Scrivere una descrizione

« Older   Newer »
  Share  
Milea
view post Posted on 19/12/2014, 19:52 by: Milea     +4   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,054
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Ben Gourion

(esempio di testo descrittivo di una persona)


(…) Aveva una criniera argentea, profetica che gli attorniava il capo come un anfiteatro. Ai margini dell'immensa fronte si dipartivano due sopracciglia bianche cespugliose. Sotto le quali forava l'aria un paio di occhietti dallo sguardo affilato come un temperino, dal color grigio-celeste, penetrante.
Aveva un naso grosso e spesso, un naso impudente, pornografico, spiccicato a quello delle caricature ebraiche antisemite. Per contrasto, le labbra erano sottili, filiformi, tutte ripiegate all'interno, mentre negli zigomi trovai un che di imperativo, erano sfuggenti, atteggiati a pugno come quelli di un vecchio marinaio. La carnagione del viso era rossa e ruvida, più che pelle pareva carne abbrustolita.
Sotto il corto collo partivano le spalle, larghe e spesse. Il petto era massiccio. La camicia scollata copriva un palmo di pelle pelosa. La pancia sporgeva alquanto, sporgeva senza il minimo pudore come una gobba di balena, solida, compatta, pareva fatta di cemento, più che di grasso. Tutto questo dispiegamento terminava, con mio grande stupore, in un paio di gambe in miniatura, gambe che, se non fosse stato per il timor sacro di blasfemia, si sarebbero potute definire quasi buffe.

Cercai di respirare il meno possibile. Probabilmente in quella circostanza invidia Gregor Samsa del racconto di Kafka, per essere riuscito a rimpicciolirsi al punto da diventare un insetto. Il sangue s'era defilato da tutti i sobborghi del corpo, e stava acquattato dentro il fegato.
Le prime parole che tagliarono il silenzio arrivarono da dentro una voce metallica alta e perforante, quella voce che tutti sentivano quasi ogni giorno alla radio, in quegli anni. La sentivamo persino in sogno. L'onnipotente mi sferzò con uno sguardo furioso, e disse: “Be'? Allora perchè non ti siedi! Siediti, su!”. In un batter d'occhio mi sedetti sulla sedia davanti alla scrivania. Impettito come un palo. Ma solo in punta sulla sedia. Appoggiarsi allo schienale era semplicemente inconcepibile.

Silenzio. Il padre della nazione continuò a camminare avanti e indietro per la stanza, con passi piccoli ma lesti e vigorosi, come un leone in gabbia, o come avesse deciso definitivamente di non tardare. Dopo mezza eternità sentenziò improvvisamente:” Spinoza!”. Ciò detto tacque. (…) ( tratto da “Storia di amore e di tenebra”, Amos Oz, pag 520)

(Milea)




Edited by Milea - 19/12/2014, 20:09
 
Web  Top
6 replies since 8/10/2011, 21:19   49186 views
  Share