|
|
|
Dolce & Gabbana: in scena la prima selfie-sfilata della storia
Il duo italiano sdogana il selfie in passerella. E manda in scena una collezione pop-italiana destinata a lasciare il segno
Il mondo della moda è sempre stato una città chiusa. Il muro all'ingresso, lo snobismo di stilisti e giornalisti, i vezzi e i cliché di chi ci lavora l'hanno trasformato nel diavolo che veste strano (non Prada) ambito da tanti e detestato ancora di più. Come molti ambiti della contemporaneità, tanto culturali quanto commerciali, con l'avvento della rivoluzione di internet, questo universo si è spesso chiuso in se stesso, arroccandosi sulle sue posizioni e opponendo la sua supponenza a quella ancora più dura dei cambiamenti.
Un'altra volta ancora, con una lucidità che molti continuano a scambiare per banalità, Domenico Dolce e Stefano Gabbana abbattono il muro e strappano il velo a questo castello incantato. La loro moda della prossima estate è una città aperta: non solo per aver sdoganato il selfie in passerella (quando tutti i parrucconi del mondo salgono in cattedra e lo mettono alla forca) ma soprattutto per aver capito il potere pop della bellezza culturale italiana.
"Ogni tanto ci guardiamo e ci diciamo: non staremo diventando vecchi?", raccontano i due. "Abbiamo così ricominciato a viaggiare per il mondo, a tutte le latitudini. Abbiamo parlato con tutti, abbiamo aperto gli occhi. Le tendenze, per esempio, sono la cosa più inutile di questo momento. Ciò che conta è ascoltare, capire e raccontare. Abbiamo ascoltato le nostre clienti e loro sono diventate la nostra ispirazione. Abbiamo capito cosa vogliono, cosa è cambiato, cosa desiderano. E abbiamo vestito tutto questo con un sogno italiano, un distillato di cartoline italiane da ricamare letteralmente sopra ogni creazione".
In passerella, arriva un compendio di Torri di Pisa, Colossei, mandolini, agrumi e altre diavolerie italiane ridotti da eccellenza a simbolo, da bellezza a gesto. I due riescono in un compito particolare: cucire sul tessuto la sorpresa di chi arriva in Italia per la prima volta. Con un effetto collaterale inaspettato: far innamorare di questo paese anche chi se lo vuole lasciare alle spalle.
Tutto è calibrato al millimetro. E poco importa se la forma, la base di ogni creazione è un frullato di ciò che si è già visto fino a qui. Anzi: qui sta la potenza e la furbizia del duo, nel trasformare la propria poetica in un foglio bianco dove scrivere una storia barocco-pop pronta per diventare il prossimo blockbuster dell'abbigliamento.
Festosa, colorata, furba, attuale: la nuova collezione Dolce&Gabbana è una delle migliori cose viste finora a Milano e insieme una riflessione su quanto sia inutile lo snobismo in un momento di rivoluzione come questo. La moda dev'essere una città aperta. La moda di Dolce&Gabbana non ha solo spalancato le porte. Ha buttato giù i muri.
Fonte
|
| |