Jan Vermeer - La lettera d'amore (De liefdesbrief), Amsterdam, Rijksmuseeum (1669-1670 circa)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 19/8/2014, 21:02     +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,052
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Vermeer_Johannes_The_Loveletter

Johannes Vermeer, La lettera d'amore (De liefdesbrief)
olio su tela, 44 x 38.5 cm.
(1669-1670 circa)
Amsterdam, Rijksmuseum



Compendio eccezionalmente abile dell’arte pittorica elaborate nell’arco di vent’anni, questo di Vermeer è dei più complessi anche volutamente “misteriosi” e in definitiva ironici.
Mentre passiamo da una stanza all’altra improvvisamente cogliamo una scena, nell’elegante
grote Zaal di là da una tenda: una signora e una domestica si stanno parlando. Non capiamo cosa si dicono ma, senza essere visti, possiamo intuirlo dai loro gesti, dagli atti, dalla postura. L’invenzione della “stanza impossibile” è condotta da Vermeer con il più grande rigore: le ortogonali dell’asta inferiore della mappa sul muro a sinistra convergono sul punto di fuga del sistema prospettico del dipinto.

Un’ampia tenda a destra avvia l’effetto di fuga, aumentato dalle piastrelle di marmo. La fantasia floreale sull’arazzo repoussoir aumenta l’illusione della profondità, ma anche di una privacy svelata (e svelabile) che naturalmente eccita il voyeurismo. Il disegno dell’arazzo ci è già noto da alter tele. Una fila di cinque piastrelle bianche successive, guida l’attenzione dello spettatore lontano verso il dialogo centrale della padrona e della cameriera.

Vermeer ha dato alle piastrelle nere una caratteristica fusione fredda, che sembra attivare il calore dei colori del vestito. Le vene delle piastrelle bianche sono rese con pennellate calligrafiche, ormai libere da vincoli di fedeltà ottica. Subito si corre al centro narrative, luminosissimo: una donna che ha appena ricevuto una lettera da una domestica, ironica e quasi arrogante, cui la signora si rivolge, insieme preoccupata e tesa. Ma lo sviluppo narrative è quanto mai complesso e affidato del tutto allo spettatore, come un enigma.


Vermeer_Johannes_The_Loveletter-detail2


Intanto, il pittore-regista ha collocato sapientemente tutti i dettagli usuali, forse da investigatore, forse da connettere alla scena narrate o invece del tutto casuali. Questa volta due sono i quadri nel quadro: in quello in alto un viandante solitario cammina ai bordi di un bosco; in basso un anonimo paesaggio marino con una barca che avanza di bolina. La sala contiene il meglio della decorazione d’interni del tempo: un nobile camino, pannelli di rivestimenti in pelle lavorata, sedie rivestite.
E però c’è anche una cesta per i vestiti da lavare o stirare, uno straordinario pezzo di bravura che restituisce il vimini illuminato in modo stupefacente, e un naaikussen (il cuscino per cucire) blu scuro, a terra. Ma la signora non è affatto impegnata nella virtù domestica: suona una zithern e forse stava cantando, nella sua elegante veste da camera.

La giacca (manteltge), di raso giallo limone dal taglio largo e comodo, è indossata su un abito semplice ma elegante, di un giallo più caldo e dorato, eppure non in contrasto. Ora la signora ha in mano una lettera e ascolta la sua domestica. I due volti sono incredibilmente legati dal dialogo prossemico di profili. Capolavoro teatrale è il dialogo per noi muto: la serva-padrona ha una mano appoggiata ai fianchi, con sicurezza un po’ proterva, l’altra mano è a riposo perché ha appena consegnato la missive. Anche l’alto fazzoletto bianco e il semplice colletto e la fusciacca Bianca sembrano darle autorità. E la signora è succube, timorosa, quasi si piega su se stessa.

Questa volta Vermeer, che si firma con evidenza, ha voluto mostrare anche abilità nella resa psicologica. In primissimo piano, proprio di fronte all’osservatore ci sono una scopa e un paio di zoccoli da casa. Comprendere Vermeer è forse impossibile: troppe le allusioni e categorie retoriche di un’opera aperta e perciò affascinante.come I teorici del suo tempo propone ossimori: una piacevole oscurità, un faticoso diletto, una “dissimulazione onesta”, che però dà al lettore “una rara soddisfazione interiore” nel suo indagare.


Vermeer_Johannes_The_Loveletter-detail





mark2_0

Nota tecnica : preparazione formata da un doppio strato rosso seguito da un grigio contenente gesso, terra d’ombra e un po’ di biacca. Il dipinto è stato tagliato durante un furto nel 1971. La perdita di vernice risultante è limitata a un centimetro, con mancanza più gravi nell’angolo in alto a destra. Abrasioni superficiali. (M.@rt)





Edited by Milea - 5/8/2021, 20:27
 
Web  Top
0 replies since 19/8/2014, 21:02   254 views
  Share