Albero della speranza sii solido, Frida Kahlo, 1946

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view post Posted on 7/8/2014, 15:28     +5   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Albero-della-speranza-sii-solido

Frida Kahlo, Albero della speranza sii solido
(Arbol de la esperanza, mantente firme - Tree of hope, remain Strong )
(1946)
Olio su fibra dura, 55.9 x 40.6 cm
Parigi, Collezione Daniel Filipacchi


Nel giugno del 1946 Frida Kahlo subì una operazione alla spina dorsale che la indebolì molto; le fu consigliato di farsi rinforzare la colonna vertebrale da uno specialista di New York. Poco tempo dopo l’intervento, mentre si trovava ancora ancora negli Stati Uniti, scrisse al vecchio amico Alejandro Gómez Arias: “Ho mandato giù anche questa operazione.[…] Sulla schiena ho due cicatrici enormi di questa forma”. Il disegno deve aver fatto probabilmente da modello per l’autoritratto Albero della speranza sii solido.

disegno-albero-della-speranza

Frida Kahlo realizzò questo quadro per l’ingegnere Eduardo Morillo Safa, suo mecenate, e gli raccontò:” Ho quasi terminato il suo primo quadro; naturalmente non si tratta d’altro che del risultato di questa maledetta operazione: da una parte sono seduta - sull’orlo di un precipizio - con in mano il corsetto di pelle; dietro sono sdraiata su una lettiga, con il viso rivolto verso il paesaggio, con una parte di schiena scoperta, su cui si possono vedere le cicatrici che questi figli di puttana di chirurghi mi hanno fatto.”

Al corpo scoperto, ferito e indebolito è contrapposta la figura di Frida Kahlo, che guarda dritto al future. Con il motto “Albero della speranza sii solido”, scritto sullo stendardo che regge in mano, sembra dare coraggio a se stessa. La scissione della sua personalità, la dualità del suo essere viene riflessa anche nella suddivisione del dipinto in giorno e note.
Il sole, che nella mitologia Azteca si nutre del sangue di vittime umane, è correlate al corpo malato. I due profondi tagli sulla schiena trovano corrispondenza nelle fenditure del paesaggio sullo sfondo.

Alla luna, invece, simbolo di femminilità, corrisponde una Frida rinvigorita e piena di speranza. Questo principio dualistico che caratterizza molte sue opera, va ricondotto all’antica mitologia messicana, da cui la pittrice trasse spesso ispirazione. Divenne parte della sua filosofia di vita e della sua concezione della natura e del mondo. Il dualismo si basa sul concetto azteco della lotta permanente tra il dio bianco Huitzilopochtli - il dio del sole, personificazione del giorno, dell’estate, del sud, del fuoco - e il suo avversario Tezcatlipoca - il dio nero delle tenebre, personificazione della note e del cielo stellate, dell’inverno, del nord e dell’acqua.

Questa lotta garantisce l’equilibrio del mondo. Il principio della dualità nell’unità è presente soprattutto nei suoi autoritratti, in cui suddivide lo sfondo in una parte chiara e una scura, il giorno e la note. Il sole e la luna, il principio maschile e femminile, sono contemporaneamente presenti. In questa filosofia dell’equilibrio presa dalla mitologia indiana è contenuta anche l’idea che la vita e la morte si condizionino a vicenda.

In numerose opere le piante simboleggiano la vita come eterno ciclo della natura. Parte di questo ciclo vitale, rappresentato nella mitologia Azteca dalla dea Coatlicue, è la morte.
Coatlicue rappresenta l’inizio e la fine di tutte le cose, comprende la vita e la morte, dà e nello stesso tempo toglie. Perciò, la morte, nell’accezione dell’antica cultura messicana, significa nel contempo rinascita e vita. (M.@rt)




Edited by Milea - 14/7/2021, 16:19
 
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