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Edgar Degas, Donna che fa il bagno
(1883 circa)
Pastello (o monotipo ripassato a pastello), 19 x 41 cm
Parigi, Musée d'Orsay
Alcuni studiosi inseriscono la Donna che fa il bagno tra i pastelli eseguiti su carta, altri fra i monotipi eseguiti a pastello, il che conferma, in ogni caso, la grande versatilità dell’artista nei confronti delle tecniche sperimentate. Negli anni ottanta, sappiamo dalle lettere di Degas che il pittore si dedica all’incisione, pratica artistica che conosceva fin dalla gioventù. Leggiamo infatti in una missiva inviata a Pissarro: “Ecco le prove delle incisioni: la tinta generale nerastra, anzi giallastra viene dallo zinco, che è grasso di per sé e assorbe un po’ dei neri dello stampatore […]. Potete ben vedere quante potenzialità abbia questo procedimento. Dovreste inoltre esercitarvi a usare della granitura per avere, per esempio, un cielo di un grigio uniforme, uguale e fine. […] La vostra vernice molle mi sembra un po’ grassa. Avete esagerato col grasso o con il sego. […] Quanto al colore, farò tirare con un inchiostro colorato le prove che prossimamente mi invierete. Ho cercato alter idee per le incisioni a colori”.
Queste poche frasi mostrano la perfetta padronanza tecnica posseduta da Degas. Senz’altro, la pratica dell’incisione giunge a influenzare il trattamento dei contorni e delle proporzioni nei nudi che esegue a pastello, dove è presente un progressive deformarsi dei corpi rappresentati, processo che potrebbe dipendere dalla scoperta della potenzialità espressionistiche intrinseche a questa tecnica artistica. (M.@rt)
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