Siena, 16 agosto 2013: il Palio dell'Assunta, Il cencio è opera di Cesare Olmastroni e Cecilia Rigacci

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16 agosto 2013: il Palio dell’Assunta

Il cencio è opera di Cesare Olmastroni e Cecilia Rigacci


presentazionepalioagosto2013


In un clima emozionante e ricco di applausi il sindaco Bruno Valentini e Margherita Anselmi Zondadari hanno presentato il Drappellone del prossimo palio di mezzo agosto. I presenti hanno potuto ammirare la maestria e la passione con cui i due artisti senesi, Cecilia Rigacci e Cesare Olmastroni, visibilmente emozionati, si sono cimentati in questa importantissima sfida.

Un palio a due facce, e due diversi modi di fare pittura, che riescono però a sposarsi in un qualcosa di magico e fantasioso che fa di questo cencio un’opera unica e forse irripetibile. Il legame di stima che lega i due artisti si sposa nel clima mitico e spesso surreale che il Palio nasconde al proprio interno.


palio-assunta2


L’opera di Olmastroni colpisce lo spettatore per il manto che avvolge la Vergine, una stoffa pregiata che riporta alla mente una frase scritta nelle Cronache dell’Anno Mille di Rodulfus Glaber in cui lo scrittore medievale evidenziava come il mondo si fosse tinto di un candido manto di chiese. Questo vuole simboleggiare il forte legame della Madonna con Siena che con le sue chiese ed i suoi palazzi storici la avvolge per enfatizzare la devozione mariana del popolo senese. Le cartoline di alcuni luoghi particolari dei dieci rioni che si contenderanno il Cencio trasmettono un’armonia atemporale in cui quel sogno di una vita più bella teorizzato da Huizinga sembra che si possa realizzare.



palio-assunta



Il tutto attraverso quel celeste che inebria l’anima speranzosa del contradaiolo proiettandolo in quel meravigliosus magistralmente descritto da Plotino. Olmastroni è divenuto guida di quel percorso escatologico che vuole riportare noi contemporanei a riscoprire la meraviglia dell’uomo medievale studiato da Le Goff.

Guardando l’opera di Cecilia Rigacci si nota tutta la bellezza di un post moderno ancora da scoprire, come si evince dal forte richiamo al Liberty ed al Neo Classico. Parlando del suo Palio non si può non citare gli studi e l’idea di bellezza di Fabio Bargagli Petrucci, dalla leggerezza delle linee della Rigacci si viene proiettati in quel clima di creatività dell’arte contemporanea senese.


Palio-assunta1


Nelle stoffe racchiuse negli stemmi incastonati da perle pregiate si concentra tutta l’essenza di questo microcosmo. L’opera ci proietta in un tempus sine tempora in cui si perde nettamente la distinzione tra passato, presente e futuro, ma forse è proprio questa l’essenza del Palio, saper trasformare la normalità contemporanea in un qualcosa dal fascino misterioso e alchemico. Come ogni volta ci si potrebbe sbizzarrire nel cercare segni premonitori che lo avvicinino alla propria contrada, ma preferiamo lasciare al meraviglioso sentimento del Palio che aleggia dentro di noi indicarci in quale pennellata dob-biamo scorgere i nostri colori.

Nel Drappellone di Cesare Olmastroni e Cecilia Rigacci
un omaggio al Palio e alla Madonna Assunta




DrappelloneAgosto2013OlmastroniRigacci1


Quando due artisti legati, per nascita o cultura, alla terra di Siena si cimentano in quello che è considerato, per i senesi, una delle più grandi ambizioni non può nascere che un grande omaggio alla città e alle sue tradizioni.

Il drappellone realizzato per questo Palio ne è un esempio. Due personalità diverse: Cesare Olma-stroni e Cecilia Rigacci. Come diversi sono i loro background. Ad accomunarli, nella loro diversità di genere, lo stesso amore per la grande Festa di Siena.

Olmastroni, nato come lui dichiara “con il pennello in mano”, ci ha regalato una Madonna antica; chiaro il suo amore per i grandi maestri del Trecento italiano come Simone Martini. Ma nella sua opera Olmastroni trasferisce la contemporaneità. Il volto dell’Assunta, come gli ovali delle senesi dell’oggi. Nel manto il disegno urbanistico di Siena, che ricorda il capolavoro di Ambrogio Lorenzetti nell’allegoria del Buon Governo. La Vergine si ammanta della città. La protegge in abbraccio corporeo che domina quasi la totalità della seta. Altro elemento da non tralasciare è l’inserimento dell’oro, nell’aureola e nel bordo del mantello.

E’ applicato con maestria su una base di stucco
, per esaltarne la lucentezza e contornare di riflessi un’immagine già bella di per sé. In basso l’araldica di rito: lo stemma della città, quello del Sindaco e dei Terzi. A fianco, con singolare creatività, l’araldica contradaiola. L’artista, infatti, non ha riportato il bestiario e neppure i colori delle dieci partecipanti alla Carriera, bensì squarci significativi dei rioni, come ad evidenziare la forza della storia nella vita del Palio. La concretizzazione di un sentire e di un vivere l’appartenenza ad una bandiera e, al tempo stesso, ad un’intera collettività.
Una sensibilità lirica di cui Cesare Olmastroni riesce a farsi perfetto interprete.


Cecilia-Rigacci



L’altra mano, quella di Cecilia Rigacci, dà vita, con un gioco di linee sinuose, all’offerta votiva che ogni senese aspira di fare in caso di vittoria.
Il cambio di stile è netto. Riecheggia il Liberty. Lo spazio del drappellone vede, nella parte inferiore, un paggio vestito con i colori di Siena. Porge un cuscino con sopra tutti gli stemmi delle Contrade. Tutti e diciassette perché tutti i popoli, insieme, sono devoti alla Madonna Assunta, rappresentata, in alto con i lineamenti di una giovinetta vestita con il colori del cielo su un fondo leggermente più scuro. E’ a lei che la città rivolge l’offerta votiva. L’immagine appare come in un sogno. Onirica. Come miniature, ai piedi del paggio, il vessillifero del Comune e il comandatore. Due figure cariche di simbolismo per lanciare un messaggio quanto mai di attualità: coraggio e non guerra per superare il momento difficile che la città sta attraversando. Sul lato opposto un accenno alle colonne del Duomo: la sacralità del luogo dove si svolge il momento raffigurato.

Preziose le rifiniture e i particolari dipinti. Antiche perline in vetro di Murano, oro, coralli rosa e merletti, impreziosiscono il suo lavoro, che risulta accurato in ogni minimo particolare, come lo sfondo, che ripropone, in verde chiaro, un’antica trama in seta. E’ il Pallium, il tessuto sacro che ospita la scena dell’offerta.
Fonte



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Edited by Milea - 16/8/2023, 09:56
 
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Il Drappellone per il Palio dell’Assunta:
la presentazione di Margherita Anselmi Zondadari





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"Signor Sindaco, Autorità, Onorandi Priori, Capitani, Contradaioli, è con grande gioia che stasera sono qua con l’onore di presentare il Palio del 16 Agosto 2013. Ho avuto tante emozioni derivatemi dalle varie occasioni pubbliche nella mia carriera di storica dell’arte, ma presentare il Palio ha mosso dentro di me una quantità di sensazioni incredibili come amante delle arti ma soprattutto come senese e contradaiola.
Ho qui accanto a me i due artisti, due miei cari amici, che lo scorso anno hanno deciso di realizzare insieme il bozzetto per il concorso dell’esecuzione del Palio e insieme sono arrivati all’esito di trasportare la magia della loro capacità artistica nel drappellone di quest’anno.

DrappelloneRigacci

Da quando mi hanno comunicato che avevano scelto me per presentare questo Palio, mi sono spesso domandata come i due artisti avrebbero potuto realizzare quest’opera a quattro mani, ma non riuscivo a darmi una risposta. Negli anni passati era già successo che un drappellone fosse eseguito a più mani, ma gli artisti avevano specificità tecniche diverse, non era mai capitato che due pittori condividessero questa esperienza.

In una fredda mattina di una primavera senese che tardava a venire, mi hanno rivelato la soluzione: il Palio avrà una doppia facciata. In un momento particolarmente difficile per la nostra città, questo drappellone avrà due volti come un novello Giano bifronte, antica divinità romana con un volto che guarda al passato ed uno al futuro e così anche il nostro Palio ci dovrà portare avanti, ma sempre tenendo presente il nostro passato. Questo Palio è una magnifica medaglia di Siena dove le due facce si alimentano continuamente della forza che viene ora dall’una, ora dall’altra, in un continuo muoversi in cerchio partendo da un punto per tornare da dove siamo partiti, dove l’asta non interrompe il dialogo tra le due metà. Due facciate diverse l’una dall’altra che rivelano sia la differente formazione dei due pittori, che le loro diversità stilistiche.

Per la prima volta il Comune consegnerà alla Contrada vincitrice un Palio composto da due sete
, tenute insieme da due nastri, uno bianco, l’altro nero come la Balzana senese, che scorrono all’interno delle asole abilmente ricamate dalla sarta del Comune e che fondono in un unicum l’opera. Due facce dunque di una stessa medaglia, dove non c'è una linea di demarcazione, dove finisce la prima, comincia l’altra e viceversa, come un gioco di specchi.

E’ interessante notare come, nella varietà dei motivi decorativi utilizzati dai due artisti per illustrare il drappellone, si ritrovi uno stesso fondo comune dove l’assenza di una dedica esplicita del Palio riporta alle origini, a quando il cencio era solo ed esclusivamente simbolo di devozione alla Madonna, il tutto però imperniato da una interessante modernità.

Siena ha scelto Maria Santissima come protettrice della Repubblica Senese e per questo è stata definita “Civitas Virginis”
; la festa di mezz’Agosto risale a Siena al XII secolo e già a quel tempo si festeggiava con una corsa di cavalli appartenenti a nobili senesi e stranieri. Al vincitore della gara veniva assegnato in premio un pregiato Pallium che dette poi il nome alla gara e alla festa, Palio che veniva poi offerto alle chiese della città. Fu però solo verso la metà del Seicento che comparirà il Pallium con l’effige di Maria Assunta in cielo e questa iconografia proseguirà fino ai giorni nostri, sebbene con notevoli diversità stilistiche. Ed invariato troviamo il legame che c’è tra il Palio e la devozione alla Vergine Santissima, grande, vera, autentica, sentita protettrice della città e del suo Stato, ora come allora. Un Palio di pura senesità, questo, per ogni elemento che lo compone e per quello che fa intuire.

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L’opera realizzata da Cesare Olmastroni ci colpisce, fin dal primo istante che ci si presenta davanti, per il soggetto primario che la pervade tutta, sottolineando il messaggio sacro, religioso, teologico a cui l’immagine del drappellone rimanda.
Nella casa di Cesare, dove ho visto il Palio per la prima volta, si respira arte, cultura, amicizia, quell’amicizia che mi lega a lui da tanti anni. Mi venne spontaneo di chiedergli che effetto gli facesse dipingere un Palio a 31 anni dall’esecuzione dell’altro. Lui mi spiegò che oggi si sente profondamente cambiato, vede la sua pittura in maniera diversa, influenzata soprattutto dalla quarantennale collaborazione con il Comune di Siena per il quale ha avuto sempre, sotto gli occhi e sotto le mani, i vari drappelloni, anche di artisti famosi, alcuni dei quali aveva anche dovuto ritoccare.

Cesare mi mise di spalle alla sua opera, attesi, lui scoprì a poco a poco il cencio togliendo i vari fogli di carta da pacchi che lo avevano celato alla mia vista, sentivo il rumore che mi intrigava e faceva nascere sempre di più dentro di me una curiosità incredibile, ma aspettai fino a che non mi chiamò. Mi girai e … il Palio era già pronto. Stupendo fin dal primo sguardo, non ebbi dubbi: “Siena città della Vergine”, Cesare ha saputo far rivivere nel suo Palio questo momento della storia senese, una splendida Madonna ammantata di un tessuto particolarissimo e preziosissimo, il tessuto urbano della città di Siena.

La presenza della Madonna apparentemente invade tutto il drappellone, presenza viva e materna che intercede per l’universo, personaggio femminile terrestre e celeste, espressione e personificazione di una qualità soprannaturale.
Maria Assunta maternamente protegge dall’alto la sua città che le si stringe attorno, nella caratteristica espressione delle sue strade e dei suoi palazzi, delle sue chiese più belle e dei suoi tetti, come se i popoli delle Contrade, che si uniscono festosi e devoti attorno a lei, volessero ritrovare il motivo e l’aiuto a superare le contese contradaiole e anche cittadine.

Non è la solita Madonna seduta o appoggiata, i suoi piedi sono nascosti dal manto, è sospesa in aria. Il suo volto è dolce, chi lo osserva si trova immerso nello sguardo di Maria, la cui luminosità contrasta con l’incarnato del suo viso. Di grande fascino è la fresca bellezza della Madonna, dal volto dolce e dai grandi occhi scuri, secondo lo stile tipico delle figure femminili ritratte dall'artista. La sua espressione è tenera e serena, caratterizzata dalla venustà e dalla purezza dei suoi tratti somatici. Il manto risalta per i suoi colori vivaci, la rappresentazione del suo potere è chiaramente soverchiante, ha qualcosa di forte e portatore di significato. Il concetto più profondo di questa immagine della Madonna ammantata è al tempo stesso semplice e profondo. L’atteggiamento rappresenta una forza straordinaria, come mitigata però da una tenerezza e da una grazia limpida.


Madonna_1


L’aureola ne esalta la bellezza del volto e la sua importanza con l’oro a rialzo su cui spiccano le magiche lettere della dedica alla città e la data del Palio. Sullo stesso tema anche la rappresentazione delle Contrade che non sono fissate attraverso i loro colori ma con la raffigurazione di un luogo, simbolo del loro territorio. Sottolineo questa accurata presentazione della città perché Cesare ha saputo cogliere, con raffinata semplicità, i luoghi storici che rappresentano, in sintesi, le nostre Contrade. Indubbiamente Cesare Olmastroni è un pittore nel senso più alto del termine, anche se lui ama definirsi “un operaio del pennello”. Basta pensare alla sua produzione nella quale emerge sempre una rara perizia artistica, in cui manifesta un grande interesse per le numerose tecniche espressive. La passione per la pittura, cominciata in tenera età ed alimentata da uno zio scultore, è proseguita nel tempo dandogli grandi soddisfazioni personali e professionali passando dalle frequentazioni con Vittorio Zani, dal quale apprese i più bei segreti del dipingere, fino ad arrivare al suo impegno con il Comune di Siena, per il quale ha seguito importanti restauri e collaborazioni di mostre in città e all’estero.

La pittura di Cecilia Rigacci è un’opera essenziale nel primo acchito ma che fa emergere numerosi motivi non visibili da subito ma dopo un attento esame delle parti rappresentate, dopo una riflessione pacata delle immagini.
Un sincretismo magico-sacrale senese coinvolge la sua pittura, dove la devozione mariana, tanto radicata nell’animo dei senesi, è rappresentata con cultura e sentimento. Le immagini nascondono un significato profondo che pervade tutta l’opera: il legame intenso tra la Madonna Assunta, le Contrade e Siena dove la Vergine è in alto, ma in una dimensione ridotta rispetto all’altra metà per dare spazio ad un paggio vestito dei colori di Siena che le porge un cuscino dove sono appoggiati i doni più preziosi che la città possiede: le 17 Contrade. Fieramente eretto e dal movimento virtuoso, il paggio si staglia con energia verso la Vergine. I suoi piedi sono saldamente poggiati a terra, come per confermare la sua dimensione terrena e la sua appartenenza alla città. Le Contrade sono 17 per completare il cerchio ma solamente le 10 che si apprestano a correre in Piazza del Campo sono realizzate di una dimensione maggiore.


offerta-votiva


E’ un’opera dal profondo significato simbolico dove la Madonna è rappresentata con regalità, con solennità, con trascendenza, dove il legame che la unisce alla città che tanto la solennizza, nasce dal forte attaccamento della pittrice alla sua città; non a caso Cecilia è l’addetta al Museo della sua Contrada. Dire solo questo delle capacità artistiche di Cecilia Rigacci, che ha avuto come mentore un uomo dalla personalità poliedrica come Enzo Cesarini, è riduttivo, ma ahimè, il tempo è tiranno, e rammenterò solo ulteriormente il Palio di Piancastagnaio da lei dipinto nel 2009.

Ciò che caratterizza quest’opera è il trasporto religioso che la pervade, dove si nota un leggero assottigliarsi del divario, della separazione tra la parte alta e la parte bassa del drappellone, dalla fusione tra trascendente e immanente. La luce diffusa sembra abbracciare i due settori, quello terrestre e quello celeste che viene toccato dal primo e da esso invaso in un lento sfumarsi, come un desiderio inconscio di accorciare le distanze con la Madonna che è seduta regalmente con un bel volto dolce rivolto a guardare avanti a sé. Campeggia nella parte alta del cencio dolcissima dai colori madreperlacei, tenui e delicatissimi. Una stella a otto punte campeggia sopra l’aureola a simboleggiare le otto beatitudini.

Le scritte sono molto significative in quest’opera e rendono ancora più dense di ispirazione le immagini raffigurate.
E’ insomma un Palio metafisico, che va al di là di quello che le persone vorrebbero vedere, Cecilia accenna alle immagini, conferendogli anche altri significati.

La prima figura dominante è il paggio che viene raffigurato in Cattedrale
, il luogo sacro della città per eccellenza, della quale in basso a destra, si intravedono le colonne. Cattedrale dedicata tra l’altro proprio all’Assunta ed è da qui che viene innalzata l’offerta del paggio che si eleva in uno slancio composto e generoso nell’atto di offrire il voto; la Vergine sembra incoraggiarlo ad avere fiducia in sé e a andare oltre le sue intenzioni, una Vergine che non è in trono, non è regale perché vuole essere vicina al suo popolo. Il paggio, con la sua consapevolezza di sé, ha trovato le energie per esporsi verso la Madonna che sembra aspettare il suo dono prezioso, come Siena che in questo momento deve trovare le sue motivazioni per affrontare il suo futuro.



paggio



Questa figura, dai tratti volutamente non definiti, rappresenta Siena nell’atto di offrire un cuscino in cui sono rappresentate, come cammei preziosi, tutte e 17 le Contrade; ognuno di questi stemmi contiene, al suo interno, le sete originali delle 17 contrade che sono state offerte dai rispettivi rioni. Caratteristica di questi emblemi è che sono contornati da una fila di perle autentiche. Siena dunque offre se stessa attraverso il simbolo delle Contrade che sono la sua stessa anima. All’offerta che Siena fa di se stessa, la Vergine risponde donando “l’essenziale della fede” ossia il Verbo fatto Carne, l’Eucarestia. Maria infatti mostra un’ostia che tiene tra le sue mani, o meglio, che esce dal suo cuore, è il frutto del suo grembo, è l’offerta di suo figlio.

Due facciate quindi, diverse stilisticamente ma allo stesso tempo così uguali nel contenuto espresso in maniera diversa, quello di Cesare con una pittura più immediata, estremamente comunicativa ed efficace, quello di Cecilia molto interiore, metafisico in cui sono presenti una molteplicità di elementi che si palesano a mano a mano che si guarda il dipinto.

Entrambi pervasi da un forte dinamismo ed una grande energia, da un vivo desiderio di rivalsa e in un anelito verso la Madonna alla quale, ribadendo lo stretto legame con Siena, viene chiesto un aiuto per superare questi momenti difficili per la città; ed è qui che riprendo il Giano bifronte citato all’inizio di questa mia presentazione, e anch’io, tornando al punto da cui avevo cominciato, ripeto che questo è un Palio la cui doppia facciata tiene uno sguardo al nostro passato e ai nostri valori e uno sguardo verso un futuro nuovo, glorioso ma profondamente legato alla nostra storia.

Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente Carlo Fini, un grande senese la cui dotta consulenza mi è sempre stata di grande aiuto e Don Paolo Morocutti che mi ha guidato nell’interpretazione religiosa di questo drappellone.
Sia che il nostro futuro, senza dimenticare le glorie del passato, sappia orientarsi verso alte mete a maggior gloria di questa città, di cui ci interessa certo quello che è stata, ma anche quello che sarà in grado di essere nel tempo che verrà". Cesare Olmastroni



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CURRICULUM VITAE DI CESARE OLMASTRONI



Sono nato a Fonterutoli con il pennello in mano, anzi, con le matite Giotto, quelle sulla cui piccola scatolina erano raffigurate delle pecore, tra cui una che il maestro fiorentino dipinse sulla pietra. Quando ho cominciato a frequentare la scuola sono stato incoraggiato nel seguire la mia passione da uno zio scultore.
Qualche anno dopo la guerra, mi imbattei in una cassetta di legno dimenticata dai soldati americani fra i residui bellici e decisi che sarebbe diventata il mio laboratorio-studio portatile. Così, iniziai a riempirla di numerosi fagottini di carta gialla al cui interno sistemavo le terre colorate: giallo, rosso ossido, terra d’ombra bruciata e naturale, nero, celeste, il bianco ricavato da un piccolo barattolo di cementite, olio di lino e acquaragia.

Con questa cassetta mi spostavo, girovagando nei dintorni di Fonterutoli e San Leonino, alla ricerca dei miei primi soggetti; spesso si trattava di vecchie case coloniche che ai miei occhi apparivano bellissime, sebbene alcune di esse non fossero proprio ben conservate, tanto da essere state rattoppate qua e là con dei fogli di cartone al posto delle vetrate sbrecciate.
Fu proprio durante una di queste scampagnate che ebbi l’occasione di conoscere, nei pressi di San Leonino, Vittorio Zani. Lui sì che era un pittore vero! Ricordo che dipingeva ogni giorno alla medesima ora pur di essere certo di trovare la stessa luce. La sua cassetta era molto più leggera della mia, conteneva preziosi colori ad olio nei loro tubetti, numerosi pennelli, un cavalletto, la tavolozza e perfino la seggiola di tela che si apriva e si chiudeva all’occorrenza! Da lui, col quale, in seguito, ho instaurato un bel rapporto di amicizia, posso certamente dire di aver imparato molti segreti.
Più tardi, nel 1958, ho iniziato il mio percorso come apprendista presso la Basilica di San Domenico, a Siena, quando ancora era dipinta a strisce bianche e nere in finto marmo. Un vecchio maestro, poi, mi ha guidato tra gli affreschi del Sodoma nella Cappella di Santa Caterina ed in seguito ho dato il mio contributo durante il restauro dei soffitti delle cappelle e della navata centrale della Cattedrale di Pio II a Pienza.

Qualche tempo dopo fui assunto dal Comune di Siena ed ebbi il piacere di conoscere una personalità che non dimenticherò mai, l’allora Direttore del Museo Civico, il professor Aldo Cairola. Questi riconobbe ben presto le mie inclinazioni, mi rassicurò e mi disse che probabilmente ci sarebbe stato un concorso interno per decoratore e così la mia vita professionale cambiò in meglio, allargandosi a nuovi orizzonti e a stimolanti avventure. Tutto è iniziato con il restauro delle Balze nelle sale del Museo Civico e con quello degli interni di Palazzo Patrizi, proseguendo poi con il ringiovanimento cui furono sottoposti entrambi i maggiori teatri cittadini, i Rinnovati negli anni Ottanta ed i Rozzi nel decennio successivo, ai quali sono onorato di aver preso parte. In quegli anni, inoltre, ho collaborato all’allestimento di tutte le mostre presentate presso i Magazzini del Sale ed il vecchio Spedale del Santa Maria della Scala. Ho perfino provato la soddisfazione di vedere allestite, nel corso del tempo, due esposizioni personali, una presentata dal professor Cairola negli spazi della Fortezza Medicea e l’altra nel suggestivo scenario della Rocca di Castellina in Chianti. La propensione del Comune ad allargare il proprio raggio d’azione mi ha permesso altresì di costituire parte integrante, con certi miei lavori, di alcune mostre collettive di pittori senesi tenute all’estero, quali quelle ospitate nelle città gemellate di Avignone, in Francia, e di Wetzlar, in Germania. In quest’ottica si colloca anche il contributo che ho dato per curare gli allestimenti del Tesoro del Santa Maria della Scala in varie esposizioni internazionali: a Bruxelles, a Colonia, a Weimar, ad Amiens. Poi, nel 2000, ho dipinto un fondale del Teatro di Bastia, in Corsica, dove illustravo uno scorcio di Siena secondo la prospettiva che se ne fruisce osservandola dall’interno di una trifora del Palazzo Pubblico.

La mia attività dentro al Comune si è snodata talvolta anche in direzione del restauro artistico di alcuni fra i maggiori capolavori dell’arte senese medievale; a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, ad esempio, ho preso parte a quello cui fu sottoposta, nell’ambito di un generale risanamento degli affreschi del Palazzo Comunale, la celeberrima Maestà di Simone Martini. In seguito al prezioso lavoro di pulitura effettuato da Giuseppe Gavazzi, infatti, assunsi l’incarico della fedele riproduzione ex novo di un duplicato del capolavoro trecentesco su un supporto indipendente. Le parti danneggiate dell’originale, infatti, non potevano essere ridipinte, pena la creazione di un falso d’autore! Creammo così, accanto alla Maestà restaurata, una mia copia fedele che permettesse ai visitatori di rendersi conto di come sarebbero state le piccole parti che il tempo aveva corroso nei secoli.
Nel 1996, con il benestare del Comune, ho partecipato, durante le ferie estive, a una missione umanitaria, di una quarantina di giorni, organizzata dai frati missionari francescani per portare supporto spirituale e sostanziale in alcuni remoti villaggi della Tanzania. Anche in quell’occasione ho sentito il bisogno di lasciare qualche mia debole ma tangibile impronta; sulla facciata di una piccola chiesa locale ho dipinto una grande Madonna Assunta di circa tre metri, sovrastata, nell’azzurro del cielo, da un bel panorama di Siena. Forse, anche per questo, di ritorno dal lungo viaggio nel continente nero, ho trovato a casa, ad aspettarmi nella buca delle lettere, l’invito del Comune a presenziare alla cerimonia di consegna della Medaglia d’Oro, che mi era stata conferita dal Concistoro del Monte del Mangia, per i traguardi che, in quegli anni, avevo raggiunto nell’illustrare l’immagine della città di Siena.
Ma parliamo finalmente del Palio e dei Palii, che certamente hanno riempito la mia vita. E’ dal 1972, infatti, che collaboro attivamente e senza soluzione di continuità con la Festa che ha reso Siena celebre nel mondo. Da ben quarantun anni ho l’onore di conoscere personalmente tutti i Maestri che si sono cimentati in un’opera tanto unica quanto bizzarra come il Drappellone. Spesso, inoltre, sono stato chiamato ad affiancarli, in particolare nel caso di artisti stranieri e poco pratici dei rituali che circondano la Festa, talvolta semplicemente mostrando loro la seta sul telaio, in altri momenti preparando loro il fondo allo scopo di facilitarli nel lavoro, così complesso e delicato. Nel rimembrare quest’incredibile esperienza di vita non posso fare a meno di dedicare un pensiero affettuoso allo storico Direttore del Museo Civico di Siena, il caro amico Mauro Civai, compagno insostituibile di numerose avventure condivise insieme sotto l’egida della Balzana.

Il mio primo Palio risale al 2 luglio 1982, vinto dal Valdimontone: non un palio qualsiasi, ma dedicato ad una personalità come Giuseppe Garibaldi, l’eroe del Risorgimento.
In seguito ho dipinto il Palio di Torrita, dedicato a San Giuseppe, e quello di Montisi, in onore della Madonna delle Nevi. Ricordo con piacere anche i due che mi furono commissionati dal Comune in occasione dell’indimenticabile Mostra dei Carrocci senesi, e un Palio dedicato a Santa Caterina esposto ad Avignone nell’ambito dei festeggiamenti per la ricorrenza del venticinquesimo anniversario del gemellaggio con Siena.
Ed eccoci infine arrivati all’ultimo traguardo, questo Palio del 16 agosto 2013.
Ho cercato di proporre qualcosa di originale e tradizionale al tempo stesso: originale, perché nessuno ha avuto la semplice idea che ho deciso di far scorrere nel Cencio, tradizionale perché le vere protagoniste del mio Drappellone sono soltanto due: l’Assunta e le Contrade".

Cesare Olmastroni





CURRICULUM VITAE DI CECILIA RIGACCI



Qual è il confine tra artista e artigiano? Difficile rispondere. Io non ho dubbi, mi sento un'artigiana che spazia in vari campi evitando di proposito di appartenere ad un ambiente artistico ben preciso. Non ho formazione accademica, anche se aver avuto come insegnante Enzo Cesarini ha sicuramente influito su certe mie tendenze artistiche.
Il mio percorso inizia con il riciclaggio e il recupero di vari tipi di oggetti e materiali: il circolo di Legambiente/Sienambiente mi dedicherà infatti una mostra dal titolo “Il valore delle cose” da cui avrà inizio un interessante percorso professionale che mi porterà ad avvicinare tanti ragazzi nel mondo della scuola per avviarli, attraverso le mie esperienze e conoscenze, ad una concezione artistica e di stile di vita. Nel contempo collaboro con vari restauratori senesi e fiorentini, dai quali acquisisco tecniche di restauro e doratura. E' del Giugno 2001 la mostra sui “Bozzetti e bandiere pensate e mai viste” di cui vado molto fiera perchè si tiene presso i locali della mia Contrada, la Chiocciola, per la quale dal 1999 ho ricoperto l'incarico di archivista ed oggi responsabile del museo. Il mio impegno verso la Contrada mi porterà, inevitabilmente, ad approfondire le mie conoscenze storiche sulle Contrade, su Siena e questo anche grazie ai contatti e alle collaborazioni che ho avuto in questi anni coi vari archivisti delle altre Contrade: devo dire che è stato incredibilmente entusiasmante relazionarmi con loro, testimoni ed insieme custodi della storia nostra.
Partecipo a quattro edizioni del concorso “Mestieri d'Autore”, indetto dalla Camera di Commercio dove ottengo il primo premio nel 2008.

Sono presente in varie rassegne antiquarie e artigiane di Siena e provincia, come quella di Gaiole in Chianti a corredo della storica ed internazionale gara cicloturistica “L'Eroica”, ed alle edizioni suggestive del premio poetico-artistico “San Lorentino” a Castelnuovo Berardenga.
Nell'autunno del 2008, mi viene chiesto di dipingere il corridoio di una porzione del convento dei Cappuccini di Siena dove descriverò alcuni versi di Federigo Tozzi.
Nel 2009, mi viene dato incarico, insieme a Carlo Sassi, di dipingere il Palio di Piancastagnaio e, sempre per loro, eseguirò il Masgalano l'anno successivo.
Sempre nel 2009, partecipo, con importanti artisti nazionali, alla mostra dedicata al Beato Bernardo Tolomei.
Nel settembre 2012, con Alessio Orrico, la mostra “Dialoghi” presso il Centro d'arte “L'Incontro” di Siena, mentre quest'anno, presso la sala rosa per il ciclo “7 sull'altare”, la mostra personale dal titolo “Silenzio”.
Nel mio laboratorio, nel Casato di Sopra, mi applico per eseguire artigianato artistico applicato anche al recupero delle tradizioni iconografiche senesi legate soprattutto alle Contrade, realizzando dai fazzoletti di contrada ai bozzetti per le monture, a tamburi e bandiere: sono infatti entrate quest'anno a luglio una coppia di bandiere, recuperate insieme al gruppo delle bandieraie della Chiocciola, che sono la copia della bandiera più antica di Siena presente presso il museo di suddetta Contrada".

Cecilia Rigacci

Fonte






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I magnifici dettagli del cuscino


Bruco
Lo stemma della contrada del bruco



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LE CONTRADE DEL PALIO DI SIENA


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CONTRADA DELLA CHIOCCIOLA


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chiocciola300

Stemma d'argento con una chiocciola al naturale strisciante in campo d'argento, tempestato dalle iniziali U e M (Umberto I e Margherita di Savoia) intercalate da rose di rosso Imperiale

Colori: Rosso e giallo listati di turchino
Motto: Con lento passo e grave nel campo a trionfar Chiocciola scende
Simboleggia: Prudenza
Antiche Compagnie Militari: San Marco, San Quirico in Castelvecchio, Monistero
Arte o mestiere: Cuoiai
Terzo: Terzo di Città
Sede: Via San Marco, 31
Società di Contrada: "San Marco"
Santo Patrono: Santi Apostoli Pietro e Paolo
Festa Titolare: 29 giugno

Oratorio:
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, già trecentesco monastero delle monache di San Paolo. Fu costruito su disegni di Flaminio del Turco e concesso alla Contrada nel 1814
Fontanina Battesimale: opera dello scultore Fulvio Corsini, fu la prima ad essere installata (1947), si trova davanti all'Oratorio della Contrada. Sul basamento sta la scritta augurale: "Quando alla Chiocciola vittoria arriderà / questa fontana buon vino getterà"
Contrade Alleate:
Istrice, Pantera, Selva
Contrada avversaria: Tartuca
Gemellaggi: Venezia
Vittorie ufficiali: per la Contrada 54 - per il Comune 51
Ultima vittoria: 16 agosto 1999 - Massimo Coghe detto Massimino su Votta Votta
Priore: Senio Corsi
Capitano: Claudio Villani
Sito internet: www.contradadellachiocciola.it



CONTRADA DELLA PANTERA
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pantera300

Stemma d'argento, una pantera rampante al naturale, con un quarto di bianco e di azzurro recante l'iniziale U (Umberto I) nell'angolo superiore sinistro

Colori: Rosso e celeste con liste bianche
Motti: La Pantera ruggì ed il popolo si scosse / Il mio slancio ogni ostacolo abbatte
Simboleggia: Audacia
Antiche Compagnie Militari: Stalloreggi di Dentro, Stalloreggi di Fuori
Arte o mestiere: Speziali
Terzo: Terzo di Città
Sede: Via San Quirico, 26
Società di Contrada: "Due Porte"
Santo Patrono: San Giovanni decollato
Festa Titolare: 29 Agosto

Oratorio: Attualmente usa la chiesa del Carmine in Pian de' Mantellini, officiata dai carmelitani e annessa al loro convento
Fontanina Battesimale: Opera in bronzo dello scultore Giulio Corsini, realizzata nel 1977. Sulla base di travertino è inciso il motto della Contrada. E' situata in piazza del Conte
Contrade Alleate: Chiocciola, Civetta, Giraffa, Leocorno
Contrada avversaria: Aquila
Vittorie ufficiali: per la Contrada 29 - per il Comune 26
Ultima vittoria: 2 luglio 2006 - Andrea Mari detto Brio su Choci
Priore: Stefano Morandini
Capitano: Riccardo Lenzi
Sito internet: www.contradadellapantera.it


NOBILE CONTRADA DELL'AQUILA


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aquila300

Stemma giallo dorato con un'aquila bicipite imperiale nera coronata di antico, recante negli artigli scettro, spada e globo Imperiale, caricata di un sole radioso d'oro recante le iniziali U.I (Umberto I) in azzurro.

Colori:
Giallo oro listato di nero e turchino
Motto: Dell'Aquila il rostro, l'ugna e l'ala - Unguibus et Rostris
Titolo: La Contrada si fregia del titolo di "Nobile" per concessione di Carlo V d'Asburgo per la magnifica accoglienza in occasione della sua visita a Siena nel 1536
Simboleggia: Combattività
Antiche Compagnie Militari: San Pietro in Castelvecchio, Casato di Sopra, Aldobrandino del Mancino
Arte o mestiere: Notai
Terzo: Terzo di Città
Sede: Casato di Sotto 82-88
Società di Contrada: "Il Rostro"
Santo Patrono: Santissimo Nome di Maria
Festa Titolare: 12 settembre

Oratorio: Chiesa di San Giovanni Battista (Casato di Sotto), già della Congregazione dei tredicini, progettata da Flaminio del Turco e concessa alla Contrada dalla Curia nel 1788
Fontanina Battesimale: opera dello scultore Bruno Buracchini (1963), si trova in Piazza Postierla. Sul basamento è il motto "Unguis et Rostris".
Contrade Alleate: Civetta, Drago
Contrada avversaria: Pantera
Gemellaggi: L'Aquila, La Valletta (Malta)
Vittorie ufficiali: 24
Ultima vittoria: 3 luglio 1992 - Andrea de Gortes detto Aceto su Galleggiante
Priore: Fiamma Cardini
Capitano: Renato Romei
Sito internet: www.contradadellaquila.com


NOBILE CONTRADA DEL BRUCO


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bruco300

Stemma d'oro con un bruco al naturale passante su un ramoscello di rosa fogliato di verde, coronato alla granducale; il capo dello stemma è formato da una croce sabauda inquartata di argento e rosso


Colori: Giallo e verde listati di turchino
Motto: Come rivoluzion sóna il mio nome
Titolo: La Contrada si fregia del titolo di "Nobile" per aver posto il Monte del Popolo al potere nella sommossa capeggiata da Francesco d'Agnolo detto Barbicone (1371) e per il valore delle sue milizie nello scontro alla Croce del Travaglio contro Carlo IV di Boemia (1369)
Simboleggia: Industriosità
Antiche Compagnie Militari: San Pietro a Ovile di Sotto
Arte o mestiere:Setaioli
Terzo: Terzo di Camollia
Sede: Via del Comune, 44
Società di Contrada: "L'Alba"
Santo Patrono: Visitazione di Maria Vergine
Festa Titolare: 2 luglio

Oratorio: Oratorio del Santissimo nome di Gesù costruito nel 1680 in via del Comune
Fontanina Battesimale: antica fonte di San Francesco restaurata ad opera dello scultore Lorenzo Borgogni (1978), è situata di fronte al Vicolo degli Orbachi; ne fa parte una scultura di Angelo Canevari che ritrae Barbicone, il leggendario capopopolo del Bruco
Contrade Alleate: Istrice, Nicchio, Torre
Contrada avversaria: nessuna
Vittorie ufficiali: per la Contrada 42 - per il Comune 37
Ultima vittoria: 16 agosto 2008 - Giuseppe Zedde detto Gingillo su Elisir Logudoro
Rettore: Fabio Pacciani
Capitano: Luca Turchi
Sito internet: www.nobilcontradadelbruco.it


CONTRADA DELLA TORRE


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torre300

Stemma d'oro, un elefante su base erbosa recante una gualdrappa rossa con croce bianca e una torre cintata con un pennoncello rosso crociato d'argento

Colori:
Rosso cremisi con liste bianche e blu
Motto: Oltre la forza, la potenza
Simboleggia: Acutezza
Antiche Compagnie Militari: Salicotto di Sopra, Salicotto di Sotto, Rialto, San Giusto
Arte o mestiere: Battilana
Terzo: Terzo di San Martino
Sede: Via Salicotto, 78
Società di Contrada: "L'Elefante"
Santo Patrono: San Giacomo Maggiore Apostolo e Sant'Anna
Festa Titolare: 25 luglio. Si festeggia l'ultima domenica di luglio

Oratorio:
Fu eretto in Via Salicotto dalla repubblica senese e dagli abitanti come ex-voto per la vittoria conseguita contro le truppe medicee e pontificie a Porta Camollia nel 1526.
L'edificio fu iniziato del 1531 e offiziato dal 1536
Fontanina Battesimale: Opera dello scultore Mario Berrettini (1984), sostituisce quella di Fausto Corsini (1954). Reca il motto e l'iscrizione "VICTORIA", è situata in via Salicotto
Contrade Alleate: Bruco
Contrada avversaria: Oca
Vittorie ufficiali: per la Contrada 50 - per il Comune 44
Ultima vittoria: 16 Agosto 2005 - Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Berio
Priore: Luca Bruni
Capitano: Paolo Capelli
Sito internet: www.contradadellatorre.it


CONTRADA DELLA SELVA


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selva300

Stemma d'argento, un rinoceronte al piede d'una quercia fogliata al cui tronco figurano trofei di caccia, sormontata da un sole radioso d'oro, recante l'iniziale U (Umberto I) in campo azzurro

Colori: Verde e arancio con liste bianche
Motto: Prima Selvalta in Campo
Simboleggia: Potenza
Antiche Compagnie Militari: Vallepiatta, San Giovanni, Porta Salaia
Arte o mestiere: Tessitori
Terzo: Terzo di Città
Sede: Piazzetta della Selva, 5
Società di Contrada: "Società Rinoceronte"
Santo Patrono: Assunzione della Beata Vergine
Festa Titolare: 15 agosto. Si festeggia la quarta domenica di agosto

Oratorio:
La Chiesa cinquecentesca di San Sebastiano, già delle monache Gesuate in Via Franciosa
Fontanina Battesimale:
Opera di Vinicio Guastatori (1965), è sormontata da un rinoceronte. Reca il motto della Contrada. Si trova in Piazza della Selva davanti alla Sede
Contrade Alleate: Chiocciola, Tartuca
Vittorie ufficiali: per la Contrada 37 - per il Comune 37
Ultima vittoria: 2 Luglio 2010 - Silvano Mulas detto Voglia su Fedora Saura
Priore: Francesco Rinaldi
Capitano: Luca Targetti
Sito internet: www.contradadellaselva.it


IMPERIALE CONTRADA DELLA GIRAFFA


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giraffa300

Stemma d'argento, una giraffa tenuta da un moro vestito alla turca sotto un nastro azzurro recante il motto: UMBERTUS I DEDIT

Colori:
Rosso e bianco
Motto: Altius caput maior gloria
Titolo: La Contrada ha il titolo di "Imperiale" per decreto di Vittorio Emanuele III, avendo vinto il Palio del luglio 1936 dedicato all'Impero
Simboleggia: Eleganza
Antiche Compagnie Militari: San Pietro a Ovile di Sopra
Arte o mestiere: Pittori
Terzo: Terzo di Camollia
Sede: Piazzatta della Giraffa, 2
Società di Contrada: "Società della Giraffa"
Santo Patrono: Maria SS. della Visitazione
Festa Titolare: prima domenica di giugno

Oratorio:
Chiesa del Suffragio, nella cripta della Collegiata di Provenzano. Nel 1969 la Giraffa è stata dichiarata ente morale di diritto canonico
Fontanina Battesimale: Opera di Salvatore Bocci. Ne fa parte un bronzo di Pier Luigi Olla. E' situata in Piazzetta della Giraffa
Contrade Alleate: Civetta, Istrice, Pantera
Contrada avversaria: nessuna
Vittorie ufficiali: per la Contrada 40 - per il Comune 34
Ultima vittoria: 16 agosto 2011 - Andrea Mari detto Brio su Fedora Saura
Priore: Laura Dinelli Sensi
Capitano: Maurizio Vanni
Sito internet: www.contradadellagiraffa.it


CONTRADA DELLA LUPA


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lupa300

Stemma d'argento, una lupa romana bigemina su una campana erbosa, coronata all'antica. Bordura di argento e rosso caricata di croci rosso e argento

Colori:
Bianco e nero con liste arancio
Motto: Et Urbis et Senarum Signum et Decus
Simboleggia: Fedeltà
Antiche Compagnie Militari: San Donato allato alla chiesa, Sant'Andrea
Arte o mestiere: Fornai
Terzo: Terzo di Camollia
Sede: Via Vallerozzi, 63
Società di Contrada: "Romolo e Remo"
Santo Patrono: San Rocco confessore
Festa Titolare: 16 agosto

Oratorio:
In via Vallerozzi, la cinquecentesca chiesa che fu già della Confraternita di San Rocco. Al suo lato vi è una colonna lupata offerta dal Comune di Roma
Fontanina Battesimale: Opera dell'architetto Giovanni Barsacchi, con una lupa in bronzo di Emilio Montagnani (1962)
Contrada avversaria: Istrice
Vittorie ufficiali: per la Contrada 34 - per il Comune 34
Ultima vittoria: 2 luglio 1989 - Dario Colagè detto Il Bufera su Vipera
Priore: Andrea Viviani
Capitano: Guido Burrini
Sito internet: www.contradadellalupa.it


CONTRADA DEL DRAGO


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drago300

Stemma d'argento con un drago spiegato di verde, coronato all'antica recante un pennoncello azzurro con l'iniziale U d'oro (Umberto I) sormontato da corona reale

Colori: Rosa antico e verde con liste gialle
Motto: Il cor che m'arde divien fiamma in bocca
Simboleggia: Ardore
Antiche Compagnie Militari: Sant'Egidio, San Donato ai Montanini
Arte o mestiere: Banchieri
Terzo: Terzo di Camollia
Sede: Piazza Matteotti, 18
Società di Contrada: "Camporegio"
Santo Patrono: Santa Caterina da Siena
Festa Titolare: ultima domenica di maggio

Oratorio:
La Chiesa di Santa Caterina che fu delle monache del Paradiso e passò alla Contrada con decreto Granducale nel 1787. Si trova in Piazza Matteotti
Fontanina Battesimale: Opera dello scultore Vico Consorti. Realizzata nel 1977, porta la scritta: "L'amore di Contrada per l'arte di Vico Consorti affida ai dragaioli che nasceranno il ricordo dei grandi Priori Mario Calamati e Alberto Rossi" ed è situata in Piazza Matteotti davanti alla sede. Dal 1970 il Drago è stato riconosciuto ente morale di diritto canonico
Contrade Alleate: Aquila
Contrada avversaria: nessuna
Vittorie ufficiali: per la Contrada 36 - per il Comune 36
Ultima vittoria: 16 agosto 2001 - Luca Minisini detto Dè su Zodiach
Priore: Laura Bonelli
Capitano: Mario Toti
Sito internet: www.contradadeldrago.it


CONTRADA CAPITANA DELL'ONDA


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Stemma d'argento, un delfino, coronato alla reale, natante nel mare azzurro

Colori: Bianco e celeste
Motto: Il colore del cielo, la forza del mare
Titolo: La Contrada ha il titolo di "Capitana" perchè le sue milizie montavano la guardia al Palazzo del Comune
Simboleggia: Letizia
Antiche Compagnie Militari: Casato di Sotto, San Salvadore
Arte o mestiere: Falegnami
Terzo: Terzo di Città
Sede: Via Giovanni Duprè, 111
Società di Contrada: "Giovanni Duprè"
Santo Patrono: Visitazione di Maria Vergine
Festa Titolare: 2 luglio

Oratorio: La chiesa, il cui impianto cinquecentesco è attribuito a Baldassarre Peruzzi, sorge all'Arco di San Giuseppe e fu concessa con un Rescritto del granduca Pietro Leopoldo II nel 1787.
Fontanina Battesimale:
Progetto di Algero Rosi. Gli stemmi sono opera di Vittorio Conti. I bronzi sono di Alfonso Buoninsegni (1972). E' situata davanti all'Oratorio, all'inizio di via Fontanella
Contrade Alleate:
Nicchio, Tartuca, Valdimontone
Contrada avversaria: Torre
Vittorie ufficiali: per la Contrada 44 1/2 - per il Comune 39
Ultima vittoria: 2 luglio 2012 - Gigi Bruschelli detto Trecciolino su Ivanov
Priore: Massimo Castagnini
Capitano: Riccardo Coppini
Sito internet: www.contradacapitanadellonda.com


CONTRADA DI VALDIMONTONE


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valdimontone300

Stemma d'oro, un montone rampante al naturale coronato all'antica. Nell'angolo superiore sinistro la lettera U (Umberto I) d'oro coronata alla reale su campo azzurro

Colori: Rosso e giallo con liste bianche
Motto: Sotto il mio colpo la muraglia crolla
Simboleggia: Perseveranza
Antiche Compagnie Militari: Borgo S. Maria, Sant'Angelo a Montone, Samoreci (San Maurizio)
Arte o mestiere: Ligrittieri (Mercanti di seta)
Terzo: Terzo di San Martino
Sede: Via di Valdimontone
Società di Contrada: "Castelmontorio"
Santo Patrono: Madonna del Buon Consiglio
Festa Titolare: 26 aprile

Oratorio:
Chiesa della SS: Trinità, in uso perpetuo alla Contrada che la fa offiziare tutte le domeniche
Fontanina Battesimale:
Il battesimo contradaiolo ha luogo nell'Oratorio il giorno della festa titolare
Contrade Alleate:
Onda
Contrada avversaria: Nicchio
Vittorie ufficiali: per la Contrada 48 - per il Comune 44
Ultima vittoria: 16 Agosto 2012 - Jonathan Bartoletti detto Scompiglio su Lo Specialista
Priore: Gianfranco Indrizzi
Capitano: Francesco Palazzi
Sito internet: www.valdimontone.it


NOBILE CONTRADA DELL'OCA


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Stemma d'oro, un'oca coronata alla reale su di una zolla erbosa, con al collo un nastro azzurro da cui pende la croce di Savoia

Colori: Bianco e verde con liste rosse
Motto: Clangit ad arma
Titolo: La Contrada ha il titolo di "Nobile" per il valore dei suoi soldati nella battaglia di Montemaggio (1145), in quella di Montaperti (1260), dopo la quale ebbe il titolo di "governatora", e nella guerra di Siena (1552-1555), inoltre, per aver costruito a proprie spese l'acquedotto dei "bottini"
Simboleggia: Avvedutezza
Antiche Compagnie Militari: Sant'Antonio, San Pellegrino
Arte o mestiere: Tintori
Terzo: Terzo di Camollia
Sede: Vicolo del Tiratoio, 13
Società di Contrada: "Trieste"
Santo Patrono: Santa Caterina da Siena
Festa Titolare: 29 aprile - la Contrada la festeggia in maggio

Oratorio:
Costruito fra il 1464 e il 1474 dagli abitanti di Fontebranda, al piano terreno della casa ove nel 1347 nacque Santa Caterina
Fontanina Battesimale: il battesimo contradaiolo ha luogo alle fonti di Fontebranda (XII-XIII sec.) nella via omonima
Contrada avversaria: Torre
Vittorie ufficiali: per la Contrada 66 - per il Comune 65
Ultima vittoria: 2 Luglio 2013 - Giovanni Atzeni detto Tittia su Guess
Governatore: Fulvio Bruni
Capitano: Claudio Cocchia
Sito internet: www.contradadelloca.it


CONTRADA DEL LEOCORNO


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leocorno300

Stemma d'argento, un leocorno inalberato al naturale, su base erbosa. Nella bordura azzurra sta il motto in oro HUMBERTI REGIS GRATIA

Colori:
Bianco e arancio con liste azzurre
Motto: Fiede e risana al par l'arma ch'ho in fronte
Simboleggia: Scienza
Antiche Compagnie Militari: San Giorgio, Pantaneto, Spadaforte
Arte o mestiere: Orafi
Terzo: Terzo di San Martino
Sede: Piazzetta Grassi, 6
Società di Contrada: "Il Cavallino"
Santo Patrono: San Giovanni Battista
Festa Titolare: 24 giugno

Oratorio:
San Giovannino della Staffa in Piazzatta Grassi
Fontanina Battesimale: Opera dell'Architetto Carlo Nepi. Realizzata nel 1997 è situata in Via Pantaneto
Contrade Alleate: Pantera, Tartuca
Contrada avversaria: Civetta
Vittorie ufficiali: per la Contrada 32 - per il Comune 30
Ultima vittoria: 16 Agosto 2007 - Jonatan Bartoletti detto Scompiglio su Brento
Priore: Paolo Leoncini
Capitano: Marco Gualtieri
Sito internet: www.contradaleocorno.it


CONTRADA SOVRANA DELL'ISTRICE


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istrice300

Stemma d'argento, un istrice armato, su base erbosa, coronato all'antica, caricato di due rose di Cipro rosso, un nodo di Savoia azzurro e la croce ottagona del Sovrano Militare Ordine di Malta d'argento sul campo di rosso


Colori: Bianco con arabeschi rossi, neri e blu in parti uguali
Motto: Sol per difesa io pungo
Titolo: La Contrada ha il titolo di "Sovrana" concesso nel 1980 dal Sovrano Militare Ordine di Malta, che ebbe sede dal XIV secolo nel rione di Camollia
Simboleggia: Acutezza
Antiche Compagnie Militari: Santo Stefano, San Vincenti, la Magione, San Bartolomeo
Arte o mestiere: Fabbri
Terzo: Terzo di Camollia
Sede: Via Camollia, 89
Società di Contrada: "Il Leone"
Santo Patrono: San Bartolomeo
Festa Titolare: 24 agosto

Oratorio:
in Via Camollia, fu originariamente la Chiesa dei Santi Vincenti e Anastasio, che si fa risalire al 1144. Dopo numerosi restauri e modifiche, la Chiesa fu concessa in uso perpetuo agli istriciaioli nel 1849
Fontanina Battesimale: opera di Vico Consorti, realizzata nel 1962, reca il motto della Contrada ed è situata in Via Malta
Contrade Alleate: Bruco, Chiocciola, Civetta, Giraffa
Contrada avversaria: Lupa
Vittorie ufficiali: per la Contrada 42 - per il Comune 41
Ultima vittoria: 2 luglio 2008 - Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Già del Menhir
Priore: Nicoletta Fabio
Capitano: Stefano Berrettini
Sito internet: www.istrice.org


NOBILE CONTRADA DEL NICCHIO


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nicchio300

Stemma azzurro, una conchiglia d'argento, coronata alla granducale tra due rami di corallo rosso, tre nodi di Savoia e due rosette di Cipro, l'una rossa e l'altra argento

Colori: Azzurro con liste gialle e rosse
Motto: E' il rosso del corallo che m'arde in cor
Titolo: La Contrada ha il titolo di "Nobile" per il valore delle sue milizie a Montaperti (1260) e a Porta Pispini (1527); per aver portato l'acqua nel rione nel 1469 e alla fonte dei Pispini nel 1534
Simboleggia: Riservatezza
Antiche Compagnie Militari: Abbadia nuova di sopra, Abbadia nuova di Sotto
Arte o mestiere: Vasai
Terzo: Terzo di San Martino
Sede: Via dei Pispini, 68/70
Società di Contrada: "La Pania"
Santo Patrono: San Gaetano da Thiene
Festa Titolare: 7 agosto

Oratorio:
Tra Via dei Pispini e Via dell'Oliviera, costruito nel 1680 dai contradaioli e dedicato al loro Patrono
Fontanina Battesimale: Fonte dei Pispini (XVI secolo)
Contrade Alleate: Bruco, Onda Tartuca
Contrada avversaria: Valdimontone
Vittorie ufficiali: per la Contrada 47 - per il Comune 42
Ultima vittoria: 16 Agosto 1998 - Dario Colagè detto Il Bufera su Re Artù
Priore: Paolo Neri
Capitano: Mario Corbelli
Sito internet: www.nobilecontradadelnicchio.it


CONTRADA PRIORA DELLA CIVETTA


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civetta300

Stemma partito di nero e rosso, una civetta in maestà con due scudetti azzurri caricati con le lettere U e M (Umberto I e Margherita di Savoia)


Colori:
Nero e rosso con liste bianche
Motto: Vedo nella notte
Titolo: La Contrada ha il titolo di "Priora" per aver ospitato la prima riunione del Magistrato delle Contrade, l'organismo che riunisce i Priori delle diciassette Contrade per deliberare sulle questioni di interesse comune
Simboleggia: Astuzia
Antiche Compagnie Militari: San Vigilio, San Pietro in Banchi, San Cristoforo
Arte o mestiere: Calzolai
Terzo: Terzo di San Martino
Sede: Castellare degli Ugurgieri, 5
Società di Contrada: "Cecco Angiolieri"
Santo Patrono: Sant'Antonio da Padova e San Bernardo Tolomei
Festa Titolare: 13 giugno

Oratorio:
Costruito nel 1930 entro la struttura del Castellare degli Ugurgieri, (Via Cecco Angiolieri), è stato consacrato nel dopoguerra
Fontanina Battesimale: Fusione in bronzo, opera di Fabio Belleschi, si trova all'interno del Castellare degli Ugurgeri
Contrade Alleate: Aquila, Istrice, Giraffa, Pantera
Contrada avversaria: Leocorno
Vittorie ufficiali: per la Contrada 36 - per il Comune 33
Ultima vittoria: 16 agosto 2009 - Andrea Mari detto Brio su Istriceddu
Priore: Riccardo Cerpi
Capitano: Francesco Ricci
Sito internet: www.contradadellacivetta.it


CONTRADA DELLA TARTUCA



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Stemma d'oro, una tartaruga in un campo d'oro seminato di nodi di Savoia azzurri alternati con margherite

Colori: Giallo e turchino
Motto: Forza e costanza albergo
Simboleggia: Saldezza
Antiche Compagnie Militari: Porta all'Arco, Sant'Agata
Arte o mestiere: Maestri di pietra
Terzo: Terzo di Città
Sede: Via Tommaso Pendola, 21
Società di Contrada: "Castelsenio"
Santo Patrono: Sant'Antonio da Padova
Festa Titolare: 13 giugno

Oratorio: in Via Tommaso Pendola. Fu edificato dalla Contrada nel XVII sec. e dedicato al patrono Sant'Antonio da Padova
Fontanina Battesimale: Opera dello scultore Bruno Buracchini (1951), è situata in via Tommaso Pendola
Contrade Alleate: Leocorno, Onda, Nicchio, Selva
Contrada avversaria: Chiocciola
Vittorie ufficiali: per la Contrada 53 1/2 - per il Comune 47 1/2
Ultima vittoria: 16 agosto 2010 - Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Istriceddu
Priore: Simone Ciotti
Capitano: Vinicio Capitani
Sito internet:www.tartuca.it


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Edited by Milea - 16/8/2023, 09:45
 
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Verso il Palio del 16 agosto 2013
L'Assegnazione


Esultano la Lupa per Lo Specialista e
soprattutto l'Onda per la favorita Morosita Prima




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E' stata effettuata in Piazza del Campo l'assegnazione dei cavalli alle dieci Contrade che parteciperanno al Palio di Siena del 16 agosto 2013. La sorte bacia la Lupa alla quale è andato Lo Specialista, e soprattutto la contrada dell'Onda che ha avuto in sorte la favorita Morosita Prima. Sono queste, dopo l'assegnazione appena conclusa, le contrade favorite per il Palio dell'Assunta 2013.
L'ordine di estrazione è stato il seguente: Aquila, Oca, Selva, Lupa, Onda, Tartuca, Nicchio, Bruco, Chiocciola e Torre.


Assegnazione



Questi gli abbinamenti (nell'ordine: numero di orecchio, cavallo, contrada, sesso, anni, manto, proprietario)


Aquila

17 NAIKE’ AQUILA F 7 BAIO Simone Picchi
(palii corsi 1) A luglio ha esordito, ma la situazione di palio non era certamente delle migliori. Questa volta, invece, potrebbe iniziare a mettere in mostra le sue doti. Possibile sorpresa.


Oca

21 OSVALDO OCA C 6 BAIO Roberto Danesi
(esordiente) E’ un cavallo che sicuramente può migliorare. Alle prove di notte, sia di luglio che di agosto, non è andato male e adesso ha la sua chance importante.


Selva

19NICOLAS DE PETRA ULPU SELVA C 7 BAIO Mark Harris Getty
(palii corsi 1) Per adesso nel palio ha fatto solo dalla mossa a San Martino. Non è tra i big del lotto, ma ci può stare.


Lupa

3LO SPECIALISTA LUPA C 9 BAIO Fabio Fioravanti
(palii corsi 5, vinti 1) Affidabilità ed esperienza. Sono queste le sue credenziali. Nella lista dei 10 è l’unico che ha già vinto il palio e per questo dovrebbe essere il favorito. Forse non lo è, ma la contrada che lo avrà in sorte sa che può fare il palio, anche per vincerlo.


Onda

7 MOROSITA PRIMA ONDA F 8 BAIO OSCURO Carolina Tacconi
(palii corsi 2) Femmina con buone doti di galoppatrice. A luglio ha impressionato, arrivando tra i primi. Questo potrebbe essere il palio della consacrazione. Una delle punte del lotto.


Tartuca

9 PORTO ALABE TARTUCA C 5 SAURO Fabrizio Brogi
(palii corsi 1) Chissà che l’esperienza poco felice di luglio non lo abbia fatto crescere. Di sicuro le doti ce le ha, deve solo metterle in mostra. Può essere una delle punte di questo lotto.


Nicchio

18 OPPIO NICCHIO C 6 GRIGIO Giuliano Brandini
(esordiente) Si è messo in mostra questa mattia nelle batterie. Soggetto preciso e piuttosto affidabile ma non una delle prime punte del lotto.


Chiocciola

14 MOCAMBO BRUCO C 8 BAIO Mark Harris Getty
(palii corsi 2). Strutturalmente è piuttosto “pesante” e non troppo scattante in partenza. In questo lotto non è tra i favoriti, ma può ben figurare.


Chiocciola

8 PHALENA CHIOCCIOLA F 5 BAIO OSCURO Massimo Milani
(esordiente) E’ stato il soggetto che più si è fatto vedere in batteria. Sicuramente un buon galoppatore. Può inserirsi tra le sorprese.


Torre

15 POLONSKI TORRE C 5 SAURO Mark Harris Getty
(esordiente) Da tempo si parlava di un possibile inserimento nel lotto per il cavallo della scuderia Bruschelli. Adesso è arrivata l’opportunità, vediamo come e se riuscirà a sfruttarla.



palio-16-agosto-2013
Fonte






Edited by Milea - 8/8/2021, 15:25
 
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Palio di Siena del 16 agosto 2013:
i 10 cavalli al canape


L'elenco e la scheda dei 10 cavalli che
prenderanno parte al Palio di Siena del 16 agosto 2013




canapi



3 LO SPECIALISTA C 9 BAIO Fabio Fioravanti
(palii corsi 5, vinti 1) Affidabilità ed esperienza. Sono queste le sue credenziali. Nella lista dei 10 è l’unico che ha già vinto il palio e per questo dovrebbe essere il favorito. Forse non lo è, ma la contrada che lo avrà in sorte sa che può fare il palio, anche per vincerlo.

7 MOROSITA PRIMA F 8 BAIO OSCURO Carolina Tacconi
(palii corsi 2) Femmina con buone doti di galoppatrice. A luglio ha impressionato, arrivando tra i primi. Questo potrebbe essere il palio della consacrazione. Una delle punte del lotto.

8 PHALENA F 5 BAIO OSCURO Massimo Milani
(esordiente) E’ stato il soggetto che più si è fatto vedere in batteria. Sicuramente un buon galoppatore. Può inserirsi tra le sorprese.

9 PORTO ALABE C 5 SAURO Fabrizio Brogi
(palii corsi 1) Chissà che l’esperienza poco felice di luglio non lo abbia fatto crescere. Di sicuro le doti ce le ha, deve solo metterle in mostra. Può essere una delle punte di questo lotto.

14 MOCAMBO C 8 BAIO Mark Harris Getty
(palii corsi 2). Strutturalmente è piuttosto “pesante” e non troppo scattante in partenza. In questo lotto non è tra i favoriti, ma può ben figurare.

15 POLONSKI C 5 SAURO Mark Harris Getty
(esordiente) Da tempo si parlava di un possibile inserimento nel lotto per il cavallo della scuderia Bruschelli. Adesso è arrivata l’opportunità, vediamo come e se riuscirà a sfruttarla.

17 NAIKE’ F 7 BAIO Simone Picchi
(palii corsi 1) A luglio ha esordito, ma la situazione di palio non era certamente delle migliori. Questa volta, invece, potrebbe iniziare a mettere in mostra le sue doti. Possibile sorpresa.

18 OPPIO C 6 GRIGIO Giuliano Brandini
(esordiente) Si è messo in mostra questa mattia nelle batterie. Soggetto preciso e piuttosto affidabile ma non una delle prime punte del lotto.

19 NICOLAS DE PETRA ULPU C 7 BAIO Mark Harris Getty
(palii corsi 1) Per adesso nel palio ha fatto solo dalla mossa a San Martino. Non è tra i big del lotto, ma ci può stare.

21 OSVALDO C 6 BAIO Roberto Danesi
(esordiente) E’ un cavallo che sicuramente può migliorare. Alle prove di notte, sia di luglio che di agosto, non è andato male e adesso ha la sua chance importante.



Palio-monte
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La benedizione del cavallo della Selva



selva


La benedizione del cavallo della Selva Nicolas De Pedra Ulpa nella Chiesa della contrada prima dell'inizio del Palio dell'Assunta. La corsa partirà alle 19 dopo il corteo storico in piazza del Campo



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Edited by Milea - 8/8/2021, 15:33
 
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Palio di Siena del 16 agosto 2013:
celebrata la Messa del Fantino



messadelfantino111


E' stata celebrata questa mattina, venerdì 16 agosto alle 7.45, dall'Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani, la "Messa del Fantino" nella Cappella adiacente al Palazzo Comunale in Piazza del Campo


messadelfantino112
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Palio di Siena del 16 agosto,
il borsino definitivo delle accoppiate:
Onda, Lupa e Nicchio le favorite




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Ci siamo. Il Palio di agosto 2013 sta per raggiungere il suo culmine.
Tra poche ore negli oratori di contrada si svolgeranno le benedizioni del cavallo, poco prima delle 17 partirà la passeggiata storica ed infine alle 19 i cavalli usciranno dall’entrone. L’attesa tra i contradaioli sta crescendo di minuto in minuto. In questi giorni abbiamo parlato delle 10 accoppiate che saranno ai canapi questa sera, valutandone pregi e difetti, adesso è arrivato il momento di individuare le nostre favorite, le possibili sorprese e le incognite della carriera che si correrà tra poche ore.


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LE FAVORITE:

ONDA:
Probabilmente non ha la fame di vittoria di altre contrade, avendo vinto lo scorso anno, ma l’accoppiata è potente, affidabile e credibile. Tittia potrebbe inoltre definitivamente affermarsi e candidarsi per l’eredità di Trecciolino. Certe occasioni non vanno sprecate quando ti si presentano e capitan Coppini lo sa.

LUPA:
Delle 10 è l’accoppiata con il miglior feeling cavallo-fantino. Scompiglio è al suo quinto palio con Lo Specialista. Ne conosce limiti, pregi e difetti. Il fantino pistoiese sa che sarà determinante partire davanti e le possibilità per farlo ci sono vista anche la calma del cavallo tra i canapi. Mancando anche la rivale, la Lupa è sicuramente una delle favorite di questo palio.

NICCHIO:
Oppio non è il primo cavallo del lotto, ma Luigi Bruschelli è garanzia di credibilità e strategia. Di certo, a livello politico, il Nicchio rappresenta una realtà importante di questa carriera e se dovesse anche avere la fortuna di un ordine al canape favorevole, potrebbe sistemare gli ultimi tasselli per giocarsi il palio da protagonista.


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LE POSSIBILI SORPRESE:


AQUILA:
Nelle prove Gingillo è quello che si è impegnato più di tutti per cercare di testare Naikè e di trovare il giusto feeling con il cavallo. A livello di potenza, forse, non è tra le prime accoppiate, ma lo spunto in partenza è ottimo e partire davanti può valere mezzo palio. Giuseppe Zedde, inoltre, è chiamato al riscatto e questa volta ha davvero l’occasione giusta per dimostrare quanto vale.

CHIOCCIOLA:
Phalena ha impressionato, sia nelle batterie che in un paio di prove. L’unica incognita è dovuta alla giovane età e all’inesperienza della sorella di Istriceddu, che anche ieri sera tra i canapi ha mostrato un po’ di nervosismo. La presenza della rivale, inoltre, non facilita il compito di Silvano Mulas, che è atteso da un palio difficile nel quale dovrà dimostrare di avere coraggio e sangue freddo.

BRUCO:
Mocambo e Amsicora sono cresciuti nei 4 giorni. L’accoppiata di Via del Comune è rimasta piuttosto nascosta, dimostrando però che le qualità per fare il palio ci sono tutte, a partire dalla mossa dove il cavallo sa farsi trovare pronto (vedi luglio). Mocambo è piuttosto esperto, il fantino vuole dimostrare quanto vale e il Bruco potrebbe essere la vera sorpresa di questo palio.

SELVA:
Nicolas ha mostrato delle ottime qualità, inoltre Luca Minisini è sembrato trovarcisi molto bene, con un feeling che è cresciuto esponenzialmente di giorno in giorno. Sicuramente le accoppiate favorite sono altre, ma per quanto visto in questi giorni, la Selva potrebbe recitare un ruolo di primo piano in questa carriera.


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LE INCOGNITE:


TORRE:
E’ una delle accoppiate che è cresciuta di più in questi giorni. In un paio di circostanze Girolamo è riuscito anche a mostrare le ottime doti di Polonski in partenza. Il palio della Torre, però, non si annuncia semplicissimo perché l’Oca cercherà sicuramente di evitare “la ringollata”. Alessio Migheli avrà molti occhi addosso e innanzitutto dovrà cercare di districarsi dalla marcatura di Fontebranda.

OCA:
Vedi sopra. L’obiettivo dell’Oca è quello di non far vincere la Torre e Francesco Caria per prima cosa dovrà pensare a svolgere il compito affidatogli da capitan Cocchia. Se poi le situazioni saranno favorevoli, allora potrebbe anche cambiare la strategia, ma in prima battuta Tremendo penserà ad ostacolare l’avversaria.

TARTUCA:
Stesso discorso fatto per l’Oca. Anche la Tartuca cercherà innanzitutto di evitare la purga e sfruttare comunque le occasioni che le si potranno presentare. L’accoppiata è cresciuta di prova in prova e stasera il giovanissimo Grandine è atteso da un altro palio piuttosto complicato, ma le qualità per fare bene ha mostrato più volte di averle.


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PALIO DI SIENA DEL 16 AGOSTO 2013:
TRIONFA L'ONDA CON TITTIA



L'ordine di ingresso ai canapi è stato il seguente: Oca, Bruco, Onda, Lupa, Tartuca, Torre, Nicchio, Aquila, Chiocciola e Selva di rincorsa


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La contrada dell'Onda ha vinto il Palio di Siena del 16 agosto 2013 corso in onore della Madonna dell'Assunta, conquistando il Drappellone realizzato da Cesare Olmastroni e Cecilia Rigacci.

L'ordine di ingresso ai canapi è stato il seguente: Oca, Bruco, Onda, Lupa, Tartuca, Torre, Nicchio, Aquila, Chiocciola e Selva di rincorsa.

Dopo che il mossiere Bartolo Ambrosione ha fatto uscire una volta i cavalli dai canapi, partenza veloce con un ottimo scatto di lupa, oca e tartuca. La lupa passa prima a San Martino. Al secondo San Martino testa a testa tra onda e lupa. Al secondo giro passa avanti l'onda e va a vincere il Palio.



L'ordine di ingresso tra i canapi

(nell'ordine: cavallo, contrada, tra parentesi il numero di assegnazione,
orecchio, di coscia e di trifora, sesso, età, manto, palii disputati, fantino)



Oca

OSVALDO OCA (a2 - o10 - c21 - t7) C 6 BAIO (esordiente)
Francesco Caria detto Tremendo

Chiocciola

MOCAMBO BRUCO (a8 - o5 - c14 - t3) C 8 BAIO (2 palii)
Antonio Siri detto Amsicora

Onda

MOROSITA PRIMA ONDA(a5 - o2 - c7 - t8) F 8 BAIO OSCURO (2 palii)
Giovanni Atzeni detto Tittia

Lupa

LO SPECIALISTA LUPA(a4 - o1 - c3 - t1) C 7 BAIO (5 palii, vinti 1)
Jonatan Bartoletti detto Scompiglio

Tartuca

PORTO ALABE TARTUCA(a6 - o4 - c9 - t9) C 5 SAURO (1 palio)
Sebastanio Murtas detto Grandine

Torre

POLONSKI TORRE(a10 - o6 - c15 - t2) C 5 SAURO (esordiente)
Alessio Migheli detto Girolamo

Nicchio

OPPIO NICCHIO (a7 - o8 - c18 - t6) C 6 GRIGIO (esordiente)
Luigi Bruschelli detto Trecciolino

Aquila

NAIKE’ AQUILA(a1 - o7 - c17 - t5) F 7 BAIO (1 palio)
Giuseppe Zedde detto Gingillo

Chiocciola

PHALENA CHIOCCIOLA(a9 - o3 - c8 - t4) F 5 BAIO OSCURO (esordiente)
Silvano Mulas detto Voglia

Selva

RINCORSA NICOLAS DE PETRA ULPU SELVA(a3 - o9 - c19 - t10) C 7 BAIO (1 palio)
Luca Minisini detto Dè




Siena, il giorno del Palio
L'Onda vince la Carriera dell'Assunta



Lunga attesa per la partenza, poi la contrada favorita alla vigilia supera la Lupa e raggiunge da sola il traguardo. Il sindaco Valentini: "C'è chi spera che i cavalli si facciano male"




La contrada dell'Onda ha vinto il Palio dell'Assunta. I contradaioli festeggiano di nuovo la vittoria a distanza di 1 anno e un mese dopo la vittoria del luglio 2012. In sella al cavallo Morosita Prima il fantino Giovanni Atzeri, detto Tittia che a luglio aveva già vinto il Palio con la contrada dell'Oca.

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Un bis in rimonta per il fantino, portato in trionfo fino al Duomo. E' la prima volta che Tittia, quattro successi su venti partecipazioni al Palio, vince con una contrada che non sia l'Oca.

Un Palio senza incidenti e con una mossa lunga, con Selva di rincorsa e l' Oca in prima posizione seguita da Bruco, Onda, Lupa, Tartuca, Torre, Nicchio, Aquila, Chiocciola. Durante i tre giri di piazza del Campio due cavalli sono rimasti scossi mentre il fantino Trecciolino è caduto.

E' stata la "Carriera delle nonne", ovvero le contrade che da più tempo non vincono il drappellone o “cencio” come lo chiamano i senesi. C'erano anche Chiocciola, Nicchio e Aquila, che non vincono da maggior tempo proprio insieme alla Lupa, a digiuno addirittura dal 2 luglio del 1989.

"Come per la Formula 1 c'è una fetta di spettatori che guardano solo le partenze del Gran Premio per assistere ad un incidente - aveva detto il sindaco Valentini - anche per il Palio c'è una piccola fetta di spettatori che guardano il Palio sperando che si faccia male un cavallo.

E' la più grossa offesa che possono fare alla città mentre invece Siena ha sempre avuto grandissima attenzione per i cavalli e anche quest'anno è stato fatto un lavoro oggetto di ammirazione da parte di tutti".

Valentini ha anche detto che "i cavalli che correranno in piazza provengono da un lotto molto affidabile, testato e selezionato da una base molto ampia, è quanto di meglio abbiamo trovato e su questo i capitani delle contrade hanno fatto le loro scelte". La Carriera è stata preceduta prima dalla benedizione dei cavalli e poi dal corteo storico.





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L'Onda vince il Palio dell'Assunta
Era fra le contrade favorite



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L'Onda vince il Palio dedicato alla Madonna dell'Assunta con il cavallo Morosita Prima ed il fantino Giovanni Atzeni, detto Tittia. L'Onda, che era favorita, aveva vinto anche la prova della mattina. Tittia aveva vinto anche il Palio del 2 luglio scorso per la contrada dell'Oca. Una mossa non particolarmente lunga con la Selva di rincorsa che non aveva rivali in piazza.

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L'Onda ha vinto con una rimonta impetuosa culminata nel sorpasso della Lupa, che era in testa fin dalla mossa, sotto il Palazzo Pubblico al secondo giro di piazza, e dopo aver condizionato appena qualche metro prima una intensa bagarre al secondo passaggio da San Martino. L'Onda aveva avuto una mossa non fortunata, col cavallo inciampato nel canape, circostanza che l'ha relegata alla sesta posizione fino alla prima curva di San Martino da dove Giovanni Atzeni ha condotto la cavalla Morosita Prima verso la vittoria.

La prima parte della corsa era stata dominata dalla Lupa
, la «nonna» di piazza del Campo, che non vince dal 1989. Per Giovanni Atzeni, detto Tittia, 28 anni, nato a Nagold (Germania), questo è il quarto palio vinto: i precedenti li aveva vinti tutti con l'Oca (luglio 2007, luglio 2011, luglio 2013). Invece è caduto al secondo passaggio di San Martino un altro favorito, Luigi Bruschelli detto Trecciolino, che deve rimandare al prossimo Palio l'agognata quattordicesima vittoria, con cui eguaglie-rebbe il record - in tempi moderni - di Andrea Degortes detto Aceto.

Il suo cavallo, Oppio, rimasto «scosso», cioè senza fantino, è arrivato secondo a una lunghezza dall'Onda facendo una sua rimonta nel terzo giro. Infortunato il cavallo della Chiocciola, Phalena, montato dal fantino Silvano Mulas detto Voglia: il baio, una femmina di 5 anni, è inciampato a San Martino nel travolgere Trecciolino andato a terra.

Accertamenti dei veterinari vengono svolti alla clinica veterinaria del Ceppo di Siena sulle condizioni del cavallo Phalena, della contrada della Chiocciola, che nel Palio ha riportato un trauma alla zampa anteriore destra mentre affrontava la curva di San Martino. Per i veterinari si tratta di un «trauma da verificare radiologicamente a livello della fila digitale all'arto anteriore destro». Phalena è una cavalla di 5 anni, esemplare baio oscuro, esordiente oggi sul tufo di piazza del Campo, e veniva montata dal fantino Silvano Mulas detto Voglia.



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Fonte







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Palio dell’Assunta: i voti ai fantini


I voti ai dieci fantini che hanno corso il Palio di Siena del 16 agosto 2013 vinto dalla Contrada dell'Onda con Giovanni Atzeni detto Tittia su Morosita Prima





Onda

GIOVANNI ATZENI DETTO TITTIA: 10 E LODE. ONDA
A luglio aveva mancato la lode per un’inezia, questa volta la merita, eccome. Fa un palio praticamente perfetto. Alla mossa il cavallo rimane impigliato nel canape, ma lui è bravo a riprenderlo immediatamente. Disegna delle traiettorie perfette, che gli permettono di recuperare posizioni. Il secondo giro è da fantascienza. Resta a cavallo dimostrandosi in grande condizione quando la Lupa sbatte nel colonnino e lo urta. Da lì in poi è una cavalcata trionfale verso il cappotto personale. FUTURO IMPERATORE

Lupa

JONATAN BARTOLETTI DETTO SCOMPIGLIO: 6,5. LUPA
Pronti via e Scompiglio, come consuetudine, è davanti a tutti. Il primo San Martino è perfetto, al Casato invece entra fortissimo e va un po’ largo, permettendo ad Oca e Onda di avvicinarsi. Costruisce una traiettoria molto bassa (forse troppo) al secondo San Martino, probabilmente anche perché il cavallo si butta un po’. Rischia di cadere, rimane a cavallo anche grazie all’Onda, ma il suo palio finisce li perché Morosita non è più rimontabile. GENEROSO

Oca

FRANCESCO CARIA DETTO TREMENDO: 6. OCA
L’obiettivo dichiarato era non far vincere la Torre e alla fine fa il suo dovere. Alla mossa, anche grazie al posto basso, si fa trovare pronto. Gira bene le prime 2 curve, ma prima del secondo San Martino frena visibilmente dimostrando di cercare solamente la rivale. Forse avrebbe potuto osare un po’ di più. GUARDINGO

Nicchio

LUIGI BRUSCHELLI DETTO TRECCIOLINO: 6-. NICCHIO
Alla mossa si fa valere e prende un po’ di spazio a destra e a sinistra, ma quando si parte subisce una strizzata verso l’alto. Al primo San Martino è bravo ad intuire il corridoio che avrebbe potuto lanciarlo nelle prime posizioni. Gira quarto al Casato e si mette in scia delle prime, ma al secondo San Martino sbatte nel colonnino e cade terminando il suo palio e facendosi anche male. PROTAGONISTA MANCATO

Torre

ALESSIO MIGHELI: 5,5. TORRE
Parte in seconda fila non prendendo il tempo di mossa e rischia addirittura di finire subito in Piazza, ma è bravissimo a rifarsi sotto immediatamente, disegnando una traiettoria interna molto bella. Da lì in poi cerca il recupero e pian piano riesce anche portarsi a ridosso delle prime, terminando al terzo posto. SORPRESO

Bruco

ANTONIO SIRI DETTO AMSICORA: 5. BRUCO
E’ molto bravo, nonostante la strizzata alla mossa, ad uscire secondo dai canapi. Cerca di disegnare la traiettoria giusta al primo San Martino, ma Mocambo non sembra avere il motore di luglio ed improvvisamente si ritrova ottavo, coperto da molte contrade. Cerca di districarsi dalle retrovie, ma ormai il suo palio è compromesso e termina al secondo San Martino dopo l’urto con il colonnino e la conseguente caduta. INTRUPPATO

Tartuca

SEBASTIANO MURTAS DETTO GRANDINE: 5. TARTUCA
Parte appaiato alla Lupa facendosi trovare pronto, ma nonostante la seconda posizione, al primo San Martino spolvera i materassi, come già aveva fatto per le prove, perdendo 3 posizioni. Anche al Casato la traiettoria non è perfetta e viene sopravanzato anche dalla Torre. Con la Chiocciola fuori gioco avrebbe potuto fare molto di più. TIMIDO

Aquila

GIUSEPPE ZEDDE DETTO GINGILLO: 4,5. AQUILA
Il posto alto non lo aiuta, ma quando il Minisini entra sembra fiancare in ritardo. Imposta San Martino dal nono posto, ma è piuttosto bravo a prendere delle traiettorie interne che gli fanno recuperare qualche posizione. Da dietro, però, non riesce mai a farsi vedere, né tantomeno a recuperare terreno. Ci si attendeva molto di più. SONNECCHIANTE

Selva

LUCA MINISINI DETTO DE’: 4. SELVA
A luglio aveva la scusante del cavallo. Questa volta non è fortunato perché capita di rincorsa. Non si capisce cosa aspetti ad entrare, visto che migliore allineamento tra i canapi non lo vedevamo da anni. In corsa non lo vediamo mai e finisce così la sua annata paliesca in modo troppo anonimo per un rientrante. INGIUSTIFICABILE

Chiocciola

SILVANO MULAS DETTO VOGLIA: 4.CHIOCCIOLA
Non riesce mai a prendere la mossa. E’ vero che è al nono posto, ma con molto canape disponibile, invece quando entra la rincorsa parte dalla seconda fila e gira decimo il primo San Martino. La sua corsa in pratica finisce lì perché poi Phalena si fa male e dopo il secondo San Martino è costretto a fermarsi. DELUDENTE Fonte



 
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Situazione clinica di Phalena



Phalena



Il cavallo Phalena, toccato in sorte alla Contrada della Chiocciola, durante il Palio corso questo pomeriggio, manifestava, al secondo giro di Piazza, evidente sintomatologia algica a carico dell’arto anteriore destro. Immediatamente soccorso e sottoposto ad immobilizzazione della parte, veniva trasferito presso la Clinica “Il Ceppo” per i dovuti accertamenti diagnostici e le cure del caso.
Gli esami radiografici hanno permesso di rilevare una frattura della seconda falange anteriore destra, che è stata trattata con un gambaletto gessato. La prognosi è favorevole, salvo complicazioni, senza rischi per la vita del cavallo. Fonte




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La festa dell'Onda dopo la vittoria

La festa dei contradaioli dell'Onda che portano in
trionfo il fantino Tittia dopo la vittoria del Palio dell'Assunta




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Palio di Siena del 16 agosto 2013, il giro dell'Onda



Ecco la fotogallery del giro di sabato 17 agosto della Contrada dell'Onda vincitrice della Carriera d’agosto. All’indomani della vittoria i contradaioli sfilano per la città, intonando canti, con tanto di sbandieratori. Molti in bocca hanno il ciuccio a significare che il palio è “giovane”.


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