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La mirra
Profumo antico e moderno
Andrea Mantegna, Adorazione dei Magi (dettaglio)
La mirra è una resina usata fin dai tempi antichi nei riti sacri e in profumeria.La sua storia è parallela a quella dell’incenso: era già usata nell’antico Egitto, dove costituiva uno dei componenti del kyphi ed era utilizzata nel rituale dell’imbalsamazione. Si credeva che le gocce di mirra fossero le lacrime di Horus, il Dio del Cielo.
Ad impiegarla anche gli Ebrei, come testimonia la Bibbia, dove è citata molte volte: è uno dei principali componenti dell’olio santo per le unzioni (Esodo, XXX,23) e un profumo, come si evince dal Cantico dei Cantici.
“Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari”. La resina era utilizzata anche dagli Antichi Greci che, tra gli altri impieghi, la mescolavano con il vino e anche in India: il semidio Ati era rappresentato con i capelli impomatati di mirra. Ai nostri giorni, oltre che nel campo della profumeria, la mirra è usata anche come componente di prodotti farmaceutici e come tintura per curare afte e ulcerazioni della bocca.
Questo prezioso ingrediente deriva da un arbusto, la Commiphora, della famiglia delle Burseraceae, originario delle regioni semiaride ed aride dell’Africa orientale, dell’Arabia e del subcontinente indiano. La specie più usata per la produzione della mirra è la Commiphora myrrha, diffusa in Somalia, Etiopia, Sudan e Penisola Arabica dove la resina è raccolta dalle piante alla fine dell’estate.
Il termine deriva dal latino myrrha, derivato dal greco e da una radice semitica mrr, con il significato di “amaro“. L’olio essenziale è ricavato dalla resina della piante e ha un odore ricco, fumoso, balsamico, che ha un effetto calmante sul sistema nervoso.
Edited by Milea - 24/12/2022, 20:18
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