Frida Kahlo: biografia dell'artista

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Frida Kahlo
biografia dell'artista


Frida




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1907.Magdalena Carmen Frieda Kahlo Calderón nasce il 6 luglio a Coyoacán, un sobborgo di Città del Messico, terzogenita di Matilde Calderón de Kahlo, messicana, e di Wilhelm Kahlo, tedesco.

1913. Si ammala di poliomelite, il piede destro rimane leggermente deformato. Frequenta il Colegio Alemán in Messico.

1922. Per prepararsi allo studio della medicina, frequenta l'Escuola Nacional Preparatoria, dove, su circa dueila alunni. Ci sono trentacinque ragazze. Piena di ammirazione osserca il lavoro di Diego Rivera, che dipinge nella sua scuola il murale intitolato “La creazione”.


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1925. Il 17 settembre, tornando a casa da scuola in compagnia dell'amico Alejandro Gómez Arias, l'autobus su cui viaggiava si scontra con un tram. Trascorre un mese all'ospedale della Croce Rossa e durante il periodo di convalescenza comincia a dipingere. In precedenza aveva già preso alcune lezioni di disegno da Fernando Fernández, un grafico che aveva lo studio vicino alla scuola.

1928. Si iscrive al partito comunista messicano (PCM) e s'imbatte di nuovo in Diego Rivera. I due si innamorarono. Il pittore la raffigura nel suo affresco “Ballata della rivoluzione”, che dipinge all'interno del ministero della Pubblica istruzione, con indosso una camicia rossa e con una stella sul petto, intenta a distribuire armi per la lotta rivoluzionaria.

1929. Il 21 agosto Frida Kahlo e Diego Rivera (1886 -1957) si sposano. In un primo momento la coppia va ad abitare in un appartamento nel centro di Città del Messico e successivamente si trasferisono a Cuernavaca, dove Rivera deve dipingere un murale, la Kahlo lascia il partito comunista quando Rivera ne viene espulso.


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1930. Per la posizione scorretta delle ossa del bacino, all'inizio dell'anno Frida Kahlo è costretta ad abortire. Rivera ottiene degli incarichi negli Stati Uniti e in novembre la coppia si trasferisce a San Francisco.

1931. Frida Kahlo conosce il dottor Leo Eloesser. Egli conquista la sua fiducia e ne diventa il consigliere medico per tutta la sua vita. Aumentano i dolori e la deformazione della gamba destra. In luglio la coppia fa ritorno per breve tempo in Messico.

1932. In aprile si trasferiscono a Detroit, dove Rivera ha un nuovo incarico. Il 4 luglio, al quarto mese di gravidanza, Frida Kahlo entra all'ospedale Henry Ford, dove abortisce. Il 15 settembre muore la madre della pittrice, per una operazione alla cistifellea.


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1933. In marzo la coppia si trasferisce a New York, dove Rivera dipinge un murale al Rockefeller Center.alla fine dell'anno tornano in Messico e si stabiliscono in una nuova casa a San Ange.

1934. Al terzo mese di una nuova gravidanza, Frida Kahlo è costretta ad abortire per “infantilismo ovarico”. Viene operata per la prima volta al piede destro, cui vengono amputate diverse falangi. Nasce una storia d'amore tra la sorella minore Cristina e Diego Rivera.

1935. Frida Kahlo lascia per diversi mesi la casa di San Angel e va a vivere da sola. Conosce lo scultore americano Isamu Noguchi e ha una relazione con lui. Si reca a New York con alcune amiche.


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1936. Torna a vivere con Rivera. Subisce la terza operazione al piede destro. Entra a far parte di un comitato di solidarietà per i repubblicani spagnoli.

1938. André Breton e Jacqueline Lamba giungono in Messico in aprile, per incontrare I Trotzkij. Abitano da Guadalupe Marín, ex moglie di Diego Rivera, ed entrano in contatto con la coppia Kahlo-Rivera. In ottobre e novembre Frida Kahlo presenta la sua opera alla galleria Julien Levy di New York, riscuotendo un notevole successo. E' la prima mostra personale. Dà inizio a una storia d'amore con il fotografo Nickolas Muray.

1939. Si reca a Parigi, dove in marzo espone isuoi dipinti alla galleria Renou & Colle e conosce i pittori surrealisti. Al ritorno in Messico si trasferisce nella casa dei genitori a Coyoacán.
Alla fine dell'anno Frida Kahlo e Diego Rivera divorziano.


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1940. In settembre si reca a San Francisco per farsi curare dal dottor Eloesser. L'8 dicembre Frida Kahlo e Diego Rivera si risposano.

1941. Il 14 aprile Guillermo Kahlo muore per un attacco di cuore. A partire da questo momento la coppia Kahlo-Rivera vive nella “casa azzurra”, a Coyoacán, mentre la casa di San Angel funge da atelier a Diego Rivera.

1942. Frida Kahlo comincia a scrivere un diario. Diventa membro del Seminario de Cultura Mexicana.


Pagina-diario-Frida
Una pagina del suo diario




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1943. Viene chiamata ad insegnare presso la scuola d'arte “La Esmeralda”, ma già dopo pochi mesi le sue pessime condizioni di salute la costringono a dare lezioni restando nella sua casa di Coyoacán.

1946. Il ministero della pubblica istruzione le assegna il premio nazionale di pittura per il dipinto Mosè. A New York viene operata alla colonna vertebrale.

1948. Si iscrive nuovamente al partito comunista (PCM).

1950. Subisce sette operazioni alla colonna vertebrale e trascorre nove mesi in ospedale.

1951. Dimessa dall'ospedale, si muove per lo più su una sedia a rotelle. D'ora in poi è costretta a prendere continuamente degli antidolorifici.

1952. Partecipa a una raccolta di firme per la pace e Diego rivera la rappresenta così sul suo murale “L'incubo della guerra e il sogno della pace”.


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1953. Lola Alvarez Bravo organizza nella sua galleria la prima mostra personale dell'opera di Frida Kahlo in Messico. La pittrice prende parte all'inaugurazione rimanendo sdraiata su un letto. Le viene amputata la gamba destra fino al ginocchio.

1954. Si ammala di polmonite. Durante il periodo di convalescenza partecipa a una dimostrazione contro l'intervento statunitense in Guatemala. Muore il 13 luglio nella “casa azzurra”.

1958. Viene inaugurato il Museo Frida Kahlo, donato al popolo messicano secondo la volontà di Diego Rivera, morto l'anno precedente. (M.@rt)

Siti d’interesse
Frida Kahlo sito ufficiale, ©2006 (ESP-ENG)
Museo Frida Kahlo, Casa azul, s.d. (ESP-ENG-FRE)
Frida Kahlo, Mexicoart.it, s.d. (ITA)






Edited by Milea - 8/7/2021, 13:35
 
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Tazza2-Frida150











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Guillermo Kahlo and Matilde Calderón il giorno del matrimonio




Guillermo Kahlo (1872 - 1941)




Matilde Calderón




Guillermo Kahlo and Matilde Calderón




Frida Kahlo fotografata a due anni da suo padre












Frida Kahlo a tre anni








Frida Kahlo a quattro anni








Matilde Calderón, Adriana, Frida e Cristina
fotografate da Guillermo Kahlo




Frida Kahlo il giorno della Santa Comunione








Frida Kahlo fotografata nel 1926 dal padre Guillermo Kahlo




Frida Kahlo vestita da uomo con i membri della sua famiglia,
fotografati da Guillermo Kahlo il 7 febbraio 1926




Da sinistra a destra: le sorelle Adriana e Cristina, Frida,
la cugina Carmen Romero e Carlos Veraza









Edited by Milea - 8/7/2021, 14:14
 
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"La mia notte… che non vorrei più…"

Lettera d'amore di Frida Kahlo a Diego Rivera

Città del Messico, 12 settembre 1939. Mai spedita







"La mia notte… che non vorrei più…
La mia notte è come un grande cuore che pulsa.
Sono le tre e trenta del mattino.






La mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre. La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle. Dove sei? Dove sei?

Mi giro da tutte le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mie mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest’area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità. La mia notte è un cuore ridotto a uno straccio.

La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo, riconoscere il tuo viso e accarezzarlo. La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d’amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra. La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. Eppure vorrebbe chiamarti e trovarti e stringersi a te per un attimo e dimenticare questo tempo che massacra.

Il mio corpo non può comprendere. Ha bisogno di te quanto me, può darsi che in fondo, io e il mio corpo, formiamo un tutt’uno. Il mio corpo ha bisogno di te, spesso mi hai quasi guarita. La mia notte si scava fino a non sentire più la carne e il sentimento diventa più forte, più acuto, privo della sostanza materiale. La mia notte mi brucia d’amore.





Sono le quattro e trenta del mattino.





La mia notte mi strema. Sa bene che mi manchi e tutta la sua oscurità non basta a nascondere quest’evidenza che brilla come una lama nel buio, la mia notte vorrebbe avere ali per volare fino a te, avvolgerti nel sonno e ricondurti a me. Nel sonno mi sentiresti vicina e senza risvegliarti le tue braccia mi stringerebbero. La mia notte non porta consiglio. La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti. La mia notte si intristisce e si perde. La mia notte accentua la mia solitudine, tutte le solitudini. Il suo silenzio ascolta solo le mie voci interiori. La mia notte è lunga, lunga, lunga.

La mia notte avrebbe paura che il giorno non appaia più ma allo stesso tempo la mia notte teme la sua apparizione, perché il giorno è un giorno artificiale in cui ogni ora vale il doppio e senza di te non è più veramente vissuta. La mia notte si chiede se il mio giorno somiglia alla mia notte. Cosa che spiegherebbe la mia notte, perché tempo anche il giorno. La mia notte ha voglia di vestirmi e di spingermi fuori per andare a cercare il mio uomo. Ma la mia notte sa che ciò che chiamano follia, da ogni ordine, semina disordine, è proibito.

La mia notte si chiede cosa non sia proibito. Non è proibito fare corpo con lei, questo, lo sa, ma si irrita nel vedere una carne fare corpo con lei sul filo della disperazione. Una carne non è fatta per sposare il nulla. La mia notte ti ama fin nel suo intimo, e risuona anche del mio. La mia notte si nutre di echi immaginari. Essa, può farlo. Io, fallisco. La mia notte mi osserva. Il suo sguardo è liscio e si insinua in ogni cosa. La mia notte vorrebbe che tu fossi qui per insinuarsi anche dentro di te con tenerezza. Lamia notte ti aspetta. Il mio corpo ti attende. La mia notte vorrebbe che tu riposassi nell’incavo della mia spalla e che io riposassi nell’incavo della tua.


La mia notte vorrebbe essere spettatrice del mio e del tuo godimento, vederti e vedermi fremere di piacere. La mia notte vorrebbe vedere i nostri sguardi e avere i nostri sguardi pieni di desiderio. La mia notte vorrebbe tenere fra le mani ogni spasmo. La mia notte diventerebbe dolce. La mia notte si lamenta in silenzio della sua solitudine al ricordo di te. La mia notte è lunga, lunga, lunga. Perde la testa ma non può allontanare la tua immagine da me, non può dissipare il mio desiderio. Sta morendo perché non sei qui e mi uccide.

La mia notte ti cerca continuamente. Il mio corpo non riesce a concepire che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi. Il mio corpo diventa pazzo di dolore di non poter riconoscere nel cuore della notte la tua figura o la tua ombra. Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo corpo resta introvabile. Mi manchi tanto, tanto. Le tue parole. Il tuo colore.
Fra poco si leverà il sole."


















Fida Kahlo e Diego Rivera in Messico
a una dimostrazione in occasione del 1° maggio, nel 1929























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Edited by Milea - 9/7/2021, 09:27
 
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Frida Kahlo fotografata dal padre, 1930 circa














Il letto con lo specchio





















Frida Kahlo dipinge nel suo letto. Sullo sfondo Miguel Covarrubias









Edited by Milea - 9/7/2021, 10:29
 
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Frida Kahlo è seduta nel giardino della “casa azzurra”, davanti
alla piramide con la collezione di sculture precolombiane.
La fotografia venne scattata
dal nipote Antonio Kahlo (1952/53 circa)





Frida Kahlo con una scultura in legno di Mardeño Magaña
della sua collezione, 1930 circa





Frida Kahlo all'inaugurazione della sua mostra personale alla
Galería de Arte Contemporáneo, 1953






2 luglio 1954, Frida Kahlo partecipò sulla sedia a rotelle alla dimostrazione contro la caduta del regime democratico del presidente guatemalteco Jacobo Árbenz Guzmán, provocata dalla CIA, nonostante fosse malata di polmonite e i medici l'avessero sconsigliata. Morì undici giorni più tardi.








Edited by Milea - 10/7/2021, 12:10
 
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Edited by Milea - 10/7/2021, 16:47
 
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Ammalatasi gravemente di polmonite, Frida Kahlo morì la notte del 13 luglio 1954, sette giorni dopo il suo quarantasettesimo compleanno. Causa della morte fu un’embolia polmonare. Con le parole “Sento che presto morirò”, la sera prima di morire aveva dato al marito il regalo per le nozze d’argento, che avrebbero festeggiato il 21 agosto.
I pensieri di suicidio registrati sul diario fanno pensare anche a una morte di questo tipo. Le ultime parole registrate sul diario erano state: “Attendo con gioia la mia dipartita… e spero di non tornare mai più…Frida.”

Il pomeriggio del 13 luglio la bara venne trasportata nell’atrio del Palacio de Bellas Artes, per un ultimo commiato. Come molte delle sue apparizioni in pubblico quand’era ancora in vita, anche questa fu un avvenimento spettacolare. Durante la veglia funebre, ottenuto l’assenso di Rivera, avevano coperto la bara con una bandiera rossa con l’emblema della falce e Martello dentro una stella bianca. Ciò sollevò grandi tumulti pubblici. Andrés Iduarte, compagno di scuola di Frida Kahlo, dovette dimettersi dalla carica di direttore dell’Instituto Nacional de Bellas Artes.
Per un giorno e una note accanto alla salma della pittrice rimase un picchetto d’onore. Più di seicento persone andarono a tributarle l’ultimo salute. La salma venne poi trasportata, secondo la sua volontà, al crematorio, dove fu seguita da una processione cui presero parte circa cinquecento persone. Le sue ceneri si trovano oggi in un recipiente precolombiano nella “casa azzurra”. Diego Rivera, un anno dopo, la lasciò in eredità al popolo messicano come museo. (M.@rt)


















Edited by Milea - 10/7/2021, 12:16
 
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La Casa Azul:
l’universo intimo di Frida Kahlo




1Museo-Casa-Frida-Kahlo-La-Casa-Azul



Il Museo Frida Kahlo detto anche Museo della Casa Azul (Casa Blu) è situato nel centro di Coyoacán, un sobborgo di Città del Messico. Frida nacque in questa casa, vi trascorse gran parte della sua vita e vi morì il 13 luglio 1954.
La casa, che risale al 1904, è conservata pressoché nel suo stato originale; contiene, oltre ai dipinti di Frida Kahlo, oggetti d’arte popolare, la collezione di quadri votivi e dipinti, i costumi Tehuana e i gioielli della pittrice, i suoi utensili per dipingere, lettere, libri e il suo diario. Il 12 luglio 1958 la “casa azzurra” venne inaugurata come museo e da allora ha mantenuto vivo il ricordo della straordinaria personalità di Frida Kahlo. (M.@rt)


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03_cycle_frida
La sala da pranzo dà sul cortile interno. Sul muro
c’è scritto “Frida e Diego vissero in questa casa 1929 - 1954.”



casa_azul_fridaydiego


casa-azul-la-piramide
La piramide è stata costruita su desiderio di Diego Rivera in modo
da usarla per esporre la sua collezione di statue precolombiane


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giardino-casa-azul


IMG_0219



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Patio


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Edited by Milea - 10/7/2021, 16:58
 
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abito-frida

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Gioielli

scarpe-e-occhiali

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busto6

Busto

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busto2

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busto3

busto4

afp-gaultier-kahlo

Gamba

busti-frida

busti-frida1








Edited by Milea - 10/7/2021, 17:11
 
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La-stanza-delle-bambole
La collezione di giocattoli e bambole


La-stanza-delle-bambole2


Collezione-bambole2


Collezione-bambole3


Collezione-porcellane
La collezione di porcellane


Diego-e-Frida


Diego-e-Frida2


Las-calacas
Las Calacas ( Gli scheletri)


Gi scheletri sono certamente le figure più singolari e allo stesso tempo più diffuse e peculiari della cultura popolare messicana. Sono simbolo di un momento di passaggio, del cambiamento di una popolazione pronta ad affrontare la morte non come un momento di grande sconforto, ma come giorno da celebrare con grande gioia. E’ una decorazione tipica del festival del Giorno dei Morti in Messico, e viene riprodotta in varie figure gioiose, e non macabre: infatti la calaca (scheletro) viene spesso riprodotta con abiti festosi, mentre danza o suona strumenti musicali, indicando così un’allegra concezione dell’aldilà del credo messicano, che si riallaccia alla cultura azteca: le anime non riescono a restare tristi, perché il momento del distacco è un’occasione gioiosa. Ecco il perché dei tantissimi colori.



Las-calacas1


las-calacas2


Las-calacas3


Teatrino
Il teatrino


teatrino2


teatrino3


teatrino4





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atelier-frida

L'atelier di Frida Kahlo venne ideato e costruito da Diego Rivera nel 1946,
per facilitare la mobilità della moglie,
in modo che potesse continuare a dipingere





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studio-entire3



studios



Edited by Milea - 10/7/2021, 17:21
 
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bed-with-mirror4


bedroom-with-mirror


bed-with-mirror3


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bed-with-mirror

Il letto per il giorno di Frida Kahlo,
con lo specchio per dipingere




bed-with-mirror2


the-mirror



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La maschera funebre



Letto-di-Frida

Il letto dove Frida Kahlo dormiva:
un gruppo di varie specie di farfalle
è posto in alto sul baldacchino




Letto-di-Frida2


Letto-di-Frida3


Letto-di-Frida4


frida-kahlo-bedroom1

Il cabinet, dono di Isamu Noguchi
contiene la collezione di oltre 40 bambole
che Frida Kahlo ha disegnato,
tutte a sua immagine, in diversi stili:
cinese, giapponese, messicano




frida-kahlo-bedroom2


panca


panca2





Edited by Milea - 10/7/2021, 17:33
 
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casa-azul-bedroom-Diego
La camera da Letto di Diego Rivera




bedroomdiego-rivera1


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bedroomdiego-rivera3


bedroomdiego-rivera4



Mask-Rivera

La maschera funebre di Diego Rivera




bedroomdiego-rivera





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