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Il testo giornalistico Il testo giornalistico ha la funzione di fornire informazioni e commenti su fatti che si sono appena verificati o si stanno verificando: vicini o lontani, più o meno importanti. L’autore del pezzo giornalistico (o articolo) sviluppa, secondo un preciso punto di vista suo o del giornale, un argomento in uno spazio tipografico definito.
Com’è fatto un giornale
Il giornale si presenta come un prodotto dalla confezione aperta, nel senso che, prima ancora di comprarlo, possiamo vederne una parte: la prima pagina, dove compaiono solo titoli-annuncio chiamati in gergo “civette” , seguiti da un brevissimo commento. Il resto dell’articolo si trova all’interno del giornale.
Per quanto riguarda la collocazione degli articoli, essa dipende in genere dal loro contenuto, vale a dire che ogni giornale offre ai suoi lettori un’organizzazione costante dell’informazione: • i principali avvenimenti della politica interna e internazionale hanno il privilegio della prima e della seconda pagina; • la terza pagina è dedicata alla cultura; • nelle pagine successive si parla di altri avvenimenti di politica, di economia e finanza, di cronaca cittadine, di spettacoli e di sport.
Gli eventuali inserti possono avere un contenuto serio, quando si tratta di scienze, arte, economia… o anche frivolo, quando si tratta di ricette di cucina, di regali, di tempo libero… Nel testo giornalistico, l’autore difficilmente si limita a riferire il fatto nudo e semplice (funzione informativa); più frequentemente cerca di influenzare il lettore suscitando in lui, sentimenti che lo orientino verso certe scelte e comportamenti (funzione emotiva). In altri casi, volendo diffondere un’idea, mira a convincerlo con argomentazioni più o meno valide (funzione persuasiva).
Il linguaggio giornalistico
Non esiste un linguaggio giornalistico unitario, in quanto il giornale riunisce lessici e costrutti sintattici di notevole diversità. Infatti, se confrontiamo un articolo di economia con uno di cronaca, ci rendiamo conto che il primo contiene numerose parole tecniche di cui il secondo non ha bisogno. Nonostante la diversità dei lessici e dei costrutti, esistono caratteri tipici quali: lo stile nominale e l’uso di termini ed espressioni precostituiti.
Per stile nominale si intende un modo di esprimersi che sopprime il più possibile i verbi a vantaggio dei nomi; è molto usato nei titoli, perché favorisce una comunicazione più immediata.
L’uso di termini ed espressioni precostituite è un difetto della prosa giornalistica, che limita il valore delle sue informazioni. Succede perché l’articolo di cronaca deve essere scritto in fretta, non c’è tempo per le correzioni o per rimediare a qualche errore, in quanto il giornale deve andare in stampa.
La regola delle cinque W
Per questi motivi, gli anglosassoni hanno stabilito una regola che ogni buon giornalista deve rispettare: la regola delle cinque W. Un articolo deve rispondere a queste domande:
WHO? CHI? Chi è il protagonista;
WHERE? DOVE? In quale luogo si è verificato il fatto;
WHEN? QUANDO? In quale momento si è verificato il fatto;
WHAT? CHE COSA? In sintesi ciò che è accaduto;
WHY? PERCHE’? Quali sono le cause e i motivi che l’hanno determinate.
Tuttavia anche il giornalista che rispetta le regole delle cinque W non riesce di solito ad evitare l’uso di stereotipi, cioè di espressioni precostituite tipo: sciagura agghiacciante, brutale omicidio, tragico incidente, truffa colossale, brillante operazione, audace furto…
Schema della struttura della prima pagina di un quotidiano
Struttura del testo - L’articolo
A colpire l’attenzione del lettore sono innanzitutto i titoli; la loro caratteristica è quello di essere distribuiti su più righe, secondo il seguente schema:
L’intervista
L’intervista è una forma di articolo giornalistico in cui l’autore pone una serie di domande al personaggio intervistato. Il giornalista sceglie le risposte più importanti da riportare nell’articolo, aggiungendo eventuali descrizioni o commenti personali.
(Milea)Edited by Milea - 22/7/2021, 10:55
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