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Amedeo Modigliani Donna dal vestito giallo (Ritratto di Renée Modot) (La Belle Espagnole) Young Woman in a Yellow Dress (Renée Modot) 1918 olio su tela - 92 × 60 cm. Torino, Deposito a lungo termine Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea
Aprile 1918: Modigliani, ammalatosi di tisi, si trasferisce a Nizza con Jeanne Hébuterne, dove il 29 novembre nasce la loro figlia Jeanne. Sprovvisto di denaro per pagare le modelle e senza prospettive di lavori su commissione, il pittore esegue ritratti di bambini, di abitanti del luogo e di una cerchia ristretta di amici che, come lui, si sono rifugiati nel sud del Paese. Questo ritratto femminile, che si caratterizza per lo sguardo malinconico, il tono vivace della veste gialla e il fondale arabescato, è parte di quell’intensa stagione produttiva di poco precedente la sua scomparsa prematura, a soli 35 anni, nella quale si definiscono i tratti salienti della sua poetica. Sono evidenti la forza ritmica e la funzione costruttiva della linea, elaborate a contatto con la scultura africana e in seguito sperimentate direttamente scolpendo teste arcaiche in pietra. L’opera, che presenta echi matissiani, è il ritratto di Renée Modot, moglie di Gaston Modot, un ex pittore di Montmartre divenuto attore cinematografico, di cui Modigliani esegue il ritratto nello stesso periodo. Modot sarebbe diventato una figura riconosciuta nel cinema francese degli anni '30 - in particolare interpretò uno dei ruoli principali in L'Âge d'or di Luis Bunuel.
Amedeo Modigliani Gaston Modot 1918 olio su tela - 92,7 ×53,6 cm. Parigi, Centre Pompidou
Gaston conosceva Modigliani fin dai suoi primi anni a Montmartre ed era lui stesso un artista (come attesta ironicamente il basco che indossa nel suo ritratto), anche se a quel tempo aveva ormai acquisito fama di star del cinema e personaggio avventuroso. A quanto pare, l’artista eseguì altri ritratti di Renée, anche se per il momento nessuno è stato ancora identificato.
Lo sfondo ricorda l’atelier di fortuna allestito da Amedeo, da Gaston e da Jeanne Hébuterne nella loro casa, dove tutti i pomeriggi Renée Modot posava per il ritratto. Nel 1930 verrà presentato per la prima volta al pubblico alla XVII Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nella retrospettiva dedicata a Modigliani, a cura di Lionello Venturi, con il titolo “Ritratto di donna”; il più cosmopolita tra gli artisti italiani otteneva così la definitiva consacrazione, sebbene tardiva. Solo dopo la Seconda guerra mondiale il dipinto apparve con il titolo (o sottotitolo) “La belle espagnole”, senza dubbio per via degli occhi e dei capelli scuri dell’effigiata, in combinazione con i disegni “moreschi” dell’arazzo, resi con pennellate nere scintillanti e dinamiche. (M.@rt)
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