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Sandro Botticelli, Sant'Agostino nello studio (1490-1495) Tempera su tavola, 41 cm × 27 cm Firenze, Galleria degli Uffizi
Forse originariamente destinata al priore del convento di eremiti agostiniani di Santo Spirito a Firenze come, secondo alcuni critici, sembrerebbe suggerire la doppia veste indossata dala santo, quella di eremita e quella di vescovo. In questo caso Botticelli ci offer una versione più tradizionale e solo apparentemente più domestica del santo, ben lungi dal misticismo eroico di quello raffigurato in Ognissanti.
Qui Agostino è intento alla scrittura (bellissima l’idea dei pezzi di carta stropicciati e gettati a terra) in un’architettura semplice nella raffinatezza e forse memore di quelle di Giuliano da Sangallo, di impostazione rigorosa, con il tondo di fondo in cui è raffigurata una Madonna con il Bambino, allusione agli scritti di argomento mariano del santo. I tondi con i busti di imperatori romani, che si vedono ai lati dell’apertura dello studiolo, potrebbero invece essere un riferimento all’età in cui visse il santo, quando l’Impero Romano era diviso tra Arcadio e Onorio. (M.@rt)
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