Kizette al balcone, Tamara de Lempicka (1927)

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view post Posted on 26/10/2013, 21:20     +6   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Tamara de Lempicka, Kizette al balcone (1927)
olio su tela; 130 x 80,8 cm
Parigi, Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou



Tamara de Lempicka dipinge ritratti fin dagli esordi della carriera artistica. I suoi soggetti preferiti sono le donne emancipate, ritratte al volante di un’auto o sulle piste da sci, o i nudi femminili dal corpo sodo e generoso ispirati dall’erotismo di Ingres. Esegue anche ritratti su commissioni per la famiglia Boucard (1928) e ritratti di uomini e donne del bel mondo, come quello del principe Eristoff (1925) o della duchessa de la Salle (1925), che raffigura in veste di cavallerizza con la camicia aperta e il collo nudo, segni di riconoscimento delle lesbiche.

Immortala gli esponenti della bohéme parigina - André Gide, Suzy Solidor - ma anche gli aristocratici russi emigrati. Tamara de Lempicka, che si augurava che “in mezzo ad altre cento opera, si notasse alla prima occhiata una delle sue”, riesce a imporre il suo stile, un manierismo scultoreo con influssi cubisti e dalla gamma cromatica ridotta che appare al tempo stesso elegante, sensuale e decorative. Arséne Alexandre, che definisce il lavoro dell’artista “ingrismo perverso”, scrisse nel 1929: “La pittura di Tamara de Lempicka si caratterizza per un’impressione di modernità ottenuta utilizzando le risorse del puro classicismo”.

Arrivata a Parigi con il marito Tadeus Lempicki nel 1918, Tamare segue corsi di pittura all’Académie dela Grande Chaumière nell’atelier di Andrè Lhote e Maurie Denis e partecipa già nel 1922 al Salon d’Automne, esponendo un Ritratto firmato con il cognome declinato al maschile, Lempitki. Sua figlia Kizette, nata nel 1920, le fa spesso da Modella. Uno dei primi ritratti in cui è raffigurata Kizette in rosa (1926) esposto al Salon des Indépendants del 1927, viene immediatamente acquistato dal Musée des Beaux-Arts di Nantes. E’ però con Kizette al balcone che Tamara ottiene il suo primo premio, un diploma d’onere alla “Exposition international des beaux-arts” di Bordeaux nel 1927.



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La bambina, con indosso una semplice tunica grigia dalle pieghe marcate e le calze bianche, è seduta su uno sgabello accanto a una finestra, una mano appoggiata alla ringhiera di ferro battuto del balcone e l’altra posata sulla gamba e aperta come se tenesse un oggetto, una mela secondo Alain Blondel.
La finestra lascia intravedere sullo sfondo la città resa alla maniera cubista, con grattacieli spigolosi, composti di elementi destrutturati e forme incastrate le une nelle alter, in contrasto con le line curve della figura.

La tonalità grigio-perla fa risaltare il colore della pelle della bambina e il biondo dei suoi capelli. Le composizioni eleganti di Lempicka attirano già nel 1927 l’attenzione del critico Edouard Woroniecki: “Conosciamo il genere (quello buono) di Madame Lempicka. L’attenzione a sfruttare i volumi del corpo creando superfici levigate, da cui sono eliminate piccolo particolari secondary, gli abiti costruiti come pure lo sfondo fatto di pieghe metalliche dai toni uniformi quasi privi di sfumature.
Non vediamo in ciò alcuna obiezione dal momento che - come in questo caso - il carattere della Modella è accentuate senza ridondanze e la sua posa è scelta con intelligenza per contribuire all’armonia equilibrate dalla composizione.
Una fotografia di Marc Vaux - purtroppo non datata - di un primo stato del dipinto, rivela che l’acconciatura di Kizette è stata leggermente modificata: Lempicka ha trasformato il disegno il disegno molto stilizzato dei capelli della figlia in piccolo ciocche scarmigliate. (M.@rt)


Bibliografia: Nathalie Ernoult
Edouard Woroniecki, L’art polonaise à Paris






Edited by Milea - 1/8/2021, 17:39
 
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