Milos Karadaglic: amo la chitarra perchè si suona con un abbraccio, La nuova star: “Non a caso è lo strumento più popolare al mondo”

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/2/2014, 10:33     +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Milos Karadaglic: amo la chitarra perchè
si suona con un abbraccio


La nuova star: “Non a caso è lo strumento più popolare al mondo”



Annotatevi questo nome: Milos Karadaglic, anche se basta il nome perché per tutti (e per fortuna) è solo Milos. Ha 30 anni, è montenegrino di nascita e inglese di vita, suona la chitarra ed è la nuova star discografica su cui punta la major più major di tutte, la Deutsche Grammophon. Adesso esce il suo terzo album, in cui Milos esegue (molto bene) Rodrigo e De Falla con la London Philharmonic Orchestra diretta da Yannick Nézet-Séguin. In particolare, il Concierto de Aranjuez di Rodrigo, forse il più bel brano per chitarra classica mai scritto, di certo il più popolare.

Per l’occasione la DG ha portato una torma di discografici, giornalisti e addetti ai lavori appunto ad Aranjuez, per ascoltare Milos e vedere i giardini del palagio borbonico (una Versailles spagnola dove già cantava e spadroneggiava Farinelli, però in febbraio la Castiglia è più desolata - e più fredda - della Bielorussia) che ispirarono Rodrigo in viaggio di nozze. Un trattamento tipo Bartoli, che dimostra come su Milos si scommetta, e molto. Del resto, secondo la Bbc, il suo primo cd, Mediterraneo, ha rappresentato da solo il 20% dell’intero mercato della classica del Regno Unito, oltre a finire nelle classifiche pop di Francia e Germania.

A parlarci, poi, il giovin signore della chitarra risulta tutt’altro che stupido, oltre a disporre di una bella faccia che oggi pare l’indispensabile attributo di chiunque voglia fare carriera in ogni campo, e figuriamoci in quello dello spettacolo. Riassumendo la biografia: nascita in Montenegro, chitarra in mano a 8 anni («Ma mai avrei immaginato che l’avrei fatto di mestiere e mi sarei fatto crescere le unghie», ride guardandosele), borsa di studio a 16, trasferimento in Inghilterra e svolta nella carriera nel settembre 2012. La scommessa fu quella di tenere un recital di chitarra sola, e classica, alla Royal Albert Hall, l’enorme catino vittoriano dove di solito si tengono i fracassanti concerti dei Proms. «Questo concerto l’avevo in testa da 12 anni, dalla prima volta che ero stato ai Proms. Ma tutti mi dicevano che ero pazzo». Evidentemente no. Milos venne, suonò e vinse, davanti a tremila persone «di tutte le generazioni». «Non avessi mai più suonato una nota, sarei comunque un uomo felice», ricorda oggi e si capisce che è sincero. Così a star is born, dalla sera alla mattina. Il Guardian parlò di «serata ipnotica e straordinaria».


861754-milos



E dire che i chitarristi sono raramente celebrità «classiche». Il repertorio è piccolo («Quindi voglio allargarlo commissionando dei pezzi ai compositori di oggi. Penso a Osvaldo Golijov, per esempio»), ma in compenso la chitarra ha notevoli possibilità mainstream: «Non è un caso che sia lo strumento più popolare del mondo». Crossover dunque sì, ma con giudizio. Del resto, proprio il Concerto di Aranjuez è il padre di tutte le contaminazioni, dato che il secondo movimento è stato riarrangiato, utilizzato e perfino cantato in tutte le salse, da Miles Davis a Chick Corea, da Frank Sinatra a José Carreras: «La versione di Davis è splendida, dunque perché no?». Curiosamente, l’unico a non averlo mai suonato fu Andrés Segovia, «l’uomo che nel 900 sta alla chitarra come la Callas al canto» (sempre Milos), ma solo perché Rodrigo l’aveva dedicato a un altro chitarrista e Segovia aveva uno «strong ego». E comunque si fece indennizzare da Rodrigo con la non meno splendida Fantasia para un gentilhombre, pure incisa nel cd. Milos confessa un amore delirante per l’opera («Se non fossi un chitarrista, sarei un cantante»), galeotta una Tosca Pappano-Gheorghiu-Alagna al Covent Garden. Ma poi spiega sornione che la chitarra gli piace tanto perché non si suona con le mani. Ah, no? «No, si suona con tutto il corpo. Si suona abbracciandola...». Fonte




Edited by Milea - 22/8/2021, 16:52
 
Web  Top
0 replies since 8/2/2014, 10:33   135 views
  Share