Le origini del Palio di Siena

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Milea
view post Posted on 18/6/2014, 15:21 by: Milea     +12   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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I giochi e i palii in Siena




the_palio


La Piazza del Campo è stata anche scenario di numerosi altri spettacoli, quali la “caccia de 'tori”, dal 1499 al 1597, e le “bufalate”, dal 1599 al 1650. Le cacce dei tori erano in voga nel ‘500, tanto che nel 1546 se ne tenne una per la festa dell’Assunta, la stessa per cui ora si corre il palio.

Ancora un altro tipo di gara erano le "asinate", la cui curiosa combinazione di corsa e di combattimento presenta una superficiale somiglianza con il palio odierno. Al seguito di un corteo, ogni fazione partecipante recava un asino bardato con i propri colori e senza sella. Lo scopo era quello di spingere o cavalcare l’asino per due giri intorno al Campo, il che era pressoché impossibile in quanto le opposte fazioni potevano schierarsi intorno all’animale e disarcionare il cavaliere.

Vincenzo_Rustici___Caccia_ai_tori_nel_Campo_di_Siena_1585_circa_olio_su_tela

Vincenzo Rustici
Caccia ai tori nel Campo di Siena
olio su tela, 1585 circa



Mentre tutte queste gare e passatempi sono ormai scomparsi di scena, alcuni elementi sono tuttora presenti nel palio: per esempio i cazzotti tra fazioni rivali che regolarmente volano sulla Piazza e ricordano da vicino le gare di pugna. Inoltre il palio si corre proprio nel Campo, dove si teneva la maggior parte degli antichi giochi e spettacoli, e, come nelle antiche gare, le fazioni cittadine sono le protagoniste principali.

Oggi per potersi render conto dell’ unicità del palio di Siena è necessario tener presente due fatti. Innanzitutto che nei secoli passati si correvano molti altri palii in tante parti d’Italia. A poco a poco, questi si sono tutti estinti e ormai c’è un unico, vero “palio”, quello di Siena. Il secondo fatto è che tutte le energie che prima venivano devolute a un gran numero di gare e di spettacoli, ora sono dirette verso un unico sfogo principale, il palio. In questo senso, il palio è la somma dell’elmora, della pugna, delle bufalate e delle asinate. Ciò non significa che il palio debba considerarsi una specie di sopravvivenza, ma piuttosto il punto focale delle rivalità, delle emozioni, dell’aggressività che un tempo si manifestavano in tutta una gamma di competizioni rituali.

Un probabile motivo della persistenza del Palio ha a che fare con le sue connotazioni religiose: persino prima del XII secolo pare che ci fosse un palio di San Bonifacio e fin dall’inizio del ‘200 si corresse un palio in occasione delle celebrazioni dell’Assunta. Secondo il resoconto completo che dello sviluppo del palio ci dà William Heywood, all’inizio del ‘500 c’erano ogni anno ben quattro corse principali del palio a carattere religioso, che cadevano ben distanziati nel corso dell’anno: il palio del Beato Ambrogio (istituito nel 1306) si correva il 30 marzo; Santa Maria Maddalena il 22 luglio; l’Assunta il 15 agosto e san Pietro Alessandrino il 26 novembre. Dopo la caduta della Repubblica di Siena l’unico che sopravvisse fu il palio dell’Assunta.

Bisogna notare che un palio si poteva correre per svariati motivi in molte occasioni diverse: una contrada, cioè un settore della città, poteva decidere di patrocinare un palio, per poi invitare a partecipare alcune altre contrade. Un palio del genere sarebbe stato corso in onore del santo patrono della contrada partecipante. Oppure si correva un palio fuori dalle mura di una città stretta d’assedio per sbeffeggiare gli assediati: questa usanza insieme a quella di battere moneta sul luogo dell’assedio era senz’altro tesa a dimostrare che la città attaccata aveva perduto il controllo del suo territorio e delle sue prerogative.(M.@rt)



Edited by Milea - 11/6/2017, 18:26
 
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