Perché ai picchi non viene il mal di testa?

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view post Posted on 11/11/2016, 13:58     +1   -1
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Perché ai picchi non viene il mal di testa?




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Un picchio testa rossa in Nebraska


Non è una domanda semplice a cui rispondere, dice l'ornitologo Walter Koenig della Cornell University. Quel che è certo però, è che se picchiare con il becco contro il legno causasse dolore o danni cerebrali a questi uccelli, "si sarebbero estinti nel giro di poco tempo": un animale ferito infatti rappresenta una preda più facile. Nel mondo esistono oltre 300 specie di picchi, che picchiettano il legno per varie ragioni: per scavare nicchie in cui fare il nido, estrarre insetti e larve, o creare delle cavità in cui immagazzinare il cibo.

Di solito, questi uccelli prediligono il legno di alberi indeboliti dai funghi, più facili da rompere, dice l'etologo Jerome Jackson della Florida Gulf Coast University. Il picchiettare inoltre viene effettuato di solito "con colpi laterali, non diretti, che sono meno duri per il picchio".

Alcuni picchi effettuano il cosiddetto drumming (un picchiettio molto rapido per attrarre i partner) su una superficie che risuona, come un tronco cavo. Ciò produce un suono più forte e allo stesso tempo evita colpi troppo duri. I picchi delle ghiande dell'America settentrionale e centrale hanno un'altra strategia: scavano buchi singoli negli alberi, "ognuno grande abbastanza da ïnfilarci una singola ghianda", una riserva cui attingere nei tempi di magra, dice Jackson.

Cervelli da uccello. I picchi hanno anche un testa adatta a picchiettare. Per cominciare, hanno un cervello minuscolo: pesa appena due grammi. Più grande è il cervello, maggiore la massa, più è elevato il rischio di subire danni, dice Lorna Gibson, ingegnere dell'MIT e docente di scienza dei materiali. “Le dimensioni sono il fattore più importante”, dice Gibson.

Un altro fattore che protegge i picchi da eventuali danni è il tempo di contatto limitato fra legno e becco: appena mezzo millisecondo. In un essere umano il danno cerebrale avviene in genere in un tempo compreso fra i 3 e i 15 millisecondi. La capacità del picchio di assorbire colpi ha persino ispirato un sistema per ridurre le commozioni cerebrali in sport come il football.

Teste dure. L'esterno del cranio dei picchi è composto da osso denso, mentre l'interno è più poroso, dice Gibson. La forza impiegata durante il picchiettaggio è "distribuita attorno al cranio a partire dall'osso resistente alla base e sul retro", il che alleggerisce la pressione sul cervello, dice Richard Prum, ornitologo della Yale University.

Il cervello dei picchi, inoltre, riempie completamente il cranio, e ciò impedisce che l'organo sbatta all'interno della scatola cranica. Anche l'orientamento del cervello è importante, spiega Gibson: è collocato con un'angolazione rivolta al retro della testa, come un mezza mela con la parte piatta rivolta in avanti. Questo crea una superficie del'area maggiore per assorbire i colpi. Da uno studio del 2011 suggerisce che l'apparato ioideo, la struttura ossea-muscolare che avvolge il cranio del picchio, contribuisce a sua volta a salvaguardarne il cervello. La chiave del successo, conclude Prum, "è un ottimo design evolutivo". Fonte

 
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