Ciclo di villa Lemmi: Venere offre doni a una giovane, Sandro Botticelli (1483 - 1486 circa)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 17/8/2014, 19:43     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,025
Reputation:
+25,058
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:






Sandro Botticelli, Ciclo di villa Lemmi:
Venere offre doni a una giovane
(1483 - 1486 circa)
Dipinti murali staccato e riportati, 211 cm × 284 cm
Parigi, Musée du Louvre



Il dipinto appartiene a un ciclo che si trovava nella villa del chiasso Macerelli, di proprietà della famiglia Tornabuoni tra il 1469 e il 1541. I dipinti furono portati alla luce, rimuovendo lo strato di calce che li copriva, nel 1873 e l’attribuzione a Botticelli venne fatta da Crowe e Cavalcaselle, che tra i primi videro le opere. La circostanza della commissione dei dipinti e quindi la loro datazione sono discusse dalla critica: infatti secondo alcuni, nei personaggi dei giovani raffigurati andrebbero riconosciuti Lorenzo, figlio di Giovanni Tornabuoni, e Giovanna degli Albizi, andati sposi nel 1486; secondo altri, invece gli sposi andrebbero identificati con Matteo degli Albizi e Nanna Tornabuoni, il cui matrimonio si celebrò nel 1483.
La certezza dell’identificazione delle famiglie legate dall’evento matrimoniale deriva dalla presenza su questo ciclo di opera, all’atto della scoperta, degli stemmi che le contraddistinguono. Nel dipinto, una fanciulla riceve un omaggio floreale da parte di Venere, la dea dell’amore, abbigliata come quella raffigurata nell’ Allegoria della Primavera e accompagnata dalla Tre Grazie. (M.@rt)








Edited by Milea - 23/8/2021, 12:40
 
Web  Top
view post Posted on 18/8/2014, 10:20     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,025
Reputation:
+25,058
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:






Sandro Botticelli, Giovane introdotto tra le Arti Liberali
(1483 - 1486 circa)
Tempera su tavola, 237x269 cm
Parigi, Museo del Louvre



In un giardino, come fanno pensare gli alberi sullo sfondo, un giovane, forse Lorenzo Tornabuoni, viene presentato dalla Grammatica alla Prudenza e alle altre Arti Liberali, ciascuno col suo attributo: la retorica con il rotolo, la dialettica con uno scorpione tra le mani (di solito ha un serpente), l'aritmetica con un foglio, la geometria col compasso, l'astronomia con una sfera armillare, la musica con un organetto davanti e un tamburello.

La scena, impregnata di tematiche legate all'Accademia neoplatonica, si svolge di notte, forse perché secondo la letteratura medioevale, compreso anche Dante, gli incontri tra uomini e figure allegoriche o mitologiche possono avvenire solo in sogno.
A sinistra in basso un putto doveva reggere uno stemma scomparso, dove forse si trovava l'arme dei Tornabuoni o degli Albizi, eliminata probabilmente dai successivi proprietari della villa.

Il disegno è armonico, delicato; le linee sono più statiche della scena con Venere, ma comunque eleganti e creano da una figura all'altra dei giochi decorativi, sinuosi e aggraziati. Innegabile è la ricerca di bellezza ideale e armonia, che si attua nel ricorso in via preferenziale al disegno e alla linea di contorno (derivato dall'esempio di Filippo Lippi). In ogni caso l'attenzione al disegno non si risolve mai in effetti puramente decorativi, ma mantiene un riguardo verso la volumetria e la resa veritiera dei vari materiali, soprattutto nelle stoffe delle vesti. Il colore chiaro e nitido, derivato dalla particolare tecnica dell'affresco, intride di luce le figure, facendone risaltare la purezza penetrante della bellezza. Tipica dell'artista è la vena leggermente malinconia, ma serena, che serpeggia negli sguardi. (M.@rt)









Edited by Milea - 23/8/2021, 12:43
 
Web  Top
1 replies since 17/8/2014, 19:43   348 views
  Share