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Predella della Pala di San Marco
I cinque episodi della predella (in tutto 21x268 cm) mostrano scene delle vite dei santi raffigurati sopra di essi e un'Annunciazione in ossequio a Maria. Sono: • San Giovanni evangelista a Patmos • Sant'Agostino nello studio • Annunciazione • San Girolamo penitente nel deserto • Miracolo di sant'Eligio Si tratta di episodi abbastanza comuni, composti con una vivezza eccezionale che non mette in dubbio l'autografia. Giovanni è raffigurato tra scheggioni di roccia mentre scrive, sull'isola di Patmos, l'Apocalisse.
Sandro Botticelli, San Giovanni in Patmos
Agostino è nello spoglio studio tra libri che affiorano stipati da un armadio a muro in una piccola natura morta, mentre da una porta sulla destra riceve l'illuminazione sovrannaturale della visione di san Girolamo che gli preannuncia la sua morte imminente; curioso è notare come siano ancora ben visibili le linee usate per creare l'impaginazione prospettica; la composizione preannuncia la tavola di dimensioni maggiori agli Uffizi (1490-1490).
Sandro Botticelli, Sant’ Agostino nel suo studio
L'Annunciazione si svolge in una stanza con un'apertura al centro che mostra un brano di paesaggio; anche in questo caso lo schema, sintetico e contratto, venne riutilizzato di lì a poco per una pala di grandi dimensioni, l'Annunciazione di Cestello (1489), sempre agli Uffizi.
Sandro Botticelli, L’Annunciazione
San Girolamo è raffigurato, rispetto al personaggio nella pala principale, nelle sue vesti eremitiche quando scelse la via del deserto; in mano tiene una pietra con cui si colpisce il petto in segno di penitenza e in terra si trova un libro, simbolo della sua attività di studioso; Attaccato a una rametto secco della roccia scheggiata dello sfondo si trova il cappello cardinalizio.
Sandro Botticelli, San Girolamo in penitenza
Il Miracolo di sant'Eligio è forse il più originale, ambientato nel laboratorio del maniscalco Eligio. Il teatro dell'azione è rappresentato con amorevole cura descrittiva dei dettagli, dalla fucina accesa, all'incudine su di un ceppo, fino ai ferri del mestiere. Eligio guarisce miracolosamente un cavallo a cui era stata tagliata per sbaglio una gamba durante la ferratura; inconsueta è la torsione del corpo del cavaliere e il gonfiarsi del suo mantello, a cui fa eco espressivamente la poderosa testa equina, quasi "leonardesca". Fonte
Sandro Botticelli, Miracolo di sant’Eligio
Edited by Milea - 23/8/2021, 12:36
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