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Edgar Degas, Donne in un caffè
(1877)
Pastello, 54.5 x 71,5 cm
Parigi, Musée d'Orsay
Quando Degas decise, in gioventù, di abbandonare i temi storici e scelse di imboccare la strada del realismo, la sua cultura gli impedì di scadere nella scarna osservazione della vita che aveva intorno. Egli trovò un compromesso mettendo nella rappresentazione della vita moderna la cura che aveva potuto studiare sui grandi classici della pittura. Quando approda alla tecnica del pastello, che richiede una maggiore precisione esecutiva rispetto all’olio perché non consente di rifare coprendo un’immagine con un’altra, egli è in grado di rendere degli effetti che richiedono una straordinaria bravura, come lo scorcio di strada tempestato di luci notturne che è alle spalle delle signore nell’opera Donne in un caffè.
D’altronde la tecnica del pastello risponde alla perfezione alla disposizione al disegno che aveva coltivato fin dagli anni precoci. Con tratto sicuro il pittore definisce le quattro donne che conversano sedute in un bar cittadino. Coglie le loro espressioni mondane e fatue e annichilisce le loro presunta eleganza nel gesto, assai poco rispondente alle buone maniere, compiuto dalla donna in azzurro al centro.
Severo e critico profanatore degli ozi cittadini, Degas spesso mette a nudo l’inconsistenza spirituale dei personaggi che elegge a protagonisti dei suoi quadri. Il dipinto è citato da Georges Rivière che recensisce la terza esposizione del gruppo sul periodico “L’Impressionniste. Journal d’art”: “Poi, ecco delle donne sulla soglia di un caffè, di sera. Una con le unghie tra i denti […]. L’altra allunga sul tavolo la mano guantata. Sullo sfondo la gente si disperde poco a poco nel boulevard. E’ di nuovo una pagina di storia veramente straordinaria”. (M.@rt)
Edited by Milea - 25/8/2021, 22:26 |
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