SCI - COPPA DEL MONDO 2014-15, La cronaca e le foto di tutte le gare maschili e femminili

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view post Posted on 25/10/2014, 14:02     +2   +1   -1
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SOELDEN - GIGANTE
Shiffrin e Fenninger, vittoria a pari merito.


La statunitense era in testa proprio sull'austriaca al termine della prima manche. La prima delle italiane è Federica Brignone, quinta.

Non c'è una vincitrice del primo gigante della stagione, a Sölden: ce ne sono due. Il gradino più alto del podio è infatti in coabitazione tra la statunitense Mikaela Shiffrin e l'austriaca Anna Fenninger, con Eva-Maria Brem a completare il trio. La prima delle italiane è Federica Brignone, quinta.


Sul ghiacciaio del Rettenbach inizia ufficialmente la stagione 2014-2015 dello sci alpino, con il gigante femminile. Il meteo non è dei migliori e c'è poca visibilità, ma la barratura della pista tiene e il fondo risulta abbastanza duro. Nulla impedisce però alla neve di rovinarsi e scalinarsi in entrambe le manche, ma alla fine le più forti sono sempre quelle che resistono meglio anche nelle condizioni più difficili. Al termine della prima manche, è Mikaela Shiffrin a chiudere col miglior tempo, davanti ad Anna Fenninger di soli 9 centesimi. Nella seconda prova, L'austriaca è autrice di una gran manche, mentre la statunitense commette qualche minima sbavatura in più e chiude con lo stesso tempo totale di 2:39.85. Tessa Worley, che nella prima manche era terza, si perde sul muro della seconda e slitta in settima posizione. Chi è invece autrice di una manche strepitosa è la Brem, che rimonta dalla settima posizione per salire sul podio, anche davanti alla Brignone. La valdostana, infatti, perde una posizione e si piazza quinta, staccata di soli 37 centesimi. Bene anche Nadia Fanchini, nonostante qualche problema di salute: è nona, migliorandosi di una posizione. Irene Curtoni è 14esima, l'esordiente Marta Bassino 18esima (davanti a una deludentissima Tina Maze), mentre non chiudono la prova Manuela Moelgg e Francesca Marsaglia.

 
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SOELDEN - GIGANTE
Marcel Hirscher davanti a tutti.


Il tre volte campione del mondo domina su Dopfer e Pinturault. Gran seconda manche di Simoncelli, che chiude sesto.

Sul ghiacciaio del Rettenbach che sovrasta Soelden, è dunque ancora Marcel Hirscher. L'austriaco tre volte campione del mondo ha dominato prima e seconda manche del gigante di apertura della Coppa del Mondo a Soelden. In una giornata inondata di sole non c'è stata partita, con lo statunitende Ted Ligety che sprecava tutto nella parte bassa della seconda manche precipitando dalla seconda alla decima posizione con oltre 3' di ritardo. Sul podio così ci finivano il tedesco Fritz Dopfer a 1'58" e il francese Alexis Pinturault a 2'06". A seguire l'austriaco Raich e il francese Muffat-Jeandet.


Grande Luca Simoncelli, che dopo aver chiuso la prima manche 14°, nella seconda si è superato risalendo fino alla sesta posizione con un distacco di 2'29" da Hirscher, ma soprattutto a soli 23 centesimi dal podio. Bravi, bravi gli altri azzurri: Giovanni Borsotti è risalito dalla 27ª posizione della prima manche fino alla 18ª, ma dopo di lui è stato da applausi Florian Eisath (dalla 24ª all'13ª). Peccato invece per Roberto Nani, settimo nella prima manche e con 44 centesimi di vantaggio sugli altri scesi prima di lui nella seconda manche nella parte alta, ma poi penalizzato dalla pista rovinata e alla fine nono. Ed è un vero peccato per Luca De Aliprandini, undicesimo nella prima manche, che ha inforcato a metà percorso della seconda quando aveva bel 47 centesimi di vantaggio su Luca Simoncelli, in quel momento il migliore. Nella prima manche il detentore della Coppa del Mondo, l’austriaco Hirscher guidava la classifica con 19/100 di secondo di vantaggio sullo statunitense Ted Ligety, detentore della coppa di specialità. Terzo era il tedesco Fritz Dopfer, altro atleta del primissimo gruppo di partenza, poi il vecchio Benny Raich e quinto il francese Alexis Pinturault, che ancora deve trovare il miglior setup di sci, piastre, attacchi e scarponi che sta usando solo da pochi mesi. Favoriti anche dal basso numero di partenza e quindi della pista ancora perfetta, anche gli atleti che meglio sanno interpretare la specialità e sfruttare la reattività degli sci. Gli azzurri, almeno i primi al cancelletto di partenza, avevano risposto bene nella prima manche: Nani, il più atteso, era settimo in graduatoria a 1"18 da Hirscher, Roberto De Aliprandini undicesimo a 2"04 e Davide Simoncelli 14° a 2"15. E' invece caduto Massimiliano Blardone mentre già accusava un ritardo molto pesante. Roberto Nani aveva costruito il suo svantaggio sui piani, iniziale e finale, mentre ha recuperato nella parte più tecnica, il muro che precipita verso il traguardo. "In partenza - spiega poi il livignasco - non ho trovato il, feeling con la neve, forse incidevo molto di spigolo, feeling che ho ritrovato sul muro insieme alle belle sensazioni e qui sono riuscito a esprimere il mio sci". De Aliprandini ieri era a letto con febbre, dolori gastrici e diarrea. "Ma ci ho provato lo stesso, anche se fisicamente è una gara durissima, Comunque sono riuscito a stare a galla per fare un buon piazzamento nella seconda manche".
 
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LEVY - GIGANTE
Maze in trionfo a Levi, Shiffrin irriconoscibile.


La slovena chiude davanti ad Hansdotter e Zettel, mentre la statunitense è autrice di una brutta prima manche e non si riprende nella seconda, chiudendo soltanto all'11° posto. Benissimo Manuela Moelgg, che ritrova finalmente una posizione di tutto rispetto: è 12esima.

Tina Maze conquista la sua prima vittoria di stagione. La slovena si aggiudica lo slalom di Levi rimanendo sempre in testa: davanti nella prima manche, un po' a sorpresa, chiude mantenendo la prima posizione anche nella seconda. La prima parte di gara è caratterizzata da una scarsa visibilità: c'è un po' di nebbia e i riflettori sono già accesi, rendendo forse un po' meno godibile lo spettacolo. Non mancano comunque le sorprese, perché Mikaela Shiffrin, la regina dello slalom, nella prima manche accumula un ritardo di 1.71, ben lontano dai suoi standard. Alle spalle della Maze, invece, ci sono due svedesi: Frida Hansdotter e Maria Pietilae-Holmner. Le italiane, invece, partono tutte più indietro e di cinque presenti si qualificano in tre per l'inversione delle 30: Sarah Pardeller. Chiara Costazza e Manuela Moelgg, quest'ultima con il 27esimo tempo. Ed è proprio la sciatrice di San Vigilio di Marebbe l'outsider di giornata: Manu, partita col pettorale 52 dopo tanto tempo di risultati sotto tono tra i pali stretti, dopo una buona prima manche è trepitosa nella seconda, ottenendo il 5° tempo di frazione e rimontando tantissime posizioni: sorridente dal box del leader per un lunghissimo tratto di gara, chiuderà 12esima, spianandosi la strada per pettorali migliori nei prossimi appuntamenti. la Pardeller chiude 15esima guadagnando una posizione, mentre la Costaàà sarà 20esima. Mikaela Shiffrin continua a non brillare, nemmeno quando dovrebbe riscattarsi, e alla fine chiuderà immediatamente davanti alla nostra Manuela, mantenendo la leadeship nella coppa del mondo generale dopo la vittoria nel gigante di Sölden, ma facendosi notevolmente avvicinare dalle avverasarie: Katrin Zettel è seconda a 14 punti. Già, perché l'austriaca agguanta il terzo gradino del podio con una bella seconda manche leggera, precisa e pulita, che la porterà a 0.52 alla Maze, mentre Frida Hansdotter avrà 0.34 di ritardo dall'1:55.15 della vincitrice.

 
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LEVY - SPECIALE
Kristoffersen a valanga beffa Hirscher.


Il norvegese si butta giù a rotta di collo dalla pista di Levi e oltre allo slalom vince anche la tradizionale renna.

Difficile immaginarsi una gara più bella in questo avvio di stagione dello slalom maschile. Ma guatdando attraverso la nebbia di Levi si puù fare da spettatori di uno spettacolo ricco di emozioni dall'inizio alla fine. Il pronostico, soprattutto dopo la prima manche, voleva che vincesse Marcel Hirscher, e invece no: l'austriaco, avanti di 6 centesimi su Henrik Kristoffersen e di 20 sull'altro norvegese Sebastian-foss Solevaag, alla fine della gara è secondo. Accumula 12 centesimi di ritardo al traguardo dallo stesso Kristoffersen, protagonista di una seconda manche strepitosa: il giovane scende con tutta la rabbia che ha in corpo e si butta letteralmente giù dalla pista Levi Nera, meritando la vittoria per una gara che più aggressiva non si potrebbe. E così Hirscher non può fare collezione di renne (avendo vinto lo scorso anno): la renna-premio va a Kristoffersen. Suo è anche il miglior tempo di manche, così come il secondo è quello di Hirscher, ma c'è un'altra persona che fa un autentico "garone": è Felix Neureuther, che nella prima manche era sceso un po' col freno a mano tirato e che va invece a completare il podio con il terzo posto a 1.31 da Kristoffersen, scavalcando quindi l'altro norvegese emergente che chiuderà quindi con una buona quarta piazza. Per Neureuther bisogna spendere un encomio particolare, perché arrivava in Finlandia in condizioni non ottimali: aveva saltato Sölden e aveva dichiarato pochi giorni prima di questa gara che la sua schiena non era a posto. E lo si vede da come cammina durante la premiazione, rigido e con un sorriso tirato, dimostrando di essere capace di stringere i denti in gara.


Un capitolo a parte va speso per gli italiani: la squadra azzurra c'è e torna di prepotenza. Patrick Thaler, che era quatro al termine della pr9ima manche, si conferma nell'elite dello slalom mondiale centrando un bel quinto posto a 1.48 (gli passa davanti Neureuther), ma il nostro veterano non è l'unico a fare bene. Bisogna fare un meritatissimo applauso a Cristian Deville, che partiva nella prima manche col numero 70: con un pettorale così alto, chiude la prima prova col 15° tempo e a fine gara è addirittura 13°, rimontando due posizioni e garantendosi punti importantissimi per poter ottenere un pettorale decenye nelle prossime gare (esattamente come Manuela Moelgg nella gara di sabato). Bene anche Giuliano Razzoli: l'ex campione olimpico sta tornando e lo dimostra rimanendo, col pettorale 29, nei 15: è 12°, davanti a Deville. Si erano qualificati per la seconda manche anche Riccardo Tonetti e Stefano Gross, rispettivamente 17° e 21°. Due parole infine sui grandi delusi di giornata: Ted Ligety, pur non essendo uno specialista, è 18° e potrebbe ambire a qualcosa di meglio, ma c'è chi fa peggio di lui. Mario Matt esce infatti nella prima manche, mentre Alexis Pinturault, il principale antagonista di Hirscher per la coppa del mondo generale, commette un erroraccio che lo fa arrivare al traguardo con un'eternità di ritardo e non gi dà l'accesso ai 30. Manca all'appello della seconda parte di gara anche il croato Ivica Kostelic, che aveva chiuso la prima manche col 40° tempo.
 
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ASPEN - GIGANTE
Brignone, vince la Brem.


Splendido podio per l'azzurra, che era seconda al termine della prima manche.

Federica Brignone sul gradino più basso del podio al termine dello slalom gigante di Aspen (Usa).

Le nevi del Colorado fanno bene alla valdostana che, seconda dopo la prima manche, perde una piazza in favore dell'austriaca Kathrin Zettel, seconda a 59 centesimi dalla dominatrice, la connazionale Eva-Maria Brem, prima in 2'05"97. Federica Brignone ha terminato la sua gara a 1"36 dalla vincitrice. Quarto posto per la slovena Tina Maze a 1"41 e quinto per l'altra austriaca Michaela Kirchgasser a 1"59. Decimo posto per Manuela Moelgg a 2"39. Settimo podio in carriera per Federica, là dove aveva conquistato il primo, sul pendio di Aspen. La 24enne carabiniera nata a Milano, ma residente in Val d'Aosta, era seconda al termine della prima frazione poi ha commesso qualche errore nella seconda ma ha concluso al terzo posto alle spalle di Eva Maria Brem e di Kathrin Zettel, che hanno colorato di bianco e rosso i primi due gradini del podio. La Brignone ha accusato 1"36 di ritardo dalla vincitrice, ma ha saputo precedere Tina Maze, Michi Kirchgasser e Mikaela Shiffrin. Una gara condotta con molta energia e con grande classe fina dalle prime porte della prima manche e che, dopo il buon quinto posto di Soelden, segna il definitivo ritorno al vertice della specialità della vice campionessa mondiale di Garmisch 2011. Dopo due stagioni perse a causa di una brutta ciste sopra la caviglia sinistra, Federica ci ha messo grinta e passione ed è riuscita a recuperare la migliore condizione. Ma la squadra di Livio Magoni si dimostra in grande crescita, con sette atlete a punti e Manuela Moelgg che ritorna fra le top ten con dieci posizioni recuperate grazie ad un'ottima seconda manche. Irene Curtoni chiude quindicesima, Marta Bassino diciannovesima, Elena Curtoni è 21a in recupero di nove piazze. Francesca Marsaglia è 25a e Nicole Agnelli ventinovesima. La sola Nadia Fanchini si è dovuta arrendere al ritiro nella prima manche, quando stava realizzando un tempo fra i migliori. Eva Maria Brem guida anche la classifica di specialità con 160 punti, davanti a Mikaela Shiffrin con 140 e a Kathrin Zettel con 130. Federica Brignone è quinta con 105 punti.

 
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LAKE LOUISE - DISCESA
Paris quarto, vince Jansrud.


Il norvegese Kjetil Jansrud trionfa nella discesa di Lake Louise, davanti a Manuel Osbourne Paradis e Guillermo Fayed.


Dominik Paris inizia la nuova stagione con un incoraggiante quarto posto nella prima discesa di Lake Louise, disputata alla gelida temperatura di -25°. Dopo due giorni di intense nevicate, gli organizzatori hanno svolto un gran lavoro per ripulire il tracciato e il vicecampione del mondo in carica ha potuto scaricare tutta la sua potenza per cogliere un risultato utile per mettersi definitivamente alle spalle dopo una stagione scorsa al di sotto delle aspettative. Nel 2013 il venticinquenne della Val d'Ultimo aprì vincendo proprio su questa pista prima di cadere nelle prove della Val Gardena, stavolta il suo piazzamento ai piedi del podio lo riconsegna ai massimi livelli. A vincere è stato un grande Kjetil Jansrud. Il norvegese, miglior tempo nell'unica prova disputata mercoledì, ha disegnato linee perfette lungo tutto il tracciato, mostrando grandi doti di scorrevolezza per quello che è il suo quarto trionfo in coppa, il secondo nella specialità. Gli fanno compagnia al secondo posto l'idolo di casa Manuel Osbourne Paradis e Guillermo Fayed, entrambi staccati di 14 centesimi. La squadra azzurra registra con soddisfazione anche il settimo posto di Werner Heel, mentre Peter Fill non è riuscito a trovare il ritmo giusto, concludendo al diciannovesimo posto. Giornata senza squilli nemmeno per Silvano Varettoni (ventiquattresimo) e Christof Innerhofer, quest'ultimo a corto di preparazione a causa della solita schiena che gli ha impedito di allenarsi al massimo nelle ultime settimane e fuori dai punti come Mattia Casse, Matteo Marsaglia e Siegmar Klotz. Nella classifica generale di coppa Marcel Hirscher rimane in testa con 180 punti.

 
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ASPEN - SPECIALE
Shiffrin spreca, Hosp ne approfitta; Costazza 13a.


La statunitense, davanti a tutte dopo la prima manche dello slalom di Aspen, sbaglia troppo nella seconda e chiude fuori dal podio. Il successo va a Nicole Hosp, di nuovo prima nello slalom dopo sei anni. Non c’è gloria per le atlete italiane: Chiara Costazza chiude 13a.

Da settima a prima? Si può fare, come ha dimostrato Nicole Hosp nello slalom femminile di Aspen.

La trentunenne austriaca, già argento in Supercombinata a Sochi e vincitrice della Coppa del mondo del 2007, torna a sorridere a distanza di sei anni in slalom. L’ultimo successo era datato 13 gennaio 2008 a Maribor, ma l’ultimo capolavoro è quello di Aspen. Tina Maze e Mikaela Shiffrin, rispettivamente seconda e prima nella prima manche, balbettano nella seconda e vedono allontanarsi il podio (chiuderanno nona e quinta). Ne approfittano la Hosp, la svedese Frida Hansdotter (seconda a 19 centesimi) e l’altra austriaca Kathrin Zettel. Poca gloria per i colori azzurri: la prima delle nostre atlete è Chiara Costazza, che riesce a recuperare qualcosa con una seconda manche all’altezza e chiude al tredicesimo posto.

 
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LAKE LOUISE - SUPER G
Vince Jansrud, Paris ottimo terzo.


Il norvegese firma la sua personale doppietta: a Lake Louise, dopo aver trionfato in discesa, fa suo anche il SuperG.

Finalmente Dominik Paris...

Dopo il quarto posto nella discesa di sabato, il 25enne agguanta il quinto podio della carriera, il primo in SuperG e il primo terzo posto in Copppa del Mondo. Lake Louise, come lo scorso anno, regala all'azzurro il primo podio stagionale e la squadra maschile pareggia il conto con il terzo posto di Federica Brignone nel gigante di Aspen. A dominare la gara è Kjetil Jansrud, ancora una volta: il norvegese fissa il tempo di 1'32"02, 31 centesimi meglio di Paris e fa doppietta dopo la vittoria in discesa. Subito dopo tra i due si infila l'austriaco Matthias Mayer, recuperato in extremis dopo l'infortunio di un mese fa. Tra gli altri azzurri, buona la gara di Peter Fill che chiude al 15° posto con 90 centesimi di ritardo dal norvegese. 28° è Werner Heel unico altro azzurro nei trenta. 32° Matteo Marsaglia e più attardato Christof Innerhofer evidentemente non ancora in condizione.

 
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BEAVER CREEK - DISCESA
Jansrud concede il bis, Paris chiude quarto.


Sulla mitica pista di Birds of Prey il norvegese conferma il magic moment vincendo la discesa precedendo Feuz e Nyman.

Continua ad essere Kjetil Jansrud il dominatore di questo avvio di stagione di discesa. Dopo la vittoria in SuperG e discesa a Lake Louise il norvegese si conferma imbattibile anche a Beaver Creek cogliendo il terzo successo in Coppa del Mondo in questa specialità, il sesto in assoluto. Maestosa la gara di Jansrud che ha saputo esaltarsi sul complicatissimo muro centrale dove ha fatto la differenza su tutti gli altri. Splendido secondo posto per Beat Feuz che dopo quasi tre anni di astinenza torna sul podio chiudendo a 54 centesimi di distacco da Jansrud. Terzo posto lo statunitense Steven Nyman, che chiude a due centesimi, mentre come a Lake Louise Dominik Paris getta via la possibilità di salire sul podio commettendo qualche errore sul muro centrale e chiudendo a 69 centesimi da Jansrud. Quinto a 2 centesimi da Paris Travis Ganong. Decimo posto ex-aequo per i due azzurri Heel e Fill.

 
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LAKE LOUISE - DISCESA
Torna Lindsey Vonn, vince Tina Maze.


La slovena si impone nella discesa di Lake Louise davanti ad Anna Fenninger e Tina Weirather.

Tina Maze mette in bacheca la vittoria numero 25 in carriera, la quarta nella specialità, aggiudicandosi la discesa femminile di Lake Louise condizionata da una leggera ma fastidiosa nevicata e dalla nebbia nella parte alta del tracciato. La campionessa slovena ha festeggiato in questo modo il ritorno alle gare della rivale Lindsey Vonn, ottima ottava al rientro dopo un doppio infortunio al ginocchio destro. La Maze ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 45 centesimi sull'austriaca Anna Fenninger, terza Tina Weirather a 51 centesimi. Tre le azzurre giunte in zona punti: Elena Fanchini (l'anno passato terza su questa pista) ha concluso al tredicesimo posto, seguita da una positiva Johanna Schnarf al diciassettesimo, mentre Verena Stuffer è ventiseiesima. Fuori dalle trenta Daniela Merighetti, Nadia Fanchini, mentre Sofia Goggia non è partita a causa di un improvviso attacco influenzale.

In classifica generale la Maze sale a 288 punti, secondo posto per la Zettel a 250.

 
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BEAVER CREEK - SUPER G
Reichelt rompe l'egemonia di Jansrud; Fill e Paris 4° e 5°.


Nel SuperG di Beaver Creek, l'austriaco interrompe la striscia di quattro vittorie consecutive del norvegese.

Niente poker per Kjetil Jansrud!

A Beaver Creek il fortissimo norvegese si deve arrendere ad Hannes Reichelt. L'austriaco fa il classico "numero", aggiudicandosi il quinto SuperG della sua carriera che gli vale l'ottava vittoria in carriera. In una pista molto difficile, Jansrud sbaglia il volo finale, concedendo quasi mezzo secondo solo in quella circostanza e dopo tre vittorie di fila, si deve accontentare del secondo posto. In terza piazza il francese Alexis Pinturault, che chiude con 62 centesimi di ritardo dal primo classificato. Peccato per gli italiani: Fill e Paris sono autori di ottime prove che per una lunga parte di gara li posiziona in zona-podio. Peter e Dominik chiudono però al quarto e quinto posto, rispettivamente con un disavanzo di soli 4 e 20 centesimi dal terzo gradino del podio. Una disdetta che però lascia la porta aperta a imprese future: Matteo Marsaglia chiude ottavo (a 1"01 da Reichelt), lo sci azzurro risponde "presente" anche a Beaver Creek. "Peccato avere mancato il podio per così poco - racconta Peter -, tuttavia la prestazione rimane positiva, mi regala quella confidenza che mi è mancata in queste gare nordamericane. Ripensando alla mia discesa ho sentito che potevo fare meglio da metà pista in giù, dopo la compressione ho perduto velocità e in basso bisogna essere scorrevoli. Il bilancio della trasferta è buono, come squadra possiamo crescere tantissimo, Paris invece è andato fortissimo". Chiamato in causa, il vicecampione del mondo in carica di discesa ha modo di complimentarsi con se stesso. "Ho dato una risposta importante - spiega Paris -, su una pista difficile per la mia sciata è un buon piazzamento. Ho raggiunto una bella sicurezza, non ho paura di rischiare ed è fondamentale nella velocità. Ritorno in Europa con un bel carico di speranze, è stato un bell'inizio di stagione perchè sono semrpe stato vicino ai più forti. Nelle gare europee continuerò a spingere, credo di avere la possibilità di guadagnare altre posizioni".

 
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LAKE LOUISE - DISCESA
Vonn, che ritorno! Vittoria n. 60 in carriera.


La campionessa statunitense, rimasta lontana dalle piste per quasi due anni, torna e alla seconda gara centra la vittoria.

La classica storia a lieto fine...

Lindsey Vonn, alla seconda gara dal suo rientro dopo ben due interventi alle ginocchia, torna già al successo: succede nella discesa libera di Lake Louise, prova valida per la Coppa del Mondo femminile. La Vonn s'impone, centrando la vittoria numero 60 in carriera, con la classe e la prepotenza che avevano contraddistinto la sua carriera, mettendosi alle spalle le rivali per mezzo secondo: 49 centesimi di distacco di Stacey Cook, 57 quelli sofferti da Julia Mancuso, entrambe sue connazionali. Un successo certamente voluto con tutte le proprie forze ma altrettanto inatteso quello della Vonn, che ha dimostrando un grande coraggio e carattere da vendere. Dal crociato rotto ai Mondiali di Schladming 2013, al successo di Lake Louise, quasi due anni dopo: il cerchio si è chiuso. Buon settimo posto per Elena Fanchini, la prima delle azzurre, che chiude con 86 centesimi di svantaggio; deludono invece Tina Maze, ottava ma comunque largamente in testa nella classifica della Coppa del Mondo, e Viktoria Rebensburg, nona.

 
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LAKE LOUISE - SUPER G
Lindsey Vonn sfiora il bis, ma trionfa la Gut.


La statunitense dopo la vittoria in discesa sfiora la doppietta che le viene negata dalla ticinese.

Lindsey Vonn ci ha provato ancora, ma nel superG deve accontentarsi del secondo posto alle spalle di Lara Gut. Una lotta fra le due, decisa alla fine con uno scarto di 37/100 di secondo fra le due. La Vonn è magica, ha recuperato competitività dopo l’infortunio in modo sorprendente, ma non può pretendere che la sua tecnica sia al top, le servono ancora delle gare. La Gut invece, detentrice della coppetta della specialità ha usato al massimo le sue armi. Cavalcando sci velocissimi (preparati dall’italiano Babi Greppi, marito di Bibiana Perez) ha capitalizzato il vantaggio sul muro fra i passaggi più tecnici e si è difesa nel finale, dove il pendio si addolcisce su cui rende alla Vonn almeno 15 kg. Non era iniziata bene la stagione della Gut. Lo scorso anno aveva iniziato con il botto e lasciò l’America in fuga nella classifica generale di Coppa prima di arenarsi a St. Moritz, sulla pista di casa, schiacciata dalle attese della gente. Ora invece è partita male in gigante (ritirata a Soelden e 22a ad Aspen) ed è stata anonima nelle discese (11a e 15a). Ieri ha fatto vedere nella «sua» specialità di che pasta è fatta. Ha attaccato con decisione sapendo che in una pista facile come quella canadese si può solo essere perfetti. Terza si è piazzata Tina Maze a 81/100 di secondo. Una Maze non perfetta tecnicamente e che può ancora crescere molto.


Le azzurre in questa gara sono state poco più che comparse.

Solo Daniela Merighetti è andata oltre le attese in una specialità che incomprensibilmente non ama pur essendosi plasmata con le prove tecniche: è nona. Un problema forse di convinzione nei suoi mezzi in una specialità dove la velocità va inventata. Ma Daniela ha cuore da vendere, non si risparmia mai e tante volte sbaglia proprio per eccesso di generosità. E poi il 15° posto di Verena Stuffer. Ma in questa specialità l’unica vera speranza azzurra è Nadia Fanchini, che ha talento e tecnica, ma non allenamento, perché oltre alle ginocchia piene di cerotti, ha perso parte dell’estate per problemi nella composizione del sangue che hanno obbligato i medici a fermarla. Nadia Fanchini non si tira mai indietro, a volte prendere rischi eccessivi, ma deve stare bene e avere la possibilità di lavorare per essere competitiva. La notizia più bella in casa Italia è il ritorno in pista di Sofia Goggia, 22 anni, quarta lo scorso anno in questa specialità ai Campionati Mondiali di Schladming. Ma lo scorso anno proprio a Lake Louise cadde e si distrusse un ginocchio. Avrebbe dovuto partecipare anche alle due discese di Lake Louise, ma un’influenza l’ha atterrata. Venerdì nella prima, dopo ricognizione e riscaldamento ha rinunciato quando era già dietro al cancelletto di partenza dopo un mancamento per la febbre. Ora donne e uomini tornano in Europa. A fine settimana, dopo l’annullamento delle prove tecniche di Val d’Isere (uomini) e Corchevel (donne), tutti in Svezia, ad Are, per gigante e slalom.
 
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ARE - GIGANTE
Maze in rimonta, Brignone a 3 centesimi dal podio.


La slovena era settima dopo la prima manche e scavalca tutte; l'azzurra mantiene la posizione, ma che peccato!

Tina Maze si conferma leader della Coppa del Mondo generale.

La slovena, dopo una prestazione sotto tono nella prima manche del gigante di Are, inserisce il turbo nella seconda manche e ottiene la sua terza vittoria stagionale, che la fa balzare a 480 punti, ben 177 in più di Anna Fenninger, che in questa gara arriva sesta, il tutto in assenza di Lindsey Vonn. La prima manche offre uno scenario particolare, con la pista illuminata dalle luci artificiali e in cui alcuni tratti invece sono tinti di rosso dalla tardiva alba svedese. In questo gioco di luci e ombre, la leader della manche è Eva-Maria Brem, che chiude davanti all'outsider Sara Hector e alla sua connazionale Jessica Lindell-Vikarby. Bene comunque anche Federica Brignone e Nadia Fanchini, che sono quarta e quinta a 43 e 44 centesimi di distacco dall'austriaca leader della corsa. La Maze, invece, è settima con un ritardo di 58 centesimi. Le altre azzurre combinano un disastro: escono tutte a parte Karoline Pichler, che chiude al 39° posto e quindi fuori dalla seconda manche. Le altre (le due Curtoni, la Moellgg, la Marsaglia e la Bassino) cadono, ma ce n'è una che purtroppo si fa anche male: è Nicole Agnelli, che si scheggia una vertebra e dovrà stare ferma almeno un mese dopo una caduta rovinosa e potenzialmente più pericolosa di così. Nella seconda manche, le due azzurre non riescono a contrastare la potenza della Maze, che alla fine farà segnare il miglior tempo della frazione e così potenzialmente perdono una posizione rispetto alla mattina. In realtà non è così: Fede e Nadia restano quarta e quinta (a 31 e 35 centesimi), seppur con il sorpasso della Maze, grazie alle difficoltà della Lindell-Vikarby, che finisce settima. Resta un po' di rammarico per la valdostana, che a conti fatti ha il podio a soli 3 centesimi davanti a lei: la Hector accumula 0.20 di ritardo, ma la Brem, che scende per ultima, si inserisce tra le due sul gradino più basso del podio a 0.28 dalla Maze. Per Tina è la teza vittoria su otto gare, e in tre discipline diverse: aveva vinto lo slalom di Levi e una delle due discese di Lake Louise, collezionando il quarto podio se si aggiunge il terzo posto nel superG canadese.

 
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view post Posted on 12/12/2014, 21:36     +1   +1   -1
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ARE - GIGANTE
Ancora Hirscher! Bis sulle nevi di Are.


Dopo il successo a Soelden, l’austriaco trionfa anche in Svezia, mettendosi alle spalle Ted Ligety e Stefan Luitz.

Marcel Hirscher si conferma re incontrastato dello slalom gigante di questo inizio di stagione di Coppa del Mondo tra i paletti larghi. L'austriaco, dopo aver trionfato nella gara d'apertura di Soelden concede il bis anche sulle nevi svedesi di Are. E' evidente che Hirscher voglia al più presto riprendersi la leadership nella Coppa generale finora detenuta dal norvegese Kjetil Jansrud, oggi uscito dopo poche porte della prima manche. Hirscher ha fatto registrare il miglior tempo di manche sia nella prima che nella seconda frazione, strapazzando tutti gli avversari e chiudendo in 2'30"18. Sul podio con l'austriaco ci sono Ted Ligety, risalito dal terzo posto ma staccato di 1"22 da Hirscher, e Stefan Luitz, autore di un'ottima prima manche pur partendo con il 22 e poi giunto al secondo podio della carriera. Buona seconda manche per i tre italiani qualificati, soprattutto per Giovanni Borsotti, autore del secondo parziale dietro a Hirscher e risalito dalla diciannovesima alla dodicesima posizione finale. Al quindicesimo posto si è piazzato Florian Eisath che ha lasciato sul terreno un paio di posti rispetto alla prima. Risalito anche Davide Simoncelli, diciannovesimo alla fine dopo il ventisettesimo posto di metà gara. Massimiliano Blardone e Matteo Marsaglia erano rimasti fuori di poco dai migliori trenta della prima manche, mentre era 40/o Riccardo Tonetti e 44° Roberto Nani. Ritirati nella prima Mattia Casse e Adam Peraudo. Jansrud guida ancora la generale ma è fermo a 412 punti mentre si avvicina Hirscher che sale a 340. Terzo è lo statunitense Ted Ligety con 246 punti. Il miglior azzurro è sempre Dominik Paris, sesto con 205 punti.

 
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