Le grotte di Longmen, Cina. Luoyang, provincia cinese dello Henan

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view post Posted on 22/6/2012, 09:34     +4   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Le grotte di Longmen



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Cina. Luoyang, provincia cinese dello Henan



Le Grotte di Longmen (in cinese: 龍門石窟, letteralmente Grotte della porta del drago)
sono una serie di santuari rupestri a 12 chilometri a sud dell'odierna Luoyang.
A leggere I numeri delle grotte di Longmen ci si sente davanti a un elenco da Guinnes dei primati. Sono 2345, tra grotte vere e piccole nicchie, che si estendono per oltre un chilometro sulle pendici delle montagne che fiancheggiano il fiume Yi.



Contengono oltre 100. 000 immagini buddhiste che vanno dai 2 centimetri ai 17 metri di dimensioni, 43 pagode e oltre 3600 tavolette di valore inestimabile per ricostruire la storia dell’antica Cina.



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Il re dei Cieli, che tiene in mano la Divina Pagoda e schiaccia una creatura degli inferi, sta accanto a Vajra, demone dall’aspetto feroce: sono due delle figure che decorano il Feng Xian Si ( tempio realizzato tra il 672 e il 675), secondo un’iconografia dell’epoca Tang.


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Considerate la più ricca collezione di arte cinese risalente al periodo compreso tra la dinastia Wei del Nord e la dinastia Tang, furono scolpite in quattro secoli a partire dal 493 d.C., quando la capitale fu spostata da Datong a Luoyang.

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Situata sul fiume Yi, la città è a una dozzina di chilometri da due montagne che si fronteggiano sulle rive del fiume formando un imponente varco naturale. Gli antichi cinesi lo chiamavano Yi Que, “la porta del fiume Yi”, e dopo che Luoyang divenne capitale esso prese il nome di Longmen, “la porta del Drago”.

Le dimensioni delle statue scolpite all’interno delle grotte di Longmen sono alquanto variabili. La media è poco maggiore rispetto alla statura umana, mentre gli estremi variano da pochi centimetri a una quindicina di metri e più.

Tra le migliaia di grotte scavate artificialmente nelle pareti di roccia, la più impressionante è probabilmente quella che forma il Feng Xian Si, tempio costruito tra il 672 e il 675, durante la dinastia Tang.

Quando fu scolpito, era chiuso da un tetto che riparava dagli elementi naturali, la più grande statua di Longmen, un Buddha di 17,14 metri ai cui lati sono disposti due discepoli e due bodhisattva.
Secondo la tradizione, la colossale statua mostra una perfetta combinazione di integrità morale, eleganza e tranquillità.

In un senso più terreno, si dice che la figura sia modellata secondo le fattezze dell’imperatrice Wu Zetian, ragion per cui viene anche chiamata con il suo nome o anche “Venere d’Oriente”.


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La statua più straordinaria di Longmen è quella del Buddha Vairocana ( nell'immagine in alto a sinistra), nel tempio Feng Xian. Il volto è modellato su quello dell’imperatore Wu Zenian. Cinta da un prezioso diadema ( a destra ) una delle statue più grandi che contornano quella del Buddha Vairocana.

Non meno interessante è la grotta Gu Yang, la prima scavata nei fianchi di queste montagne, tra il 495 e il 575. In essa si trovano le più alte rappresentazioni dell’arte dei Wei del Nord: un Buddha in posizione di meditazione su un altare con due leoni ai piedi, ma anche altre sculture, pitture e 19 delle 20 calligrafie di Longmen.


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Per il numero delle raffigurazioni del Buddha è invece degna la grotta Wan Fo, costruita nel 690 e detta anche “grotta dei 10.000 Buddha”. In realtà, le statue scolpite nelle sue pareti settentrionale e meridionale sono oltre 15.000 ( le più piccole misurano appena 2 centimetri), mentre sulla parete di fondo sono incisi 54 fiori di loto, su ciascuno dei quali poggia un bodhisattva. Voluta nel 690 dall’imperatore Gaozong e della sua consorte Wu Zetian per invocare la benevolenza del Buddha sui loro figli, la grotta Wan Fo ha il suo fulcro nell’effigie del Buddha assiso su una base in forma di fiore di loto.


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Protezione e carità sono le qualità rappresentate dai gesti delle mani di questo Buddha, rispettivamente espresse dal palmo aperto e levato e dal dorso, volto in basso. Due bodhisattva affiancano l’Illuminato.


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La Lian Hua Dong, o grotta “del fiore di loto” è caratterizzata da un unico fiore scolpito sul soffitto durante la dinastia dei Wei del Nord, intorno al 527.
Ancora di eccezionale fattura sono le grotte Binyang, un unico complesso di tre cavità la cui realizzazione richiese circa 25 anni di lavoro e, si dice, più di 800 persone. Costruita tra il 500 e il 523 dall’imperatore Xuanwu, in memoria del suo predecessore Xiaowen e della consorte, la grotta centrale misura 12 metri per 11 ed è alta 9.

Al suo interno sono conservate nove statue del Buddha, la più grande delle quali raggiunge gli 8 metri di altezza. Sul soffitto, ancora una volta, è inciso un grande fiore di loto con 10 servitori.
Al di là dell’eccezionale valore artistico, le opere scultoree delle grotte di Longmen hanno fornito agli studiosi importanti informazioni sull’architettura civile, sull’economia e sui costumi della Cina all’epoca delle dinastie Wei del Nord, Tang, Sui e Song.


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Purtroppo, le meravigliose scene di adorazione che ne decoravano le pareti furono asportate nel 1935 e ora sono esposte in un museo statunitense.
Sebbene siano generalmente in buono stato di conservazione, le grotte di Longmen hanno subito danni sia a causa di agenti naturali, come l’erosione, sia per atti di vandalismo.


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Oggi, poi, la crescita economica dell’area urbana di Luoyang ha aggiunto la minaccia di piogge acide e scarichi automobilistici, che rischiano di comprometterne l’integrità.
Al punto che la rinnovata sensibilità cinese per il patrimonio artistico ha suggerito al governo e agli enti locali di prendere misure radicali, come l’allontanamento delle strutture turistiche dell’area, lo spostamento del vicino villaggio di Longmen e la ricostruzione della strada di accesso per ridurre al minimo le vibrazioni e le polveri prodotte dai mezzi in avvicinamento. Nel 2000 il complesso delle grotte di Longmen è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.(M.@rt)


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Edited by Milea - 26/9/2021, 22:54
 
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