Scrivere una descrizione

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Milea
view post Posted on 20/12/2014, 10:11 by: Milea     +4   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Il parco

(esempio di testo descrittivo di un luogo)


Il parco era ombreggiato, una delizia per gli occhi, tutto illuminato non solo dai raggi del sole al tramonto, ma anche da spettacolari fasci di luce variopinta. Quei fasci di luce sbucavano fra gli alberi e le siepi delle aiuole in fiore, fra le vasche d'acqua, fra i ruscelletti e le piccole striature di cristallo che brillavano qua e là nelle fenditure della roccia e dentro ai gradini, “Quelle luci” disse Maya sottovoce, “ non vengono mica da dei lampioni nascosti come potrebbe sembrarti; sono sciami di lucciole a emanare quel magnifico splendore”.

Per tutto il parco c'erano alberi da frutta e ornamentali, siepi e cespugli ed erba. Ai piedi degli alberi facevano bella mostra aiuole di felci e fiori, e su tutto dimorava una tenue e gentile fioritura, con una messe di colori: arancione e oro e viola e rosso e ocra e giallo e anche celeste e vermiglio e rosa e avorio e porpora.
Mati levò lo sguardo verso le chiome degli alberi e vide e udì per la prima volta in vita sua frotte di uccellini chiacchierare fra loro a squarciagola e cantare e interrompersi a vicenda e dispiegare le ali e d'un tratto spiccare il volo, di ramo in ramo. Sulle rive del ruscelletto e anche in mezzo alle vasche se ne stavano pacificamente degli uccelli acquatici, ritti su una zampa tenevano l'altra ripiegata e ogni tanto immergevano i becchi rosa nell'acqua. Una pace profonda, dolce, riempì il petto di Mati... (…)

Il parco era profondo e ampio e si stendeva a perdita d'occhio, sino alle pendici dei declivi in fiore che confinavano con dei boschetti scuri, dei frutteti e degli orti. E sopra a tutto scorrazzavano, fremevano, zigzagavano frotte di insetti e bestioline che, volando, facevano cascatelle rumorose di ronzii e brillii e brusii e frulli, come se avessero avuto il compito preciso di stendere sopra tutto il parco una trama fitta e intrecciata di sottili fili luccicanti, e tutti questi impalpabili e invisibili fili tesi canticchiassero piano piano sottovoce un ronzante ritornello che tornava ad ogni alito di vento. (…) ( tratto da “D'un tratto nel folto del bosco”, Amos Oz, pag.77)


(Milea)
 
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