Jan Vermeer - Ufficiale e ragazza che ride, New York , The Frick Collection (1657-1660 circa)

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view post Posted on 21/11/2013, 20:50     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Vermeer_De_Soldaat_en_het_Lachende_Meisjet
Johannes Vermeer, Ufficiale e ragazza che ride (De Soldaat en het Lachende Meisje)
olio su tela, 50,5 x 46 cm. (1657-1660 circa)
New York , The Frick Collection



Anche se questa composizione appare semplice ed evidente, nessuna delle questioni che pone è facilmente risolvibile. In scena una donna appare felice, davanti al personaggio spavaldo nel suo largo cappello: una luce brillante e intensa illumina la stanza decorate da una grande carta geografica.

Le domande si affollano: forse la mano aperta della ragazza e il largo sorriso così poco decoroso alludono a una richiesta di ricompensa?. E che cosa significa la mappa dei Paesi Bassi? Esiste un legame fra il soldato e la madrepatria olandese? Quella differenza di scala così accentuate fra l’uomo e la giovane donna è volute? E’ stata ottenuta con strumenti ottici? Fin dal 1891 i fotografi si sono stupiti che si potesse ottenere un “effetto Vermeer” con gli obiettivi fotografici: significa che il pittore usava una “camera oscura” con lenti particolari? Certamente la conosceva e l’aveva studiata; ma altrettanto certamente non la usava come ausilio per disegnare.

Alle molte domande sono state date risposte sovente lambiccate: per esempio Leonard Slatke ha proposto che la mappa si riferisca alla natura “terrena” della ragazza; altri che la fanciulla rappresenti l’Olanda stessa, ben protetta dalle sue forze armate, e immerse in una luce unica.
E se invece la mappa alludesse alla pianificazione della “strategia del corteggiamento”? Timothy Brook ha poi collegato la carta geografica al vistoso cappello di feltro dell’ufficiale (di pelo di castoro) per alludere al controllo del commercio delle pelli del Nuovo Mondo. In ogni caso questa mappa dell’Olanda e Frisia - di cui è sopravvissuta una copia - era stata progettata da Balthasar Florisz. van Berckenrode nel 1620, e successivamente stampata da Willem Jansz. Blaeu, che dirigeva una florida casa editrice di Amsterdam.


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Le mappe presenti nei dipinti rappresentavano una summa visiva del sapere, una conferma dell’arte della “descrizione” che non significa riproduzione del reale “visto”, ma del rappresentato intellettualmente.
Ciò che si impone nella tela dal punto di vista pittorico è però la pura “luce olandese”, quella che tanti artisti e viaggiatori cercavano dopo averla ammirata nella pittura, e che sembrava filtrate attraverso “una caraffa di acqua salata”. Qui essa bagna la parete, colta e plasmata nelle più sottili sfumature, pur in presenza di poche velature di grigio, e penetra nella camera con una sorta di freschezza mattutina che si percepisce nel contatto diretto con il quadro.

“La luce sembra provenire dalla pittura stessa”, scrive Thoré-Bürger, “è dappertutto, dietro una poltrona, un tavolo o un clavicembalo, come vicino alla finestra. Ma ogni oggetto ha una lieve penombra e mescola i suoi riflessi ai raggi circostanti”: così il primo studioso di Vermeer conclude che l’esattezza della luce è la qualità migliore del pittore.
L’effetto luminoso è ottenuto attraverso la presenza del pigmento blu oltremare anche nelle ombre profonde. Qui la giovane indossa un corpetto giallo e un grembiule blu su un abito color olive immerse nell’ombra: un abbigliamento per il lavoro domestico interrotto dalla lieta improvvisata dell’ufficiale. (M.@rt)


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Edited by Milea - 6/8/2021, 15:43
 
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