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Pieter Brueghel Il ladro di nidi, 1568 olio su tavola, 59,3x68,3 cm Vienna, Kunsthistorischen Museum L’opera è firmata e datata “BRVEGEL M.D. LXIII”
Come in tante altre opere di Brueghel, il tema della scena si riferisce a un proverbio popolare: “ Chi sa dov’è il nido lo conosce, chi lo ruba lo possiede”. Al centro della composizione, un corpulento contadino avanza camminando, ritratto frontalmente e indicando la presenza di un uomo arrampicato sull’albero poco distante intento a rubare un nido di uccelli. Alle sue spalle dell’uomo si apre una luminosa visione naturalistica che, come accade per il Misantropo, non è più caratterizzata dall’abbondante descrizione di particolari e di ricchi dettagli, ma è piuttosto improntata alla ricerca di una sintetica panoramica: sullo sfondo l’occhio dello spettatore è attratto unicamente dalla presenza di una costruzione agreste, davanti alla quale si aggirano piccolissime figure di animali e di contadini.
Come il dipinto degli Storpi, l’opera si contraddistingue per una spiccata qualità tecnica nella resa luministica dei colori, che vibrano grazie a una fitta picchiettatura della tempera; particolari che è possibile notare in alcuni dettagli come i tronchi delle betulle, il terreno e il paesaggio che si stende ampiamente sotto il cielo luminoso. La presenza di un unico personaggio al centro della scena accomuna quest’opera alle altre dell’ultimo periodo dell’artista che, ingigantendo le dimensioni dei protagonisti rispetto alle piccole figure che caratterizzano i suoi dipinti precedenti, avvia nell’ultimo anno della sua vita un incredibile rinnovamento della tecnica e della sua maniera pittorica, procedimento estremamente rivoluzionario per le scelte esecutive effettuate da Brueghel e raramente riscontrabili in altri artisti alla fine della loro carriera. L’opera apparteneva alla collezione dell’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Asburgo nel 1569. (M.@rt)
Edited by Milea - 6/7/2021, 11:12
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