Ritratto di gentiluomo (autoritratto?), Lorenzo Lotto, 1535

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view post Posted on 30/12/2011, 23:31     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Lorenzo Lotto
Ritratto di gentiluomo (autoritratto?), 1535 circa
olio su tela, 118x105 cm
Roma, Galleria Borghese




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Il dipinto, citato per la prima volta nel 1790 in un inventario della raccolta Borghese, è assai problematico sia dal punto di vista della datazione che dell’iconografia. L’incertezza nella collocazione cronologica (che oscilla tra il 1530 e il 1540) è in stretta relazione con le considerazioni sull’identità dell’effigiato, tanto più che anche l’interpretazione di alcuni elementi simbolici presenti nel dipinto non è unanime. Sembra tuttavia di poter escludere che si tratti di un autoritratto del pittore, come alcuni hanno sostenuto.

La tela raffigura un uomo vestito di nero, in piedi presso un tavolo su cui poggia la mano destra: la figura, inquadrata di tre quarti, a sottolineare l’espressione malinconica del viso. Benché Lotto abbia rinunciato alle pose dinamiche dei ritratti veneziani e sembri avvicinarsi all’austera sobrietà dei ritratti degli anni quaranta, questa figura è un po’ sgraziata e comunica un forte senso di sofferenza.

La stanza in cui l’uomo si trova è appena accennata; sullo sfondo si apre una finestra con un luminoso paesaggio animato dalla scena di san Giorgio che uccide il drago. Sul tavolo c’è una piccola composizione simbolica, costituita da petali e da un teschio in miniatura.
Da qui l’ipotesi che si tratti di un personaggio malinconico, incline per natura a meditare sulla morte: la mano sinistra richiamerebbe l’attenzione sulla sede dell’umore malinconico, ovvero la milza, mentre la destra indicherebbe nei petali di fiori un possibile rimedio.

Vi è anche però l’ipotesi che l’uomo pianga un lutto, forse quello della moglie: i due anelli uniti sul mignolo e il fiore sfogliato simboleggerebbero la fine dell’amore.
Si è anche proposto di identificare il gentiluomo con Mercurio Bua, condottiero albanese al servizio del governo veneziano, rimasto vedovo nel 1524.
L’ipotesi spiegherebbe la presenza di san Giorgio (santo guerriero caro alle comunità balcaniche) ma imporrebbe una revisione della datazione della datazione. (M.@rt)


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Edited by Milea - 23/9/2021, 13:51
 
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