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PIAZZA del DUOMO a Pisa
Italia, Toscana
Il 16 ottobre 1604, Galileo Galilei inviava all’amico Paolo Sarpi una lettera in cui descriveva le basi delle leggi del moto. Secondo alcuni, l’allora quarantenne docente di matematica avrebbe ricavato quelle leggi lasciando cadere oggetti dalla torre di Pisa. In verità Galileo non disponeva di orologi abbastanza precisi per effettuare le misure del caso e, soprattutto, in quell’epoca insegnava a Padova. Certo è che la leggenda deve essere stata ispirata dai benefici che avrebbe potuto offrirgli a fine scientifico la provvidenziale inclinazione del monumento.
La torre campanaria del duomo di Pisa, d’altra parte, aveva cominciato a prendere una piega indesiderata molto prima che la sua costruzione fosse terminata.
Come testimonia l’iscrizione che sovrasta l’ingresso, l’architetto Bonanno Pisano posò la prima pietra il 9 agosto 1173, ma appena cinque anni più tardi, arrivato a metà del terzo piano, abbandonò il cantiere: a causa di un cedimento del terreno si era inclinata di qualche centimetro sul lato sud, facendo pensare all’architetto di aver commesso un errore progettuale.
Fatto è che i lavori ripresero nel 1275 sotto la direzione di Giovanni di Simone, che aggiunse altri tre piani usando accorgimenti per bilanciare il peso e cercare, invano, di correggere la pendenza.
Nel 1284, quando alla Torre mancava la sola cella campanaria ( e quando ormai lo strapiombo superava i 90 centimetri), si verificò un’altra brusca interruzione: Giovanni di Simone morì nella battaglia della Meloria, combattuta tra le repubbliche marinare di Pisa e Genova. Toccò allora a Tommaso Pisano, tra il 1350 e il 1372, completare i lavori.
La Torre è alta 56 metri, ha un diametro di 15 metri e mezzo alla base e pesa 14.500 tonnellate. E’ decorata da 207 colonne in marmo bianco e arenaria, 15 delle quali intorno alla base, 30 per ciascun anello e 12 nella cella campanaria.
Dall’ingresso, circondato da due fasce di bassorilievi raffiguranti mostri e animali, una scala a spirale di 294 gradini conduce all’ultimo piano, ove si trovano le antiche campane.
Fu questa l’ultima opera terminata nella Piazza del Duomo di Pisa, che molti chiamano “Campo dei Miracoli”, in quanto veniva considerato un fatto portentoso aver riunito in un unico spazio tutti gli edifici necessari alla vita religiosa della città.
Accanto alla torre sorge il Duomo, capolavoro dell’architettura romanica. Fondato sul luogo di una preesistente chiesa bizantina, l’edificio sacro, dedicato all’Assunta, fu iniziato nel 1063 sotto la direzione dell’architetto Buscheto per essere consacrato nel 1118 da papa Gelasio II. Nonostante la durata dei lavori e il sovrapporsi di elementi stilistici classici, bizantini, ravennati e arabi, il Duomo si presenta come una struttura di mirabile unità. Ha una pianta a croce latina, con transetto e cupola ovoidale. La facciata risale alla seconda metà del XII secolo, come pure il prolungamento anteriore delle navate e l’abside principale.
In origine l’interno doveva essere decorato con grandi affreschi, ma nel 1595 un incendio danneggiò severamente l’edificio.
La generosità del granduca Ferdinando I de’ Medici permise di restaurarlo con una spesa, enorme per l’epoca, di 85.000 scudi. Si ricostruirono le tre porte di bronzo e il soffitto a cassettoni, mentre alle pareti furono apposti grandi quadri, tra i quali spiccano opere di Antonio Sogliani, allievo di Raffaello, e di Andrea del Sarto, della scuola di Leonardo. Il pulpito, scolpito tra il 1302 e il 1311 da Giovanni Pisano, fu smembrato dopo l’incendio. Alcuni frammenti furono collocati nel Camposanto, altri furono dispersi in musei stranieri, ma finalmente, nel maggio 1926, lo straordinario gruppo marmoreo fu ricomposto e ricollocato nel Duomo.
Davanti a quest’ultimo s’innalza il Battistero, iniziati nel 1153 dal Diotisalvi e terminato nel XIV secolo. Al grandioso edificio romanico a pianta circolare furono successivamente sovrapposti decori gotici, paramenti murari in marmo bianco e corsi di serpentino. La struttura, la più maestosa del suo genere in Italia, ha una circonferenza di 107 metri per un’altezza di 54 e un diametro interno di oltre 35.
L’interno si sviluppa in un peristilio di quattro pilastri e otto colonne portate dall’Elba e dalla Sardegna. Anche qui il pulpito, opera di Nicola Pisano, è straordinario: scolpito in marmi diversi, ha forma esagonale ed è sostenuto da sei colonne esterne, tre delle quali poggiano su leoni, e da una centrale sorretta da figure umane e animali.
Sul lato settentrionale sorge il Camposanto, le cui strutture murarie furono realizzate da Giovanni di Simone suk finire del XIII secolo. I grandi affreschi che lo adornano, molti dei quali sono stati danneggiati nell’ultima guerra, furono iniziati verso il 1350 e portati avanti per almeno un altro secolo. Su tutti si stagliano il Trionfo della Morte e il Giudizio Universale, entrambi di autore anonimo. Il Camposanto rimase luogo di sepoltura fino alla fine del XVIII secolo.
All’ingresso di Piazza del Duomo,
la fontana settecentesca
con tre putti
che reggono lo stemma di Pisa,
è opera
di Giuseppe Vaccà
Nell’ultimo decennio la piazza del Duomo è stato teatro di un nuovo miracolo. Il 6 gennaio 1990, quando lo strapiombo aveva ampiamente superato i cinque metri, la Torre è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. Tre anni dopo sono iniziati i lavori di consolidamento, effettuati con l’applicazione di 860 tonnellate di piombo alla base della struttura e di 18 cavi d’acciaio al primo anello. Sul lato nord stata immessa una sonda destinata a prelevare porzioni di terreno e acqua, in modo tale da bilanciare lo sprofondamento sul lato opposto. Finora le moderne tecnologie hanno dato risultati soddisfacenti: la Torre si è raddrizzata di 23 centimetri e la sua porta è stata riaperta ai visitatori. (M.@rt)
Edited by Milea - 26/9/2021, 19:00 |
