Ritratto di Isabella d'Este, Tiziano Vecellio (1534 - 1536)

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view post Posted on 22/8/2014, 19:25     +4   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Tiziano Vecellio, Ritratto di Isabella d'Este
(1534-1536 )
Olio su tela, 102 x 64 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum


Negli anni in cui Tiziano dipinge questo ritratto, Isabella d'Este, la figlia del duca di Ferrara Ercole I e di Eleonora d'Aragona, che nel 1490 aveva sposato il marchese di Mantova Francesco II Gonzaga, aveva più di sessant'anni. Tiziano, come testimonia il suo epistolario, venne però incaricato di eseguire un suo ritratto che, sulla base di un dipinto di Francesco Francia, la mostrasse com'era nella prima giovinezza.
Come in altri ritratti realizzati non dal vero ma sulla base di precedenti dipinti ( si pensi a quelli di Carlo V, di Francesco I di Francia o di Giulio II), Tiziano si concentra sugli elementi caratterizzanti lo status sociale e la personalità del soggetto.
In questo caso egli rende omaggio all'appassionata collezionista di opere d'arte antiche e moderne, alla straordinaria figura di intellettuale e di promotrice di cultura che aveva fatto di Mantova, una delle più raffinate corti dell'Italia rinascimentale.

La marchesa, dotata di straordinario gusto anche nella cura della propria persona e del proprio abbigliamento, al punto che le nobildonne delle corti italiane le chiedevano di poter imitare i suoi modelli e la regina di Francia volle addirittura che le fosse inviato un manichino interamente vestito con i suoi indumenti, in questa tela indossa un sontuoso turbante (balzo) e una veste dalle maniche ornate da raffinate guarnizioni d'oro e d'argento. Ma, oltre all'intelligenza e all'eleganza, Tiziano in questo ritratto celebra la fresca bellezza della giovane Isabella, anche nel momento in cui era ormai sfiorita; a differenza del pungente Pietro Aretino, che arrivò a definirla “disonestamente brutta” e “arcidisonestamente imbellettata”, con i suoi “denti di hebano” e le “ciglia di avorio”. Il dipinto, tagliato sia a destra sia a sinistra, passò dalla raccolta gonzaghesca di Mantova a quella dell'arciduca Leopoldo Guglielmo, dove nel 1659 era erroneamente descritto come ritratto della regina di Cipro, prima della successiva identificazione da parte di Luzio. (M.@rt)


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Edited by Milea - 19/9/2021, 18:07
 
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