”La Sortie des usines Lumière”: storia del primo film [VIDEO], La presentazione al Cinema Ritrovato di Bologna del restauro

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view post Posted on 19/6/2016, 08:24     +2   +1   -1
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”La Sortie des usines Lumière”:
storia e leggenda del primo film


Dietro a quella prima striscia di celluloide ci sono molte curiosità e qualche mistero. Se la nascita della sala cinematografica ha data certa: il 28 dicembre 1895, quella del primo film è avvolta da un giallo. La presentazione al Cinema Ritrovato di Bologna del restauro dei primi film della storia è un'occasione per indagare



Il cinema o meglio il cinematografo con tutto il suo immaginario: ovvero la sala buia, la platea piena di sconosciuti, il miracolo dell'immagine in movimento sul grande schermo, ha una data e un luogo di nascita certi: il 28 dicembre 1895 al Salon indien del Grand Café, boulevard des Capucines, Parigi. E se ai fratelli Auguste e Louis Lumière si deve l'invenzione della macchina cinematografica é a loro padre Antoine, affarista con fortune alterne, pittore e fotografo, che si deve l'intuizione che farà del film un successo: la dimensione collettiva della fruizione. È lui a lanciare l'idea della prima proiezione pubblica a pagamento.



Come racconta Thierry Frémaux, massimo esperto dei fratelli essendo il direttore dell'Istituto Lumière di Lione, "è il dicembre 1895 quando Antoine Lumière si mette alla ricerca di un locale in cui proporre al pubblico proiezioni di "fotografie animate" (...) Rifiuta diverse possibilità al primo piano e si scoraggia finché gli viene segnalata, nel quartiere dell'Opera, una sala secondaria del Gran Café, il Salon indien, un seminterrato che era stato utilizzato come sala da biliardo fino a quando la prefettura non aveva posto fine a un divertimento in cui una manciata di professionisti si imponeva troppo agevolmente su un cospicuo numero di amatori". Sabato 28 dicembre uno striscione sul marciapiede del boulevard des Capucines recita: "Cinematographe Lumière. Entrée un franc", ma fa freddo e i primi spettatori della storia del cinema sono solo trentatre per una mezz'ora di spettacolo. Ma alla fine della sessione il trionfo, nei giorni successivi il pubblico diviene vastissimo, si aprono sale ovunque e nel giro di nove mesi una proiezione viene organizzata nel porto di Shangai. È la rivincita di Antoine Lumière, primo agente cinematografico della storia.

È appassionante la storia che sta dietro alla nascita della settima arte, una storia tutto sommato recente ma che tra aneddoti e leggende contiene una buona dose di mistero. L'occasione per l'indagine è il Cinema Ritrovato di Bologna (25 giugno - 2 luglio) che presenta la mostra Lumière! L’invenzione del cinematografo, a cura di Thierry Fremaux, realizzata dalla Cineteca di Bologna e dall'Institut Lumière di Lione, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cinémathèque Royale de Belgique, e la proiezione di alcuni dei numerosissimi primi film restaurati dal laboratorio della Cineteca di Bologna, L'Immagine Ritrovata, che costituiscono il cofanetto Lumière! I film che hanno inventato il cinematografo 1890-1905 (DVD/BluRay + booklet), con una selezione di 114 film dei fratelli Lumière.




Se la prima proiezione cinematografica della storia è certificata, grazie al successo istantaneo che ha immediatamente consacrato il mito della sala, la questione è più fumosa per quel che riguarda il primo film. E la paternità dell'invenzione: sono almeno cinque i predecessori dei fratelli dal nome che è un destino: Étienne-Jules Marey (1830-1904), Eadweard Muybridge (1830-1904), Émile Reynaud (1844-1918), Thomas Edison (1847-1931), Georges Demenÿ (1850-1917) e sono ben 126 i brevetti che vengono depositati tra il 1892 e il 1896. Il padre Antoine è sicuramente presente ad una dimostrazione del Kinetoscopio di Edison nel settembre del 1894 e ne rimane fortemente impressionato. Pare che tornando a casa abbia detto: "Bisogna far uscire l'immagine dalla scatola. Rientro a Lione: i miei figli ci riusciranno". Le ricerche di Louis e Auguste iniziano nella fabbrica di Monplaisir, fuori Lione, un caporeparto viene inviato a New York per acquistare lastre di pellicola flessibile e trasparente con le quali i fratelli iniziano i primi esperimenti. In marzo Louis e Auguste vogliono presentare il loro Cinématographe alla sala conferenze della Societè d'Encouregement pour l'Industrie nationale e per farlo occorre qualcosa da mostrare. Così nasce il primo film.



Il titolo è certo La Sortie des usines Lumière (L'uscita dalla fabbrica Lumière), girato nel marzo 1895 a Lione in chemin Saint-Victor, successivamente ribattezzato rue du Premier-Film, via del primo film. Ma de La Sortie des usines ci sono ben tre versioni ed è Valerio Mastandrea a guidarci tra gli indizi su quale potrenne essere il primo film della storia, quei diciassette metri di pellicola, quei 50 secondi entrati nel mito. Non esiste un documento d'archivio o una testimonianza diretta che possa dirci il giorno esatto in cui i fratelli piazzarono la loro macchina da presa di fronte al portone della fabbrica di famiglia, deve essere accaduto tra il 15 e il 20 di marzo. "Cosa dice Lumière quel giorno: muovetevi, azione? - si chiede Mastandrea che ha scelto di fare da "testimonial" a questa indagine sul primo film - è il gesto inaugurale. Escono le donne, e poi gli uomini, nessuno guarda la macchina se non furtivamente, chi assistette alla prima proiezione riferì però di una carrozza". E in questo primo film di pochissimi secondi la carrozza non c'è. Ma ne esiste un'altra versione, rinvenuta successivamente, più fragile, più rovinata, qui c'è la carrozza, il sole non è allo zenith, potrebbe proprio essere marzo, probabilmente il 19 marzo ("unica giornata di sole - come ricorda Frémaux - e per girare una "veduta" seriva la luce"). E poi eccone una terza di versione, sempre gli stessi protagonisti: uomini, donne, un cane, la carrozza, i cavalli. "Quando Lumière inventa il cinema, inventa anche il remake" è il commento di Mastandrea.



Ma in realtà Louis inventa molti altri generi. In primavera e poi nell'estate del 1895 il fratello più piccolo, il più ingegnoso, il vero inventore (lo stesso Auguste racconterà che aveva passato l'incombenza al fratello non essendone venuto a capo di nulla) gira moltissimi film a Lione e anche nel sud della Francia, dove passa le vacanze con la famiglia. Nel catalogo Lumière alla fine figurano circa 1500 film e quel compendio contiene già in nuce molti degli aspetti rivoluzionari del cinema: l'effetto speciale: La Démolition d'un mur; la gag: L'Arroseur arrosé (l'innaffiatore innaffiato); il film di famiglia: Le Goûter de Bébé; il film "di paura": L'Arrivée du train en la gare de La Ciotat (dai più considerato, a torto, il primo film e di cui qualche anno dopo i Lumière girarono anche una versione in 3D); il film pubblicitario d'impresa: il famoso La Sortie des usines Lumière; il film comico: L'Amoureux dans le sac; il film d'attualità: Inondations sur les quais du Rhone. Un cinema di realtà in cui la messa in scena esiste, non si tratta solo di documentario (c'è anche quello), ma in cui il legame con il reale è forte ed è quello che distinguerà nettamente il lavoro dei fratelli da quello di un altro pioniere, quel Georges Méliès che invece ha fatto del cinema fantastico (Viaggio nella Luna, Viaggio attraverso l'impossibile) una delle costole più sognanti della settima arte.



Méliès fu uno di quei 33 spettatori primigeni. Insistette molto per acquistare dai Lumière l'invenzione di famiglia e al rifiuto di questi se ne fece costruire uno da un suo ingegnere. La leggenda vuole che il padre Auguste, quel primo agente della storia, avesse detto all'illusionista con la passione per le immagini: "Il Cinématographe non è in vendita. E ringraziatemi, giovanotto: questa invenzione non ha futuro". E qui, ancora una volta, il mito si infrange con la realtà. "Parole divenute leggendarie ma troppo spesso citate fuori contesto - spiega Frémaux - i Lumière, avendo immediatamente compreso il valore dell'invenzione, svilupparono una strategia per cercare di stroncare sul nascere ogni possibile concorrenza". Quell'invenzione senza futuro, definizione trabocchetto, ha compiuto 120 anni lo scorso 28 dicembre, chissà cosa ne avrebbe pensato il suo nonno, Monsieur Auguste Lumière.












Le Goûter de Bébé




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