Berthe Morisot con un mazzo di violette, Édouard Manet, 1872

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view post Posted on 5/10/2022, 11:42     +5   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Manet_Berthe_With_a_Bouquet_of_Violets-P

Édouard Manet
Berthe Morisot con un mazzo di violette
(Berthe Morisot au bouquet de violettes)
(Berthe Morisot with a Bouquet of Violets)
1872
olio su tela - 55,5 × 40,5 cm.
Parigi, Musée d'Orsay



“Berthe Morisot con un mazzo di violette” è dedicato alla giovane pittrice sua amica. E’ ritratta a mezza figura con un abito e un elegante cappello nero, fissato intorno al collo con un nastro. Sull’abbottonatura dell’abito è appuntato un piccolo mazzolino di violette, che dà il titolo al ritratto. Lo sfondo è monocromo e non presenta dettagli.
In questo quadro, l’artista invece di ricorrere ad un'illuminazione omogenea, come spesso troviamo nei suoi ritratti, decide di creare una luce molto intensa e laterale, al punto che Berthe sembra essere solo ombra e luce. La figura di Berthe Morisot assume così un valore luministico: la sua immagine si definisce appunto attraverso la luce espresse dai toni di colore.

La scelta di ritrarla vestita di nero, mostrando una capacità straordinaria nel gioco di luci e ombre e nell’ utilizzo del colore nero, permette a Manet di esaltarne ancora di più la bellezza e la profondità dello sguardo. L’intensità del volto è accentuata dal colore degli occhi neri, scelta non aderente alla realtà poiché Berthe li aveva verdi. Probabilmente questa scelta fu senza dubbio il modo migliore per esaltare la sua bellezza “spagnola” come appare in tutta la sua evidenza già dalla sua prima comparsa nell'opera di Manet nel 1869.Con questa sublime variazione sul nero, Manet fornisce un'ulteriore prova del suo virtuosismo; forse, però, egli dà anche un suggerimento alla sua giovane allieva ricordandole la sorprendente potenza dei neri, mentre costei si ostinava a utilizzare le tonalità chiare e procedeva spedita sulla strada dell'impressionismo.





Il dipinto che Manet dedicò a Berthe Morisot risale al periodo immediatamente successivo alla guerra franco-prussiana e alla Comune di Parigi. Manet prestò servizio nella guardia nazionale e la sua attività pittorica subì un inevitabile arresto. L’artista riprese a dipingere alla fine del 1871 ritraendo gli stessi modelli che usava raffigurare prima della guerra. Tra questi c'è anche Berthe Morisot, alla quale è legato da una profonda amicizia e che, alcuni anni dopo, sposerà uno dei fratelli dell'artista.
Questo ritratto, singolare e affascinante al tempo stesso, è stato subito considerato dai contemporanei dell'artista come uno dei suoi capolavori. Paul Valéry, poeta simbolista francese , nella sua prefazione del 1932 al catalogo della retrospettiva dell'Orangerie, tesse anch'egli l'elogio dell'opera. “Nell'intera produzione di Manet”, scrive testualmente, “ non c'è nulla che uguagli il ritratto di Berthe Morisot, eseguito nel 1872”. (M.@rt)




 
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