Amici del pittore dietro le quinte, Edgar Degas (1879 circa)

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view post Posted on 13/8/2014, 22:20     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Edgar Degas, Amici del pittore dietro le quinte
(1879 circa)
Pastello e tempera su carta, 79 x 55 cm
Parigi, Musée d'Orsay



“Un quadro è una cosa che richiede tanta furbizia, malizia e vizio, come l’esecuzione di un crimine; bisogna falsificare e aggiungervi un tocco di natura”, è questa una delle rare frasi espresso da Degas sul concetto che aveva dell’arte. La mania quasi “inquisitoria” - come fu definita da Francastel - che sfocia nel voyeurismo puro è, in sostanza, l’atteggiamento che Degas assegna alla pittura, negli anni tardi. Egli si tiene lontano dalla popolarità, e questo suo tenersi da parte rispetto alle scene della ribalta è una conseguenza del suo carattere difficile, che raramente riesce a trovare motivi di socializzazione con i suoi simili.

Una volta rispose a un giornalista: “ La pittura è fatta per essere vista? Capite bene, si lavora per due o tre amici viventi, per altri che non si conoscono o che sono morti. Riguarda forse i giornalisti che io dipinga stivali o scarpette di stoffa? Si tratta di una faccenda privata”.

Nel quadro Amici del pittore dietro le quinte egli mette in scena proprio il tema del voyeurismo, dal momento che lo sguardo curioso del pittore sorprende due gentiluomini che conversano in una parte del teatro riservata agli addetti ai lavori. Lo spazio è suddiviso verticalmente dalla presenza della quinta di scena e diagonalmente dalla bordatura del pavimento.

Uno dei due uomini è visibile per intero, mentre l’altro è per metà nascosto dalla parete posticcia. La composizione è semplicissima: pochi elementi e pochi colori. Ma proprio questa presunta semplicità. Che cela una meticolosa ed estenuante ricerca di equilibri delicatissimi, a costituire il maggior motivo d’affanno all’interno del percorso artistico del pittore. (M.@rt)


 
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