La musica REGGAE

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view post Posted on 29/7/2012, 23:42     +2   +1   -1
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reggae


Un’utopia a suon di musica


bob_marley_and_lion



Il reggae si sviluppa, come espressione popolare, intorno al 1950 in Giamaica. Nasce dalla fusione di vari elementi, come il rhythm and blues, la musica nera africana e quella delle isole dei Caraibi, che presentano un ritmo molto accentuato ed irregolari. Anche qui il ritmo è l’elemento dominante, poiché è basata sulla cultura musicale africana, che si fonde con quella spagnola, nordamericana ed europea, dando origine a innumerevoli stili diversi (salsa, rumba, mambo, lambada, reggae ecc…).
Il reggae si è sviluppato all’interno della comunità nera dell’isola, come evoluzione della musica ska. La Giamaica ha vissuto una storia tormentatissima di liberazione e di lotta degli schiavi, impiegati nelle piantagioni di canna da zucchero, di canapa indiana, di tabacco e nelle miniere di bauxite.

Selassie

La musica reggae è strettamente legata al movimento politico-religioso Rastafari - da cui deriva il termine Rasta (usato per identificare coloro che hanno una particolare capigliatura a treccine) un movimento nato all'inizio del XX secolo, che predica l’isolazionismo dei neri rispetto ai bianchi e un ritorno di tutta la popolazione nera, al paese d'origine: l'Africa (e precisamente in Etiopia, culla della civiltà africana).

I Rastafari sostengono la necessità di una liberazione definitiva da ogni forma di oppressione di cui gli europei e gli americani, anche dopo la fine dello schiavismo e del colonialismo, continuano a rendersi protagonisti imponendo la loro superiorità attraverso un sistema sociale ed economico iniquo. Questo movimento esprime quindi, una tendenza contraria all’idea di integrazione razziale, rifiutandola.

Il nome "rasta" deriva da Rastafari Machonnen , che il 2 novembre 1930, salì al trono d'Etiopia con il titolo di Negusa Negast ossia “Re dei Re”, prendendo il nome di Haile Selassie ( Potenza della Trinità). In virtù della sua discendenza (225° re della Sacra Dinastia originata da re Salomone e dalla regina di Saba, proveniente dalla tribù di Giuda), la Chiesa cristiana ortodossa d'Etiopia lo investì del titolo di Signore dei Signori, Leone Conquistatore della Tribù di Giuda, eletto di Dio.

Costui riuscì ad unire tutte le tribù e i gruppi etnici che risiedevano in Etiopia , appianando differenze sociali e guadagnandosi la stima e l'ammirazione del suo popolo e di tutti i figli d'Africa. Il primo discendente della Sacra Dinastia, Menelich, era il figlio del re Salomone e della regina Saba. Dio gli ordinò di portare l'Arca dell'Alleanza in Etiopia, assieme ai primogeniti di Gerusalemme.

Fu così che la religione Etiopica si distaccò da quella Cattolica e venne scritta un'altra bibbia, la Bibbia Etiopica. Come accade per molte religioni occidentali, il Vecchio Testamento è uguale per tutti, quello che cambia è il Nuovo Testamento, cioè la cronaca della vita di Gesù. Fonte



Haile-Selassie-and-group






Edited by Milea - 23/7/2021, 14:15
 
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Marcus Garvey e il Tafarismo




Marcus_Garvey_1924-08-05



Il pastore protestante Marcus Garvey, basandosi sullo studio della Bibbia, profetizzò l'avvenuta di un grande leader nero (il Messia di Jah, nome che danno i Rasta a Dio) capace di ricondurre, nella terra dei propri avi, tutti i discendenti degli schiavi africani sparsi per il mondo. Negli anni ’20 fonda il Tafarismo, movimento che auspicava il ritorno in Africa e l’emancipazione dei popoli neri che, ritenuti superiori alla razza bianca, non dovevano mescolarsi ad essi, per non assorbirne i vizi (soprattutto l’alcool).

Nato a S. Ann Bay in Jamaica, Marcus Garvey molto presto abbandona la scuola per lavorare come apprendista tipografo a Chingston. Nel 1907 inizia a viaggiare e ad interessarsi delle condizioni dei neri in altri paesi Caraibici e dell'America Latina. Nel 1912 è a Londra dove approfondisce le sue conoscenze della cultura e della civilizzazione africana. Tornato in Jamaica nel 1914, fonda la prima lega delle Comunità africane, con lo scopo di promuovere una migliore formazione per i giovani afro-giamaicani.


black-star-line


Nel 1916 si trasferisce negli Stati Uniti e nel 1917, ad Haarlem New York, fonda l' Universal Negro Improvement Association ( UNIA) che, in dieci anni di attività, raccoglie più di 2 milioni di iscritti. Ad essa si aggiunse un settimanale a diffusione internazionale, il Negro World, ed una compagnia di navigazione, la Black Star Line, oltre ad un numero imprecisato di imprese in qualche modo collegate al suo programma per l'emancipazione nera. Nel 1920 l'UNIA era già diventata la più grande organizzazione pan-africana che la storia avesse mai conosciuto.


Marcus-GarveyKalafro

Nel 1923 Garvey viene processato, condannato e imprigionato per frode fiscale, ma di questo processo non è sicura la legittimità. Nel 1927 grazie all'appoggio che l'UNIA aveva dato al nuovo presidente americano, la sua pena viene commutata in deportazione. Garvey ritorna così in Giamaica , dove comincia ad organizzare le varie sedi del suo movimento. Nel 1935 trasferisce il suo quartier generale a Londra, ma la crisi della sua leadership era ormai irreversibile.

Garvey muore nel 1940 senza essere riuscito a riportare l'UNIA alla sua originale solidità ma il suo ricordo è ancora vivo tra i Rasta ed è riconosciuto e rispettato da tutta la Jamaica tanto che il governo gli ha conferito lo status di eroe nazionale. Egli riscrisse la Bibbia e predicò che il Messia fosse Haile Selassie (1891 -1975), che avrebbe liberato i neri e riportandoli in Africa.

Il suo messaggio era semplice: non mescolarsi ai bianchi e rifiutarne tutti i vizi.
Ben presto si diffuse tra personaggi storici come Malcom X, leader nero, che predicò la lotta, anche violenta, contro i bianchi. Egli fu uno dei primi che si mosse contro le ingiustizie subite dai neri, ingiustizie radicate sin dai tempi della colonizzazione e della schiavitù.

Quella situazione non si era modificata granché nel corso del tempo: certamente i neri non erano più degli schiavi nel vero senso della parola, ma erano ritenuti comunque una razza inferiore come cultura, intelligenza e capacità.
Ma rispetto a Malcom X il messaggio di Marcus aveva un profondo fondamento religioso: predisse infatti l'avvento di un Re, che sarebbe stato incoronato con il titolo di Negusa Negast. E infatti Ras Tafari fu incoronato re dei re. Con l'avvento di Ras Tafari il messaggio di liberazione e ritorno dei neri in Africa/Etiopia aveva non solo un messaggero, ma anche un uomo da venerare, un motivo per cui la liberazione degli schiavi d'America sarebbe potuta accadere veramente.



marcus-garvey






Edited by Milea - 23/7/2021, 14:17
 
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I concetti fondamentali del credo Rastafari sono l'odio verso “Babilonia”, l'inferno in terra (la società corrotta e decadente della leadership mondiale bianca e capitalista), la società oppressiva, la cultura imposta dal regime. I Rastafari si considerano la 13esima tribù d'Israele e come le altre dodici seguono le dieci leggi di Mosè e la Sacra Bibbia in maniera scrupolosa.

Come ogni cultura anche quella Rasta ha le sue regole: i Rasta non possono radersi nè tagliarsi i capelli fino al giorno della liberazione, questo dovuto al fatto che la Bibbia riporta un passo che recita testualmente: "Nessuna lama toccherà il capo dei fedeli" e ancora :"Non si taglino nè capelli nè barbe, prima della liberazione dei figli di Giuda da Babilonia".
Rifiutano inoltre di curarsi e cibarsi con prodotti che non derivano direttamente dalla terra e sono quindi vegetariani. Tipico dell'aspetto fisico dei Rasta sono i dreadlocks, la tipica capigliatura costituita da lunghe ciocche di capelli annodati, modellata sulla criniera del leone, simbolo della Tribù di Giuda.

I Rasta sono convinti che la Marijuana (Cannabis Sativa) sia in grado di accrescere la propria autocoscienza per entrare in contatto con la verità di Jah e del mondo; viene considerata il seme della saggezza. Il suo uso più tradizionale è riempire di ganja un'enorme pipa chiamata "calice", o arrotolarla in sigarette chiamate "spliffs". A difendere l'utilizzo dell'erba, inoltre, ci ha pensato la Sacra Bibbia, la quale sostiene che essa è un dono di Dio padre. A differenza di quanto si può dedurre, la religione Rastafari non è però per niente permissiva e, anzi, si dimostra intransigente nei confronti delle droghe come: sigarette, alcool, hashish e tutte le droghe chimiche.

I colori tipici della cultura Rasta hanno un preciso significato
: giallo come la ricchezza dell'oro d'africa, rosso come il sangue che è stato sparso, verde come la terra in cui crescono tutti i loro alimenti. Nero (Il Colore Della Pelle). Il leone della bandiera rappresenta il leone della Tribù di Giuda.

I Rasta si distinguono in Natty (Rasta integrati nel sistema) e Knotty (Rasta delle montagne). Essi sono poi convinti che il reggae e lo ska siano musiche attraverso le quali si possa diffondere la parola di Jah (uno dei nomi per indicare Dio).
Convinzione dei Rasta è che i nostri padri antenati, gli Indù, avessero la pelle scura; di conseguenza dal grembo della natura non è mai nato originariamente un uomo bianco, e quindi non esiste una razza bianca: “Ogni uomo bianco è solamente un uomo scolorito”.

Essere rastafari trascende dalla religione e diventa una filosofia di vita, che aiuta l’uomo a vivere in modo libero e che lo avvicina a Jah. Il reggae è la musica dei Rasta per eccellenza e ha svolto e svolge tuttora un’azione di divulgazione del pensiero rastafari, ma non solo. Col tempo , questa musica è diventata veicolo e mezzo di espressione del malcontento sociale e metodo per raccontare cantando tutti i piccoli “avvenimenti” che accadono nel corso di una giornata per poi rifletterci: tutto ciò che ci accade nella giornata lo possiamo raccontare cantando, perchè cantando la nostra esperienza, la nostra felicità, il nostro malcontento, chi ci ascolta ha la possibilità di capire meglio e di arricchirsi.

Ma in una società che corre freneticamente questo è difficile, ecco perchè il reggae è essenziale. Questo tipo di canzone improvvisata si chiama Reggae free style ed è diffusa soprattutto nelle grandi aree cittadine. In Africa, invece, vecchi canti di lavoro e moderni canti di dissenso sono tutti a tempo di reggae. Lo stesso dicasi per le regioni caraibiche, dove il reggae è la musica più diffusa e il Rastafarianesimo è praticamente la religione ufficiale. Dai Caraibi vengono infatti i migliori gruppi reggae del mondo.



Edited by Milea - 23/7/2021, 14:17
 
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view post Posted on 23/8/2013, 10:01     +1   +1   -1
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Alla fine degli anni Cinquanta il reggae viene scoperto dall’industria discografica, che contribuisce alla sua diffusione anche al di fuori della Giamaica; soprattutto in Gran Bretagna, negli anni Sessanta esso riscuote molto successo tra i ceti più bassi, grazie ai testi che affrontano i temi che affrontano i temi della protesta sociale e politica contro la segregazione razziale dei neri.





Il “profeta” della musica reggae è stato Bob Marley, le cui canzoni sono veri e propri inni della cultura Rasta. Tra i rappresentanti di questo genere spicca anche Peter Tosh. Essi si impongono negli anni settanta a livello mondiale. Dal reggae traggono i loro spunti i Police, che sapranno fondere i ritmi di questa musica con le sonorità del rock.





Edited by Milea - 23/7/2021, 14:21
 
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