Il MONTE ATHOS, Grecia, Penisola Calcidica

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view post Posted on 9/9/2011, 12:18     +2   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Il MONTE ATHOS



Monte_Athos1

Grecia, Penisola Calcidica



La Costituzione greca del 1927 contiene un’appendice dedicata al Monte Athos; vi si definisce l’indipendenza della comunità monastica che lo abita e i rapporti con lo Stato e con la Chiesa, nonché le competenze amministrative e la relazioni gerarchiche all’interno della comunità stessa. Il documento sancisce che il Monte Athos dipende dal Ministero degli Esteri per le questioni politiche e dal Patriarca di Costantinopoli per quelle religiose, segnando così un’extraterritorialità che corona una lunga storia di autonomia.


Monte_AthosP




portaitissa_Iviron




Fondato alla fine del X secolo
da eremiti provenienti
dall’attuale Georgia,
il Monastero di Iviron si erge
su un promontorio roccioso
a picco sul mare.

Oltre al Katholikon,
sul cortile principale del monastero
si affacciano oltre 16 cappelle,
una delle quali
ospita l’icona miracolosa
della Vergine Maria.






Dedicato alla Natività, il Monastero di Simonopetra deriva il suo nome da San Simone, che visse sul Monte Athos a metà del XIV secolo. Disposto su sette piani, è il più massiccio degli edifici monastici dell’area.


Monte_Athos3



Secondo la mitologia, Athos era un gigante tracio che avrebbe scagliato un immenso macigno contro Poseidone. La roccia, però, gli sarebbe scivolata dalle dita per andare a formare il monte che da lui poi prese il nome. Un’altra leggenda vuole invece che il Monte Athos - Aghion Oros, o monte Santo- sia stato chiesto in dono al Figlio della Vergine, che vi aveva fatto naufragio mentre si recava in visita a Lazzaro.

In epoca classica la località fu citata nelle opere di Omero, Erodoto e Strabone, prima di cadere in mano romana. Non si hanno notizie certe sull’epoca del primo insediamento religioso, ma vi sono testimonianze della presenza di monaci ed eremiti sul promontorio più settentrionale della penisola Calcidica, dominato dai 2039 metri del Monte Athos, fin dall’VIII secolo.
Certo è che una delegazione di monaci partecipò al Concilio Ecumenico dell’843, convocato dall’imperatrice bizantina Teodora e nell’885 l’imperatore Basilio emanò un editto in cui si riconosceva ufficialmente il Monte Athos come un territorio di esclusiva competenza dei monaci e degli eremiti che sceglievano di trascorrervi una vita di preghiera e contemplazione.

Affresco nel Katholikon del Monastero di Iviron, risalente al XVI secolo,
probabilmente opera dell’artista tebano Frangos Katelanos.



Monte_Athos




La raffinatezza degli affreschi nel Monastero di Iviron, così come l’iconografia e la datazione, fanno supporre che qui abbiano lavorato pittori di scuola cretese, influenzati dall’arte ellenistica.


Monte_Athos_Monaci



Alla fin del IX secolo, la comunità era già piuttosto nutrita. I monaci trascorrevano una vita di asceti, abitando ripari di fortuna e senza un’organizzazione interna a eccezione del Monastero di Kolobou, fondato nell’872 presso Ierossos. E’ sul finire del secolo successivo che le sorti del Monte Athos cambiano, con l’arrivo di Atanasio, un monaco di Trebisonda. Figlio di una famiglia benestante, questi abbracciò la povertà, ma approfittò dell’amicizia dell’imperatore Nikephoros Phokas per costruire la Grande Lavra, il più antico dei monasteri atoniti, l’unico a non essere stato danneggiato da incendi, e che ancora oggi è il cuore della comunità.


Monte_Athos2



L’ingresso della chiesa della Grande Lavra è ricco di affreschi realizzati nel 1535 dall’artista cretese Theophanis Strelitzas. Questi riuscì a coniugare mirabilmente le forme proprie dell’arte ellenistica a un’iconografia strettamente legata all’ortodossia.


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La chiesa centrale, il Katholikon, con le cappelle di San Nicola e dei Quaranta Martiri, ospita il refettorio, la cucina e la libreria. Le celle dei monaci si trovano invece nelle quattro ali che circondano il monastero. Gli eremiti più inclini alla meditazione protestarono per quello “scempio urbanistico” ma l’imperatore gli diede ragione e nel 971 emanò una bolla, il Tragos, che rappresentò la prima regola del Monte Athos.
Con il sostegno di Bisanzio, i monasteri divennero quaranta nel XIV secolo, nonostante le pressioni della Chiesa romana per la riconciliazione tra cattolicesimo e ortodossia. Ma la grande prosperità stava per finire: nel 1453, caduta Costantinopoli, il Monte Athos passò sotto l’influenza ottomana, che durò per 400 anni; i sovrani turchi mai cambiarono la Regola, ma imposero gabelle sempre più cospicue. Così i monasteri si spopolarono e dovettero chiedere sostegno a russi, valacchi e moldavi.


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Nel XIX secolo, con l’indipendenza greca, il Monte Athos divenne meta di monaci provenienti da tutta L’Europa orientale, in particolare russi. Questi si stabilirono, nel 1875, nell’imponente monastero di Agios Panteleimon, caratterizzato da cupole tipiche dell’ortodossia nella Russia zarista, denominato anche Rousikon, proprio per la nutrita comunità di monaci russi che ospitava.


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Oggi il Monte Athos ospita venti monasteri, abitati da 1500 monaci. La loro architettura è una curiosa miscela di stili, dovuta alle aggiunte e ai rifacimenti a partire dall’epoca bizantina. Ognuno di essi è un intrico di edifici addossati l’uno all’altro, un susseguirsi di cappelle ognuna delle quali ha una precisa funzione, pochi, purtroppo, sono gli affreschi originali arrivati fino a noi. Sono del XIII secolo quelli della Grande Lavra, mentre alcuni frammenti a mosaico del Monastero di Vatopedi risalgono all’XI e poco più tardive sono le teste dei santi Pietro e Paolo, affrescate nel refettorio.

Ogni monastero conserva invece icone, sia del periodo bizantino sia di epoca successiva, e le librerie sono piene di preziosi manoscritti greci e slavi. Nonostante tutte le vicissitudini, il Monte Athos conserva il fascino naturale che lo fece diventare un luogo di raccoglimento e di preghiera per i mistici di tutta Europa e con esso sopravvive la ferrea regola che, per tenere i monaci lontani dalle tentazioni terrene, proibisce alle donne l’ingresso alla penisola. (M.@rt)




Edited by Milea - 26/9/2021, 20:10
 
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