Ritratto di giovane gentiluomo nello studio, Lorenzo Lotto, 1530

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view post Posted on 29/12/2011, 21:19     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Lorenzo Lotto
Ritratto di giovane gentiluomo nello studio, 1530 circa
olio su tela, 98x111 cm
Venezia , Gallerie dell’Accademia


Per questo ritratto non si hanno notizie anteriori al 1930, anno in cui entrò alle Gallerie dell’Accademia proveniente da una collezione privata. Benché gli studiosi abbiano avanzato diverse ipotesi sulla precisa identità dell’effigiato, nessuna di queste è accettata definitivamente: diventa quindi impossibile comprendere appieno il contenuto simbolico celato da Lotto nei dettagli del ritratto, secondo modalità già evidenziate in altre opere.

Il dipinto raffigura un giovane uomo in abito scuro, presso un tavolo cui si appoggia negligentemente; il suo volto, pallido ed emaciato, spicca sullo sfondo scuro della stanza. Sulla parete, appena visibili alla fioca luce che entra dalla finestra, sono disposti una serie di oggetti di chiaro significato simbolico: un corno da caccia, un liuto e un uccello morto. Altri oggetti sparpagliati sul tavolo, dove è posato il libro che il giovane sta sfogliando: una lettera, dei petali di rosa e una lucertola.

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Si è pensato che gli emblemi raffigurati sullo sfondo possano simboleggiare i piaceri della vita mondana (la caccia e la musica), cui il giovane mostra di dare le spalle. Gli studiosi non concordano sulle ragioni di questa presunta rinuncia: dipese forse dalla predilezione per lo studio o magari da una delusione d’amore, come sembrano suggerire la lettera e il fiore sfogliato. La lucertola potrebbe richiamare l’idea del “sangue freddo” (ossia del distacco delle passioni) oppure se fosse un ramarro quella del cambiamento e della metamorfosi spirituale.


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E’ possibile che i petali di rosa siano raffigurati in quanto tradizionale rimedio contro la melanconia e che quindi il gentiluomo dallo sguardo inquieto fosse uno spirito avvezzo alla solitudine e poco incline ai piaceri della vita. Il taglio della composizione permette di datare il dipinto in prossimità del Ritratto di Andrea Odoni (1527), rispetto al quale sembrerebbe di leggere un ulteriore affrancamento dai modi di Tiziano, evidente nella rinuncia al pittoricismo per una più precisa definizione. (M.@rt)






Edited by Milea - 23/9/2021, 14:19
 
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