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L’insidiosa cattiveria delle marmotte
Abbiamo come sempre turbato i covi delle volpi, e delle serpi che s'attorcolano nel grano per poi al balzo farti uno spavento.
Abbiamo scompigliato il volo dei corvi, il salto dei cervi. Scovato nascondigli e dato al vento trame occulte. Snidato insetti, scardinato porte.
Abbiamo molto infastidito e recato disturbo noi marmotte dal manto grigio fulvo gialliccio e così grasse in autunno.
Abbiamo molto disturbato pur restando nel profondo delle nostre tane, sulle bianche altezze delle montagne: con i nostri sonni assenti, i fischi all'aria taglienti.
Scusate l'eccessiva superficie, la morbidezza che nasconde l'affondo dei denti; la finzione del letargo (è lì che meglio si distende il pensiero, si diffonde) e anche questo nostro indisponente rodere continuo il legno morto della vostra mente.
V
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