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Lorenzo Lotto
Elemosina di sant'Antonino, 1540 - 1542
olio su tela, 332x235 cm
Venezia, Santi Giovanni e Paolo
Firmato “LAURENTIO LOTO”
I lavori per l’esecuzione di questa pala, consegnata nel 1542, cominciarono nel dicembre del 1540: il giorno 8 Lotto registrò nel Libro di spese diverse, l’arrivo in bottega di una tela che era già stata inchiodata su un telaio e che fu rimossa e tesa su un nuovo supporto. La notizia sembra confermare l’ipotesi avanzata da alcuni studiosi, secondo cui la commissione dell’opera da parte dei domenicani dal convento dei Santi Giovanni e Paolo risaliva a molti anni prima, e cioè al 1525 circa: è possibile anzi che questa fosse stata la causa principale del trasferimento di Lotto da Bergamo a Venezia.
Forse i lavori furono interrotti nel luglio 1526 quando l’artista, che si era stabilito presso i monaci, abbandonò il convento essendosi sdegnato per alcune maldicenze che circolavano sul suo conto. A quanto pare i rapporti si ricomposero, visto che dal testamento del 1546 si ricava che Lotto si accordò per ottenere sepoltura presso il cimitero dei religiosi, rinunciando a parte dei compensi per l’ancona.
L’artista ideò per l’altare dedicato all’arcivescovo di Firenze Antonino una scena narrativa nella quale emerge il ruolo del santo come attivo esempio di virtù. Nel dipinto si celebra la carità del religioso, che nel 1442 fondò una confraternita per l’assistenza ai poveri. La scena si svolge al di là di un tendone rosso, sollevato da due angioletti in volo: il santo siede su un alto trono e si mostra intento alla lettura di una supplica mentre ascolta il consiglio dei due angeli al suo fianco.
Sotto il podio due diaconi si affacciano a una balconata, ornata da un tappeto e occupata da sacchetti, libri e dalla mitria con il pastorale: i chierici stanno distribuendo elemosine al una folla di supplici e il loro atteggiamento rivela giudizio e attenzione, a ribadire che la carità non deve essere un gesto casuale.
Nel gruppo dei postulanti si scorgono vedove, orfani e comuni mendicanti, descritti con straordinario naturalismo: si ricava dal libro contabile che nell’estate del 1541 l’artista eseguì dei disegni prendendo a modello persone povere. (M.@rt)
Edited by Milea - 23/9/2021, 11:53 |
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