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Edgar Degas, Ballerina con bouquet sulla scena
(La Danseuse au bouquet saluant)
(1877 circa)
Pastello a guazzo su carta, 72 x 77,5 cm
Parigi, Musée d'Orsay
Il pastello, dal tono solare ed esotico, è modulato su tonalità chiare e trasparenti. La riverenza dell’ étoile con in mano un bouquet di fiori è realizzata in presenza di una luce molto forte che investe le figure e le trascolora. Nei pastelli emergono le doti di grande colorista possedute da Degas. L’artista sembra scoprire, all’interno di ognuno dei suoi disegni a pastello, una sorta di geometria che determina l’unità della composizione. Egli costruisce il proprio universo riconsiderando, di volta in volta, la forma di un’angolazione diversa e sottoponendola a differenti condizioni di luce. Questo tipo di indagine sulla realtà, che è comune a tutti gli impressionisti, conduce ognuno di loro a risultati differenti, determinati dall’assunto della relatività della visione.
Nel compiere la sua indagine sul corpo umano, Degas sente la necessità di avvicinarsi alla scultura che consente di ricreare l’oggetto in una dimensione di spazio tridimensionale. Non possiamo cercare di dare una valutazione dell’opera di questo maestro senza tenere conto della sua grande versatilità. Egli utilizza il pastello perché gli consente di ottenere degli effetti di maggiore immediatezza rispetto all’olio; inoltre gli permette di sperimentare continuamente le potenzialità intrinseche del disegno, che Degas percepisce come principale strumento di elaborazione della realtà. Il colore, per Degas, non sarà mai “costruttivo” come in Cézanne. Infatti, la strada che Degas apre ai pittori della successive generazione è la via della pittura nabis, il cui decorativismo è già tutto contenuto nei pastelli degli anni ottanta-novanta; mentre il seme gettato da Cézanne verrà colto dai pittori cubisti per scomporre e ricomporre in senso illusionistico-spaziale la realtà. (M.@rt)
Edited by Milea - 20/8/2021, 17:10 |
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