Ultima Cena, Chiesa di Ognissanti, Domenico Ghirlandario, 1480

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view post Posted on 4/12/2014, 19:19     +4   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Domenico Ghirlandario
Ultima Cena
1480
Affresco staccato
400X880cm
Firenze, Ognissanti (refettorio)
Datata sullo scalino vicino al piede di Giuda



Il pittore affronta più volte il tema dell’Ultima Cena di Cristo, che gli viene richiesta da vari conventi. In questo caso a commissionargli l’opera sono i frati Umiliati di Ognissanti a Firenze.
Si trattava di dipingere tutta la parete di fondo, a partire da circa due metri dal pavimento, da estendersi anche sotto le arcate, su cui si innesta la volta a crociera del refettorio. L’artista dispone quindi di un notevole spazio che si amplia ulteriormente con l’apertura di due finte arcate dipinte nelle lunette, da cui spunta la ricca vegetazione mediterranea di un giardino: palme, arance, limoni, cipressi, metafora del Paradiso e quindi della redenzione, resurrezione e vita eterna.
La presenza di due piccole finestre finte laterali, permette una nuova soluzione per il tavolo, che prende la forma a “ferro di cavallo”. Sulla tovaglia di tela di Fiandra, elegantemente ricamata, si allineano delicate stoviglie e diversi tipi di frutta, ciascuno con un valore simbolico, che allude alla redenzione attraverso il sacrificio di Cristo. Da sinistra le albicocche rappresentano il peccato; la lattuga la penitenza; le ciliegie le gocce del sangue di Cristo e quindi il suo sacrificio.
Le lettere “OSSCI”, dipinte alle estremità degli stalli lignei su cui siedono Gesù e gli apostoli e ripetute sul vaso di maiolica a destra, sono l’abbreviazione di “OMNES SANCTI”, che ricorda i patroni della chiesa di Ognissanti.

La data “1480” è posta sullo scalino della base degli stalli lignee, vicino al piede di Giuda.

Il grande affresco, staccato dal muro nel 1966 e di cui rimane la sinopia, è stato progettato da Ghirlandaio e dipinto con il fratello Davide, le figure sono attentamente studiate nella psicologia, ogni gesto spiega lo stato d’animo, i volti sono molto naturali, ripresi da modelli contemporanei. Il viso di Gesù, diverso da quello della sinopia di Ghirlandaio, è frutto di una ridipintura secentesca da parte di Carlo Dolci. (M.@rt)






Edited by Milea - 24/8/2021, 18:31
 
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