Pala di San Francesco al Monte, Lorenzo Lotto, 1526

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view post Posted on 28/12/2011, 18:01     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Lorenzo Lotto
Pala di San Francesco al Monte, 1526
olio su tavola, San Francesco e santa Chiara, 85x160 cm
Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe e Gerolamo, 155x160 cm
Jesi, Pinacoteca Civica
Firmato e datato “LAURENTIUS/ LOTUS/M D XXVI”


La lunetta e il pannello quadrato che compongono questa pala si trovavano originariamente nella chiesa dei Minori Riformati di Jesi, San Francesco al Monte. Nel 1866 la chiesa fu sconsacrata e il dipinto fu ceduto al demanio. Dai documenti lotteschi relativi agli anni 1525-1527 sembra di poter arguire che l’opera fu eseguita a Venezia e spedita nelle Marche, una volta ultimata.

Rispetto alle pale bergamasche, l’atmosfera di questi dipinto risulta assai più raccolta: la scena si svolge entro uno spazio voltato, appena percepibile al di là del ricco tendaggio verde cangiante che lo ricopre quasi interamente. Sul lato sinistro la composizione si apre verso uno spazio esterno: si vede il variare del cielo e un muricciolo ornato da una spalliera di rose.
La Sacra Conversazione è composta da quattro soli personaggi: la Madonna col Bambino, il vecchio san Giuseppe e san Gerolamo. Le figure occupano l’intero spazio del dipinto e sono in stretto contatto tra loro.


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La vergine siede su un trono di sobrietà quattrocentesca, e con un piede nudo si appoggia a uno gabellino di legno; la splendida veste azzurra si raddensa in pieghe dall’andamento volteggiante, che sottolineano la tensione dinamica della figura, leggermente ritorta.
Con uno slancio gioioso il Bambino si sporge verso san Giuseppe, che si avvicina con un atteggiamento di intenerita riverenza; la sua bisaccia e la sua borraccia, insieme con il bastone, sono familiarmente appoggiate al basamento del trono.
Nella lunetta i due santi fondatori dell’ordine dei minori sono raffigurati in una scena notturna di grande suggestione: san Francesco, di spalle e quasi trasfigurato dalla luce divina, riceve le stimmate, mentre santa Chiara regge l’ostensorio.
Dal dipinto emana il senso di devozione umile, espressa nei toni dell’affetto familiare e dell’intimità, cui pur si accompagna un intenso misticismo. Il tema delle rose, ripreso anche nei petali sparpagliati ai piedi del trono, sarà sviluppato nella Madonna del Rosario del 1539. (M.@rt)






Edited by Milea - 23/9/2021, 14:47
 
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