Beggars Banquet - The Rolling Stones, Il ritorno degli Stones alle radici Blues e R&B

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BEGGARS BANQUET
The Rolling Stones


"Durante i tour negli USA tra il '64 e il '66 avevo messo insieme un'enorme collezione di dischi, ma non avevo mai trovato il tempo di ascoltarli", ricordava Keith Richards. "Tra la fine del 1966 e l'inizio del '67, li tolsi dal cellophane e iniziai a suonarli sul serio". Dopo la capricciosa psichedelia di "Their Satanic Majesties Request", e con il chitarrista Brian Jones per la maggior parte del tempo assente ingiustificato, la collezione di dischi di Keith Richards, con "Beggars Banquet" riportò i Rolling Stones alla loro versione dell'America: la musica country in "Dear Doctor" il blues su "Prodigal Son" e le rivolte urbane in "Street Fighting Man". E "Symphathy for the Devil", naturalmente, è un inno all'oscurità presente nel cuore di ogni uomo. (Mar L8v)


Primavera del 1968, le piazze delle grandi capitali europee pullulano di studenti arrabbiati, a Parigi ci sono le barricate e da Berlino riecheggia lo slogan "Vogliamo tutto e lo vogliamo adesso": i giorni della pace e dell'amore universale lasciano il posto a quelli della rabbia. I Rolling Stones, da grandi furbacchioni quali sono, capiscono che è arrivato il momento di lasciarsi alle spalle l'avventura psichedelica, gli acidi e l'utopia hippie, che decisamente non si addicono alle loro corde, e si buttano anima e corpo nel clima arroventato del sessantotto, tanto che Mick Jagger, sì proprio lui, arriverà addirittura a partecipare ad alcune manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Fin dalla suicida copertina, censurata negli Stati Uniti dove il disco uscirà con una virginale copertina bianca, gli Stones dimostrano di volersi riappropriare dell'immagine di brutti, sporchi e cattivi, visto che quella di hippies flippati non ha portato loro molta fortuna. Da un punto di vista sonoro, con "Beggars Banquet", le pietre rotolanti ridanno la giusta direzione alla loro bussola musicale, improvvisamente impazzita nel maldestro tentativo di scimmiottare i Beatles, e lo fanno tornando al ruvido blues degli esordi; non c'è più alcuna traccia né del pop di "Between The Buttons", né tantomeno della psichedelia di "Their Satanic Majestic Request"; tutto torna a essere pura polpa blues, spesso acustico, sostenuta dalla robusta sezione ritmica, dall'immane lavoro pianistico di Nick Hopkins, vero fiore all'occhiello del disco, e dalla tagliente chitarra di Keith Richards. I testi, oltre ai soliti riferimenti al sesso e alla droga, danno voce al malcontento giovanile e grondano di empatia verso la classe operaia. Mai più i Rolling Stones saranno così rivoluzionari e pericolosi. Il capolavoro del disco, non a caso posto in apertura tanto per mettere le cose in chiaro, è "Sympathy For The Devil": un sabba demoniaco a ritmo di samba, un'ossessione percussiva guidata dal fraseggio pianistico di Hopkins (forse il più grande sessionman della storia del rock) e dalle stilettate della Telecaster di Keith Richards, tesa come non mai; Mick Jagger si cala alla perfezione nei panni di Lucifero, e da vero messia degli inferi riscrive la storia dell'umanità. Nell'acustica ed elegante "No Expectations", Brian Jones riemerge per un attimo dall'abisso di droga e spleen esistenziale in cui è caduto, giusto il tempo per donare al brano una magica parte di pedal steel. Il country di "Dear Doctor", mette sul tavolo idee che verranno adeguatamente sviluppate nel successivo "Let It Bleed". Il plastico basso di Wyman, le figure pianistiche dell'onnipresente Hopkins e la slide di Richards, raggiungono la coesione perfetta nelle visioni allucinate di "Jigsaw Puzzle", l'altro capolavoro del disco. La seconda facciata si apre con il roccioso inno di battaglia "Street Fighting Man", forte di un riff scolpito nel granito e della batteria "militare" di Watts; il testo rappresenta l'anatema politico più forte mai scritto dalla premiata ditta Jagger/Richards, soprattutto il verso "Well then what can a poor boy do except to sing for a rock 'n' roll band", fotografa alla perfezione l'inquietudine dei giovani arrabbiati del '68 (il brano contiene l'ultimo contributo portato da Brian Jones, sua la parte al sitar, alla parabola dei Rolling Stones; poco tempo dopo verrà fatto fuori dalla band e nel 1969 troverà la morte sul fondo di una piscina). Il blues stradaiolo e pervertito di "Stary Cat Blues", il testo narra le "gesta" di un adescatore di minorenni, consacra Jagger & soci al rango di nemici pubblici n. 1. L'elegia bucolica di "Factory Girl" e il gospel corale "Salt Of The Earth" chiudono degnamente un lavoro irripetibile per i Rolling Stones, che a trentacinque anni dalla sua uscita non ha perso nulla del suo fascino sinistro, e che ancora oggi manda a cuccia tutti i presunti "ribelli" del rock.

credits


Tracce:

Tutti i brani sono opera di Mick Jagger & Keith Richards, eccetto dove indicato.

Lato 1

Sympathy for the Devil - 6:18
No Expectations - 3:56
Dear Doctor - 3:21
Parachute Woman - 2:20
Jigsaw Puzzle - 6:05

Lato 2

Street Fighting Man - 3:15
Prodigal Son (Robert Wilkins) - 2:51
Stray Cat Blues - 4:37
Factory Girl - 2:08
Salt of the Earth - 4:47

Singoli

Street Fighting Man / No Expectations (London 45 LON 909), 31 agosto 1968, US numero 48;


Formazione:

The Rolling Stones

Mick Jagger – voce, percussioni
Keith Richards – chitarre, cori; basso in Sympathy for the Devil e Street Fighting Man; seconda voce in Salt of the Earth
Bill Wyman – basso; cori e maracas in Sympathy for the Devil
Charlie Watts – batteria; tabla in Factory Girl; cori in Sympathy for the Devil
Brian Jones – chitarra slide in No Expectations; sitar e tambura in Street Fighting Man; armonica in Dear Doctor, Parachute Woman, e Prodigal Son; mellotron in Jigsaw Puzzle e Stray Cat Blues; cori in Sympathy for the Devil

Altri musicisti

Nicky Hopkins – pianoforte
Jimmy Miller – cori in Sympathy for the Devil
Dave Mason – mellotron in Factory Girl; shanai in Street Fighting Man
Ric Grech – violino in Factory Girl
Rocky Dijon – congas in Sympathy for the Devil, Stray Cat Blues, Factory Girl
Watts Street Gospel Choir – coro in Salt of the Earth


Beggars Banquet:

Pubblicazione - 6 dicembre 1968 - 7 dicembre 1968 (USA)
Durata - 39 min : 47 s
Tracce - 10
Genere - Country rock
Blues rock
Rock and roll
Rhythm and blues
Roots rock
Etichetta - Decca Records Decca SKL 4955 (UK)
London Records London PS 539 (US)
ABKCO Records
Produttore - Jimmy Miller
Registrazione - 17 marzo - 25 luglio 1968 Olympic Sound Studios, Londra - Sunset Sound Studios, Los Angeles (missaggi)

 
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SYMPATHY FOR THE DEVIL
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Il brano

Ispirazione:

Sympathy for the Devil viene accreditata al duo compositivo costituito da Jagger & Richards, anche se la canzone può essere considerata principalmente una composizione del solo Jagger. Il testo del brano viene cantato da Jagger in prima persona dal punto di vista narrativo di Lucifero. Nel corso di una intervista del 1995 rilasciata alla rivista Rolling Stone, Jagger disse: «Penso che l'ispirazione venne da una vecchia idea di Baudelaire, credo, ma potrei sbagliarmi. Alle volte quando rileggo i miei libri di Baudelaire, non la ritrovo. Ma era un'idea che rubai ad uno scrittore francese. Ne presi solo un paio di frasi e le ampliai. La scrissi come una sorta di canzone alla Dylan». In realtà la memoria di Jagger è fallace, poiché la tematica del brano è chiaramente desunta dal romanzo dello scrittore russo Mikhail Bulgakov Il maestro e Margherita pubblicato tra il 1966 e il 1967, dove il Diavolo viene descritto come un affabile gentiluomo dell'alta società moscovita. Musicalmente fu Richards a suggerire il cambiamento di tempo e ad aggiungere le percussioni, trasformando il brano da una canzone folk a un samba rock.

Registrazione:

La registrazione, ancora provvisoriamente intitolata The Devil Is My Name, ebbe inizio agli Olympic Sound Studios di Londra il 4 giugno 1968 protraendosi fino al giorno successivo; sovraincisioni varie furono effettuate l'8, il 9, e il 10 giugno. I musicisti inclusi nella registrazione compresero anche Nicky Hopkins al piano, Rocky Dijon alle congas e Bill Wyman alle maracas. Oltre alle parti di chitarra elettrica (celebre l'assolo centrale al vetriolo), anche il basso venne suonato da Keith Richards nella canzone proprio perché Wyman era impegnato alle maracas. La canzone partì come brano in stile folk evolvendo poi, dopo ripetuti tentativi, in un samba indiavolato. La strofa del testo che si riferisce all'assassinio dei fratelli Kennedy, John e Robert, venne modificata quando quest'ultimo, proprio mentre la canzone era in lavorazione, venne assassinato a Los Angeles il 6 giugno 1968. Le parole cambiarono da "Who killed Kennedy?" a "Who killed the Kennedys?" (al plurale):

«Stavamo incidendo Sympathy for the Devil la sera prima dell'uccisione di Robert Kennedy [5 giugno] e abbiamo dovuto cambiare alcune delle parole per questo.»
(Jimmy Miller da una dichiarazione del 14 dicembre 1968.)

Si è spesso affermato che Marianne Faithfull, Anita Pallenberg, Brian Jones, Charlie Watts, il produttore Jimmy Miller, Wyman e Keith Richards fossero gli esecutori materiali del celebre coro introduttivo del brano, cantando: «Whoo Whoo», ripetutamente, come anche viene mostrato nel film One Plus One/Sympathy for the Devil di Jean-Luc Godard che documentò la genesi in studio del brano. In realtà i cori "whoo whoo" che si sentono realmente sul disco, furono sovraincisi in un secondo momento a da Richards, Jagger e Miller. Nel libro del 2003 According to the Rolling Stones, a proposito della canzone Watts affermò: «Sympathy è una di quelle canzoni dove provammo di tutto. La prima volta in assoluto che la sentii fu quando Mick me la suonò davanti alla porta di casa mia nel Sussex... La suonava interamente da solo... ed era fantastica. Provammo un sacco di diversi modi nella quale suonarla; alla fine suonai un ritmo jazz latino nello stile di Kenny Clarke in A Night in Tunisia - non proprio lo stesso ritmo, ma nel medesimo stile».


Analisi e controversie:

La canzone, interpretata con una certa veemenza da Mick Jagger, consiste in una narrazione in prima persona del punto di vista di un soave e dotto Lucifero. Si noti che il testo della canzone ha probabilmente tratto ispirazione da una copia del romanzo Il Maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov, che Marianne Faithfull aveva regalato a Jagger poco tempo prima: l'incipit del classico della letteratura russo è:

« Please excuse me, he said, speaking correctly, but with a foreign accent, for presuming to speak to you without an introduction. »

Sympathy for the Devil inizia con:

(EN)
« Please allow me to introduce myself
I'm a man of wealth and taste
»

(IT)
« Per favore permettetemi di presentarmi,
sono una persona facoltosa e di classe
»
(Incipit di Sympathy for the Devil)

Aiutato da un sottofondo ritmico ispirato alla samba, che con l'avanzare della canzone aumenta d'intensità, il cantante riporta freddamente le pagine più brutte della storia dell'umanità, dando un sonoro avvertimento a chi lo ascolta:

(EN)
« If you meet me, have some courtesy
Have some sympathy, and some taste
Use all your well-learned politesse
Or I'll lay your soul to waste
»

(IT)
« Se mi incontrate siate cortesi,
abbiate comprensione, e abbiate un po' di buongusto,
siate educati come vi hanno insegnato bene
altrimenti disporrò che la vostra anima sia dannata
»
(Dal testo della canzone Sympathy for the Devil)

Al tempo della pubblicazione di Beggars Banquet i Rolling Stones avevano già sollevato polemiche per i testi di alcune canzoni con riferimenti sessuali (ad esempio Let's Spend the Night Together) e per una presunta adesione al satanismo (il loro precedente album, pur mancando di espliciti riferimenti al diavolo, si intitolava Their Satanic Majesties Request), Sympathy for the Devil non poté che suffragare la tesi dei fondamentalisti cristiani: cioè che i Rolling Stones (e più in generale tutti i musicisti rock) erano adoratori di Satana e pertanto costituivano un danno per i giovani che li ascoltavano. Un'altra interpretazione del testo suggerisce tuttavia che il diavolo sia l'uomo stesso: non a caso sono citati episodi, come la Guerra dei Cent'anni («I watched with glee while your Kings and Queens fought for ten decades for the Gods they made», in italiano "Guardavo con gioia mentre i vostri re e regine combattavano per dieci decenni per gli Dei che avevano creato"), gli assassinii di John Fitzgerald Kennedy e Robert Kennedy («I shouted out "Who killed the Kennedys?" when after all it was you and me», in italiano "Ho urlato "Chi uccise i Kennedy?" quando dopo tutto siamo stati tu ed io"), la Rivoluzione d'Ottobre («I stuck around St. Petersburg when I saw it was a time for a change, killed the czar and his ministers», in italiano "Vagavo per San Pietroburgo quando vidi che era tempo di cambiare, uccisi lo zar e i suoi ministri") o la seconda guerra mondiale («I rode a tank, held a general's rank while the blitzkrieg raged, and the bodies stank», in italiano "Guidavo un carroarmato, avevo il grado di generale mentre la guerra lampo infuriava, e i cadaveri si decomponevano"), le cui atrocità sono da imputarsi esclusivamente al genere umano. Particolarmente significativo al riguardo è anche il seguente passaggio: «Just as every cop is a criminal, and all the sinners saints, As head is tail, just call me Lucifer, 'cause I'm in need of some restraint»; in italiano: "Così come ogni poliziotto è un criminale ed ogni peccatore un Santo, come la testa è la coda, tu chiamami pure Lucifero, perché ho bisogno di una qualche moderazione". Questo passaggio potrebbe alludere ad una duplicità intrinseca nell'animo umano, ad una componente di egoismo e, volendo, malvagità, presente in ogni uomo che viene estrinsecata sotto forma di un'entità autonoma, Lucifero appunto, per poterla assoggettare ad un più facile controllo ("'cause I'm in need of some restraint"). La realtà, più difficile da accettare, è proprio questa, e cioè che "Lucifero" è dentro ogni uomo, e in determinati momenti della storia (Guerra dei Cent'anni, Seconda Guerra Mondiale, la condanna di Cristo al martirio della crocifissione, l'assassinio dei Kennedy, seguendo gli eventi citati nel testo, anche se è possibile trovare moltissimi altri periodi "bui" della storia del genere umano) emerge e diviene preponderante su quella che è la componente "buona" parimenti presente nell'animo umano. Infine, qualcuno arrivò anche a scorgere un malizioso riferimento ai Beatles e al loro viaggio spirituale in India nella strofa «And I lay traps for troubadours who get killed before they reach Bombay» ("E piazzai delle trappole per i cantastorie che rimasero uccisi prima di raggiungere Bombay").

Satanismo & Rolling Stones:

« Dell'immaginario satanico della canzone si è sempre parlato troppo e per di più a sproposito. »
(Mick Jagger da un'intervista del 1995 rilasciata alla rivista Rolling Stone)

Il malevolo personaggio creato da Jagger per la canzone si rivelò così efficace da aleggiare come uno spettro sulla band per anni e anni con il sospetto del presunto satanismo del brano, ed ebbe come conseguenza quella di avvolgere la carriera degli Stones sotto una luce sinistra per un determinato periodo di tempo. Gli avvenimenti successivi alla pubblicazione della canzone, come la morte di Brian Jones, e il sanguinoso disastro del concerto di Altamont, episodi entrambi accaduti nel 1969, furono imputati a posteriori al cattivo karma retaggio di Sympathy for the Devil. Anche se Marianne Faithfull nella sua autobiografia del 1994 definì la canzone "puro satanismo di cartapesta" e Jagger stesso ribadì più volte che essa non era un'esaltazione delle pratiche di magia nera rifiutandosi anche di credere che potesse aver ispirato futuri generi musicali estremi come il black metal nel mondo del rock; la composizione venne considerata dal grande pubblico l'inno proibito "definitivo", una trascinate ed ipnotica scandalosa ode a Satana espressione massima di quella pericolosità innata insita nel rock and roll. Innegabilmente la band giocò con questa immagine "diabolica e maledetta" per parecchio tempo ricavandone molta pubblicità. Jagger si era già dilettato con l'occultismo facendo amicizia per un breve periodo con il regista underground Kenneth Anger(secondo alcuni uno degli ispiratori della canzone stessa), componendo al sintetizzatore Moog la colonna sonora per il suo cortometraggio Invocation of My Demon Brother, che vedeva tra i suoi protagonisti anche un futuro complice di Charles Manson, Robert "Bobby" Beausoleil, e il fondatore della "Chiesa di Satana" californiana Anton LaVey. Inoltre, nei primi anni settanta, Keith Richards e la sua compagna dell'epoca Anita Pallenberg, si interessavano veramente di magia nera ed occultismo in generale, sembrando incoraggiare gli altri membri del gruppo a fare altrettanto. E ci fu persino chi ravvisò nella morte improvvisa del loro figlioletto Tara di soli due mesi, avvenuta nel 1976 per cause ignote, la "giusta punizione" per questa pericolosa frequentazione con l'occulto. In una intervista data alla rivista Creem, Jagger disse: «[Quando la gente iniziò a definirci adoratori del Diavolo], pensai che fosse una cosa molto stupida, perché si trattava solo di una canzone, dopotutto. Non si trattava di un intero disco pieno di messaggi satanici incisi alla rovescia. Le persone sembrarono sposare quel tipo di immagine in maniera eccessiva, [e] viene portata avanti ancora oggi nei gruppi heavy metal di adesso». Circa il cambio di immagine della band nella percezione pubblica dopo la pubblicazione di Sympathy for the Devil, Richards così si espresse nel corso di una intervista del 1971 a Rolling Stone: «Prima, eravamo solo un gruppo di ragazzi innocenti che volevano divertirsi, e dicevano di noi "sono cattivi, sono cattivi". Oh, sono malvagio, davvero? Così ciò mi fece iniziare a riflettere sul male... Cos'è il Male? Parte di noi. Non so quante persone pensino a Mick come a un diavolo, o solo come a un buon cantante rock, o che altro? Ci sono stregoni di magia nera che ci credono agenti segreti di Lucifero ed altri che pensano che noi siamo Lucifero stesso. Tutti sono Lucifero». Contrariamente a ciò che venne affermato all'epoca, era Under My Thumb e non Sympathy for the Devil la canzone che i Rolling Stones stavano eseguendo quando Meredith Hunter venne ucciso durante il concerto di Altamont. La leggenda nacque perché nei primi articoli sull'accaduto apparsi su Rolling Stone venne erroneamente riportato che l'omicidio aveva avuto luogo durante Sympathy for the Devil, ma gli Stones avevano già suonato Sympathy in precedenza nel corso dell'esibizione; e l'esecuzione era stata interrotta da una rissa nel pubblico per poi proseguire, con Jagger che aveva commentato dal palco: «We're always having--something very funny happens when we start that number». ("Succede sempre qualcosa di strano quando suoniamo questo pezzo").
 
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