un innovatore, un genio visionario, il primo ad affermare l’esistenza della “pittura metafisica”, eppure ora sbiadiva nella schiera anonima degli innumerevoli morti dell’epidemia di spagnola. Per introdurvi all’opera del grande poeta francese vi propongo la lettura di una delle sue poesie più belle, "Il ponte Mirabeau" (Le pont Mirabeau), tratta dalla seconda edizione della raccolta Alcools (1913). "Alcools" era l’opera più innovativa di Apollinaire poiché per la prima volta l’autore applicava alla poesia i principi della pittura cubista: ne emerge così una raccolta eterogenea in cui le liriche non sono accomunate da alcun tema, non c’è un soggetto ricorrente, seguono le schema del verso libero e non presentano punteggiatura. Le pont Mirabeau prende il nome dal celebre ponte sulla Senna, costruito nel 1893, che a Parigi unisce le due rive, la sinistra del XV arrondissement alla destra del XVI arrondissement. Inutile dire che nella visione di Apollinaire il ponte è un simbolo, diventa ciò che unisce tra loro le cose, metafora del sentimento amoroso. La lirica può essere letta infatti come una profonda riflessione sull’amore e sul tempo. Il tema malinconico e la visione onirica si fondono in una musicalità scandita, che rappresenta il tratto distintivo dello stile del poeta. Nel testo originale francese de Il ponte Mirabeau possiamo osservare anche lo sperimentalismo grafico del calligramma proprio di Guillaume Apollinaire che si rivela nella peculiare disposizione dei versi che sembrano comporre un disegno sulla pagina seguendo una distribuzione non lineare. L’andare a capo del verso e la peculiare distribuzione delle strofe contribuiscono infatti a conferire alla lirica il ritmo di un canto. Visione e ascolto si fondono così in un tutt’uno: la poesia di Apollinaire non è solo parola, è anche tattile, udibile, percepibile con i cinque sensi, questa la straordinaria innovazione del poeta.
Il ponte Mirabeau
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna E i nostri amor Che io me ne sovvenga La gioia mai mancò dopo il dolor
Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora
Le mani nelle mani restando faccia a faccia Lasciam che giù Sotto l’arcata delle nostre braccia D’eterni sguardi passi l’onda lassa
Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora
L’amore se ne va come va la corrente L’amore va Come la vita è lenta E come la Speranza è violenta
Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora
Giornate e settimane il tempo corre Né più il passato Né più l’amore torna Sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre
Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora.
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