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| Barcellona: tra modernismo e... Leo Messi
Insolito itinerario nella capitale catalana, attraverso i 116 luoghi-simbolo del design contemporaneo locale, che fa capo a Gaudí. E poi, da una cattedrale (Sagrada Família), all'altra: il Nou Camp con il suo museo
Lo stadio con la scritta "Più che un club"
Subito dopo la pubblicazione de Il Codice Da Vinci divenne famosa la fantomatica via della rosa che attraverserebbe Parigi e l'Europa ad indicare il luogo di sepoltura di Maria Maddalena. Ma una vera linea, una vera strada, anch'essa contraddistinta da un fiore, attraversa davvero Barcellona e non porta al sepolcro della Maddalena, ma ad un itinerario tra 116 luoghi o meglio costruzioni simbolo del Modernismo Catalano. E' la Rute del Modernisme che non solo abbellisce la città, ma ne traccia un percorso ben distinto e visibile a chiunque abbassi per un momento gli occhi dalle splendide architetture per posarle sul selciato.
L'entrata della Passione della Sagrada Família
Una piastrella rossa con un fiore al centro indica che ci si trova nelle vicinanze di un'opera (general-mente di Antoni Gaudí) simbolo dello stile che si sviluppò a Barcellona a cavallo tra Ottocento e Novecento. Tra le tappe imperdibili ci sono sicuramente la Pedrera o Casa Milà, la Casa Batlló, la Casa Amatller, il Parc Güell arroccato sulla collina El Carmel e l'imponente incompiuta basilica della Sagrada Familia (che solo nel 2008 si scoprì essere priva dei permessi di costruzione, quindi abusiva).
La Sagrada Familia è uno dei simboli più conosciuti della città, grande, grandissima, tanto che l'en-trata che tutti conosciamo (la facciata della Passione) e che appare nella stragrande maggioranza del-le foto è solo un ingresso laterale nel piano di Gaudì, un'inezia se paragonata al progetto di quello centrale ancora in fase embrionale. Per ammirarla in tutta la sua immensità e godersi una vista dall'alto della città è consigliabile un giretto sugli ascensori che percorrono le torri.
E magari sarete tanto fortunati da poter assistere ad uno scontro garbato tra l'addetto alla sicurezza e un turista locale "colpevole" di indossare una felpa dell'Arsenal. E sì, perché c'è un altro culto, quella per la loro squadra di calcio: il Barça. E anche la cattedrale del calcio cittadino è meta di "pellegrinaggio" turistico, non solo grazie allo stadio ma anche a ciò che sono riusciti a costruirci attorno: la Camp Nou Experience.
Il massimo sarebbe vedersi una partita, ma se nel periodo di soggiorno in città non ce ne fossero è possibile consolarsi con museo e tour dello stadio comprensivo di spogliatoi ed effetti sonori. Mette-te in conto un'oretta per vedere il museo con tutti i trofei conquistati dal Barça dai tempi della fon-dazione ai giorni nostri, comprensivi delle riproduzioni fedeli dei 4 palloni d'oro di Messi e delle sue scarpette altrettanto d'oro. E poi palloni, fischietti, magliette e muri interattivi con foto, video e testi che raccontano la storia della squadra.
L'ingresso in campo dello stadio del Barcellona
Poi si entra allo stadio: prima un giretto sugli spalti e nella tribuna, poi nella zona riservata ai telecro-nisti sportivi e infine si scende in campo da dove si può ammirare la gigante scritta, motto del team catalano: "Mes que un club" ossia "Più di un club" e lo capisci proprio al museo dove su una gigantesca parete compaiono i video di centinaia di tifosi che intonano El Cant del Barça. Infine giretto ne-gli spogliatoi, in sala stampa per foto di rito con la coppa della Champions (o almeno una sua riproduzione) e infine immersione nello store ufficiale dove è possibile trovare perfino le pile stilo perso-nalizzate Blaugrana.
Tra un giro tra le ramblas, una cena al Barrio Gótico e, a seconda della stagione, un pomeriggio alla Barcelloneta, se siete degli amanti dei gatti non perdevi El Gat del Raval, un enorme gatto in bronzo opera di Fernando Botero posizionata sulla Rambla del Raval. Fonte
Parc Guell
Gli spogliatoi del Camp Nou
La Rambla
La sala stampa del Camp Nou
La Casa Milà (Pedrera) di Gaudí
Il museo con i trofei
Casa Batlló
Un'insegna stradale
Particolare architettonico del Parc Guell
Il museo multimediale
Il Gatto di Raval di Fernando Botero
Edited by Milea - 4/5/2014, 15:48
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