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Edgar Degas, Nel negozio di cappelli
(1885 circa)
Pastello, 100 x 111 cm
Chicago, The Art Institute
Degas, talvolta, è affascinato dalla grazia femminile, anche se non la elegge quasi mai come fine ultimo dei suoi quadri. E’ tipico trovare nella pittura del secondo Ottocento artisti che, con fare adulatorio, si conquistano la fama delle client borghesi perché con la squisitezza della loro arte sanno nascondere le imperfezioni del viso e del corpo. Le donne di Degas non sono belle in quanto creature deliziose, ma perché interpretate nei loro movimenti e attitudini in maniera veramente magistrale. Valéry sosteneva che vi fosse perfino un pizzico di misoginia nel suo naturale temperamento.
L’opera Nel negozio di cappelli rappresenta una giovane donna che esamina un copricapo, tenendolo fra le mani. Per strutturare la scena Degas usa dei tagli compositivi che, a guardare bene, sono molto inusuali. Le originali prospettive dei suoi quadri erano, invece, il frutto di lunghe meditazioni e ripensamenti. Nelle memorie di Ernest Rouart leggiamo: “ Degas si accontentava molto difficilmente e raramente trovava che un quadro andasse bene. […] perché fosse soddisfatto occorreva che la sua opera fosse compiuta non nella perfezione dei particolari, ma nell’impressione d’insieme che essa doveva dare; in primo luogo nella costruzione e nella coordinazione dei differenti elementi di cui era composta, vale a dire nei giusti rapporti delle linee del disegno, dei valori e dei colori tra loro. Attribuiva enorme valore alla composizione, all’arabesco complessivo delle line, poi alla resa della forma e del modellato, all’accento del disegno, come diceva. Non trovava mai di essere andato troppo lontano nell’espressione vigorosa della forma”. (M.@rt)
Edited by Milea - 25/8/2021, 18:00 |
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