IL MAGO DI LUBLINO - L'equilibrio incompiuto di Singer, Solamente attraverso un cammino di redenzione, si può tornare a nuova vita

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view post Posted on 30/7/2022, 15:50     +7   +1   -1
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“Finché Dio vive, tutto vive. La morte non può nascere dalla Vita.”

“Ciononostante si ha paura.“

“Senza la paura l’uomo sarebbe peggio di una bestia“.

“È già peggio comunque.”

“Potrebbe essere migliore. Dipende da lui”.



Il Mago di Lublino, di Isaac Bashevis Singer, per l’impianto narrativo e per la caratterizzazione dei personaggi descritti, é un romanzo ricorda la struttura stilistica di alcuni dei più grandi autori della letteratura russa, risultando così particolarmente intrigante per gli amanti del Genere. Possiamo affermare con un buon margine di oggettività che Yasha Mazur, il protagonista della Storia, è un personaggio davvero ben riuscito e reso in maniera coerente e ben costruita, tanto da armonizzare perfettamente con ogni elemento descrittivo introdotto nel libro. Come si evince dalla trama, l’Autore presenta un personaggio complesso ed interessante, capace di catalizzare immediatamente l’attenzione del lettore. La vita condotta da Yasha Mazur è spericolata quanto il suo mestiere di illusionista-acrobata. Si tratta, per così dire, di un uomo sempre in bilico, tanto in senso letterale quanto metaforico. Proprio questa irrequietezza di fondo è tra le caratteristiche maggiormente apprezzabili del romanzo, in quanto contribuisce a renderlo dinamico ed imprevedibile, facendo di esso un libro molto appetibile per gli amanti dell’avventura. Come accennato nella sinossi, la vita di Yasha si rivela particolarmente burrascosa soprattutto in ambito sentimentale: questo espediente narrativo costituirà una delle chiavi di volta per il proseguo della Storia e per lo sviluppo psicologico del personaggio, il quale, trovandosi di fronte ad un bivio esistenziale, farà emergere una parte di sé sensibile e riflessiva, dedita alla bontà e all’altruismo. Questa prospettiva donerà un nuovo equilibrio al Racconto, conciliandolo con una prima parte focalizzata più sulle “ombre” di Yasha che sulle “luci”, per utilizzare un’espressione figurativa. Nel complesso, Singer costruisce in maniera abile e sapiente un intreccio in grado di catturare il lettore da cima a fondo, un romanzo che merita di essere annoverato nella nostra collezione letteraria.


Yasha sapeva bene che il suo peggior nemico era la noia. Era per sfuggire alla noia che aveva commesso tutte le sue follie. La noia lo fustigava come un gatto a nove code. A causa della noia si era caricato sulle spalle fardelli di ogni tipo.




Marc Chagall, Studio per “La pioggia”, 1911. Galleria Statale Tret’jakov di Mosca



Quanto ai punti salienti, ciò che a mio avviso ritengo di dover porre in risalto concerne la sfera spirituale di Yasha: come abbiamo appreso, si tratta di un uomo dai profondi contrasti. Una conflittualità esasperata anche dalle vacillanti convinzioni religiose del personaggio. A suo modo si tratta di un uomo di fede, in quanto si pone domande sull’esistenza di Dio alternandole a riflessioni, perlopiù critiche, circa l’operato degli uomini che sostengono di rappresentarlo. Questo aspetto, secondo me, incarna la visione dualistica dominante anche e soprattutto oggi verso tutto ciò che riguarda le questioni di fede, la quale ondeggia tra il “bisogno di credere” ed un approccio più scettico e disinteressato, favorito da un lato da una concezione puramente materialistica dell’esistenza, e dall’altro dalle contraddizioni, spesso insanabili, ravvisabili nel dogmatismo posto in essere dagli uomini di qualsiasi confessione religiosa. Ciò nondimeno, questo Romanzo induce ad esaminare diversi aspetti in grado di connetterci con la dimensione spirituale della vita, essendo, come vedremo, proprio il tema della redenzione uno dei punti cardine del libro in questione.


lublino




Il mago di Lublino
Autore: Isaac Bashevis Singer
Pubblicato da Adelphi - Giugno 2020
Pagine: 230 - Genere: Narrativa Contemporanea

La letteratura è la storia dell’amore e del destino, il racconto del folle imperversare delle passioni umane, della lotta in cui con queste ultime ci si deve impegnare.

(Isaac B. Singer)


Yasha Mazur vive a Lublino, ha all'incirca quarant'anni e fa l'illusionista, per passione e per mestiere. La sua vita è un continuo gioco di prestigio, un'incessante gara di equilibrio, un susseguirsi di salti mortali. Ha una moglie che gli è fedele ma si sente attratto dalle donne e, appena può, corre via per buttarsi tra le braccia delle altre. Il mestiere che ama, e lo assorbe anche nei sogni delle sue notti, non gli consente di ottenere l'appagamento, morale e materiale, che avrebbe sempre desiderato. Quel Dio, che riconosce solo nelle meraviglie della natura, gli si nasconde nella realtà di tutti i giorni, generando in lui solo una serie ininterrotta di interrogativi senza risposta. Un personaggio dalle mille sfaccettature e vittima di tutti i vizi e i difetti dell'uomo: i desideri, la sensualità, l'irrequietezza per il proprio presente, l'ansia per il proprio futuro, i dubbi, la voglia di cambiare... Yasha cammina in equilibrio su questo filo di passioni, tormentato e tentato da un vortice di tentazioni, di bugie e di sfrenatezze, fino a quando la faccia oscura dell'eccesso prenderà il sopravvento e lo catapulterà in un baratro dal quale, solamente attraverso un cammino fatto di espiazione e di preghiera, riuscirà a trovare la via della redenzione... e così, Yasha il mago diverrà Yasha il penitente. Il mio primo romanzo di Isaac Singer. Scrittura scorrevole, narrazione perfetta. I personaggi sono superbamente caratterizzati e non mancano i momenti di introspezione da cui trarre spunti di riflessione. Un romanzo che ci fa capire quanto l'uomo, vittima delle proprie passioni, possa arrivare a cadere sempre più in basso; quando, insensibile verso tutto e tutti, tranne se stesso, venga sopraffatto dal male ed inevitabilmente gettato nelle fauci di una logora esistenza, dalla quale, solamente attraverso un cammino di redenzione, potrà tornare a nuova vita. (Mar L8v)
 
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