Nastagio degli Onesti, Sandro Botticelli (1483)

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view post Posted on 17/8/2014, 16:35     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Sandro Botticelli, Nastagio degli Onesti I
(Nastagio incontra la donna e il cavaliere nella pineta di Ravenna)
(1483)
Tempera su tavola , 83 x 138 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado


La storia di Nastagio degli Onesti è tratta fedelmente dalla novella ottava della quinta giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio. La forma delle tavole, probabilmente inserite nell’arredo ligneo di una stanza, e l’argomento ha indotto la critica a riconoscervi i dipinti eseguiti in occasione del matrimonio di Giovanni Pucci con Lucrezia Bini, celebrato nel 1483.

Leggi la novella

In questa scena, Nastagio, sulla sinistra, vaga triste per il rifiuto che gli oppone la donna amata; al centro, affronta i cani che inseguono e azzannano una giovane donna nuda inseguita da un cavaliere. La soluzione adottata dal pittore è quella di esporre il racconto nei suoi momenti cruciali senza soluzione di continuità.
Lo sfondo, che lascia intravedere fra gli alberi un paesaggio marino di serena compiutezza, vuole costituire un rimando alla città di Ravenna. (M.@rt)







Edited by Milea - 23/8/2021, 12:59
 
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view post Posted on 17/8/2014, 16:51     +1   -1
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Sandro Botticelli, Nastagio degli Onesti II
(Uccisione della donna)
(1483)
Tempera su tavola, 83 x 138 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado



Nastagio si ritrae spaventato alla vista della donna catturata e squartata, le cui viscere vengono date in pasto ai cani; sullo sfondo, la terribile caccia riprende, poiché il cavaliere, morto suicida per amore, e per la donna, che derideva crudelmente l’amore del giovane da viva, sono stati condannati dalla giustizia divina a tali sofferenze. Pur nell’atmosfera incantata, da fiaba tardo-gotica, va sottolineata la ricercatezza che sottende e sostanzia il clima narrative, come risulta, per esempio, dal trascolorare del cielo tra gli alberi sullo sfondo. Anche in questo episodio la critica ha riconosciuto l’autografia di Sandro Botticelli, soprattutto per l’uso raffinato dei colori. (M.@rt)






Edited by Milea - 23/8/2021, 13:01
 
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view post Posted on 17/8/2014, 17:08     +1   -1
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Sandro Botticelli, Nastagio degli Onesti III
(Il banchetto nel bosco)
(1483)
Tempera su tavola , 83 x 138 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado



Nastagio, rilevando la similitudine tra la propria situazione sentimentale e quella in cui si trovano i due tormentati amanti, organizza un banchetto nella pineta, a cui invita la propria irremovibile donna e i genitori di lei, così che possano assistere al terribile epilogo di una storia d’amore infelice come quella vissuta in prima persona.
Sulla destra, Nastagio incontra l’ancella dell’amata la quale gli riferisce che la giovane, commossa da quanto ha visto, si dichiara vinta. In questa scena sono visibili gli stemmi delle famiglie degli sposi, ma anche quello dei Medici, posto al centro, che doveva avere il fine di ricordare l’appartenenza dei Bini e dei Pucci al partito filomediceo.
L’idea del recinto entro il quale si svolge il banchetto, i particolari descrittivi della tavola imbandita, la resa minuziosa dei dati fisionomici, rendono il dipinto prezioso. (M.@rt)






Edited by Milea - 23/8/2021, 13:03
 
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view post Posted on 17/8/2014, 17:25     +1   -1
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Sandro Botticelli, Nastagio degli Onesti IV
(Nozze di Nastagio degli Onesti)
(1483)
Tempera su tavola , 84 x 142 cm
Firenze, Palazzo Pucci



La scena raffigura il banchetto di nozze di Nastagio, ambientato sotto una solenne architettura classica a porticato desinente in un arco di trionfo. Gli stemmi raffigurati nella composizione, fanno riferimento alle famiglie Pucci e Bini; la disposizione dei personaggi e delle suppellettili trova preciso riscontro nelle descrizioni dei banchetti nuziali fiorentini dell’epoca. La presenza di architetture così rilevanti non sono comprensibili senza l’esperienza maturate a Roma dal pittore, in occasione della decorazione della Cappella Sistina.
La serie dei dipinti ha una doppia finalità: quella didattica, volta ad ammonire la giovane sposa Lucrezia Bini sulla forza dell’amore; quella apotropaica, relative alla durata della felicità derivante dall’unione matrimoniale. A differenza della novella di Boccaccio, nel dipinto l’istanza sociale e politica delle nozze ha grande rilevanza. (M.@rt)







Edited by Milea - 23/8/2021, 13:05
 
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